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Autore: Jadis96    29/09/2012    2 recensioni
La mattina del 20 novembre, in un modesto appartamento di Londra, un uomo muore. Unico sospettato dell'omicidio: il suo migliore amico.
Sherlock e John si occupano del caso.
La mattina del 21 novembre, un misterioso scambio di corpi sconvolge le loro vite.
Come se la caveranno l'unico Consulente Investigativo al mondo e il suo inseparabile blogger l'uno nei panni dell'altro?
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Lestrade , Sherlock Holmes , Sig.ra Hudson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi! Scusate il ritardo, in questi giorni ho avuto poco tempo per scrivere. Questo capitolo sarà dal punto di vista di Sherlock, quindi potete immaginarlo mentre cammina con la sua solita aria da “mente superiore”… nel corpo di John!
Spero che vi piaccia (il prossimo lo posterò martedì o mercoledì).
Buona lettura!
 
John mi aveva lasciato uscire senza insospettirsi. Doveva essere davvero esausto.
Avevo preferito non coinvolgerlo in un piano che poteva rivelarsi pericoloso.
Ricordai a me stesso che in realtà stavo coinvolgendo John, dal momento che andavo in giro nel suo corpo. Ma negli ultimi tempi me ne dimenticavo spesso. All’inizio era stato snervante camminare con quelle gambe troppo corte e pensare con quel cervello troppo lento, ma con il passare dei giorni era diventato quasi piacevole. Nel corpo di John era facile rilassarsi, mentre la noia quasi non esisteva. La notte dormivo meglio e il giorno dopo ero di umore migliore. Inoltre, avevo scoperto che John infondeva fiducia alle persone, il che era utilissimo nell’interrogare i testimoni.
Scoprii di essere quasi spensierato mentre mi dirigevo a casa di Samuel Welch.
Durante tutti gli inseguimenti e le congetture, non avevo mai indagato con sufficiente attenzione sulla casa nella quale era avvenuto l’omicidio.
Sapevo che Joanne Carlton si era trasferita, e che la vecchia signora era morta per cause naturali.
Ma l’appartamento di Samuel era stato acquistato da uno studente universitario, e quindi era di nuovo abitato.
Se Samuel non aveva ancora lasciato il paese e continuava ad aggirarsi per Londra rubando corpi, doveva esserci qualcosa a trattenerlo. Secondo la mia teoria, si trattava della sua casa.
Considerato che la famiglia Welch era vissuta lì per generazioni e che lo scambio di corpi tra me e John era avvenuto proprio dopo aver esaminato la casa, forse avevo scoperto la fonte del potere di Samuel.
Sapevo che Welch si trovava dove nessuno avrebbe mai pensato di cercarlo, quindi perché non nella sua stessa casa, con un nuovo corpo? Se la mia deduzione era esatta, e di solito lo erano, non si sarebbe neanche aspettato di vedermi arrivare, dal momento che dovevamo incontrarci il giorno dopo.
 
Mentre bussavo alla porta, provai il familiare senso di eccitazione tipico di quando mettevo alla prova una mia congettura. Il più delle volte si rivelava esatta, ma questa volta ero particolarmente impaziente di scoprirlo…
<< Salve. Posso aiutarla? >>. Venne ad aprirmi un ragazzo sulla ventina, dal fisico asciutto. Mi parve abbastanza alto, ma da quando ero nel corpo di John avevo questa impressione di molte persone.
Il ragazzo aveva i capelli castani e lo sguardo nervoso. Si accigliò per un istante quando mi vide.
<< Sono John Smith e sono qui per farle alcune domande sull’acquisto di questo appartamento >>.
Sapevo che il nome falso avrebbe funzionato solo se non si fosse trattato di Samuel; in caso contrario… doveva avermi già riconosciuto.
<< I documenti non erano in regola? >>.
<< Sì, lo erano, ma io ero più interessato alla casa in sé… posso entrare? >>.
<< Certamente >>, rispose il ragazzo, l’espressione indecifrabile. << Si accomodi sul divano, torno subito >>.
Forse fu il modo di pronunciare la lettera “s”, oppure il modo in cui camminava, non saprei dirlo con precisione, ma tutto quello che so è che in quel momento capii di trovarmi in presenza di Samuel Welch.
E questa volta, l’avevo colto di sorpresa.
Mi sedetti sul divano. Ero teso, pronto a scattare, ma facevo del mio meglio per nasconderlo.
Diedi una rapida occhiata al soggiorno. Era stranamente vuoto. Era come se non ci vivesse nessuno, o come se fosse pronto per trasferirsi altrove…
Samuel si diresse nella stanza adiacente. Non appena uscì dal mio campo visivo, infilai la mano nella tasca destra con un gesto disinvolto. Mi ci sarebbe voluto un istante per estrarre la pistola di John, il che mi faceva sentire più sicuro.
Attesi appena qualche secondo, poi un fruscio mi avvertì che Samuel era dietro di me. Non ebbi il tempo di voltarmi, perché avvertii il tocco freddo della canna di una pistola dietro la testa.
Istintivamente serrai le dita attorno alla rivoltella di John e mi preparai a spostarmi dalla linea di tiro di Samuel.
<< Hai due secondi di tempo per alzare le mani, oppure avrai l’incantevole visione delle interiora della tua testa che decorano la parete >>.
Obbedii. In ogni caso, se Samuel non mi avesse ucciso, l’avrebbe fatto John.
Perché non avevo pensato che la stanza in cui era entrato Welch poteva affacciare sulla parte opposta del soggiorno? Tutta colpa del cervello di John. Troppo lento.
   
 
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