La radio era accesa, Antonio era seduto sul divano, a casa di Lovino, mentre il suddetto preparava il pranzo, una nuova canzone stava per iniziare, la riconobbe subito e lentamente si avvicinò all'italiano, senza fare rumore, gli arrivo alle spalle giusto in tempo per sussurrargli all'orecchio '”hey miss kiss, Vamos a bailar” in contemporanea alla canzone.
Mano sinistra sul fianco, la destra che afferrava quella dell'altro, Antonio lo prese e lo fece girare su se stesso. Ora si guardavano negli occhi, Antonio sorrideva, ma non il suo solito sorriso ebete, bensì un sorriso divertito e malizioso.. Molto malizioso.
Lovino dall'altro lato,non aveva nemmeno fatto in tempo a capire cosa stava succedendo, aveva un'espressione scioccata, concertato se ne stava imbambolato e fissava l'espressione dell'altro con preoccupazione.
La musica continuò. "muchacho, kiss, kiss bang" rispettivamente : a muchacho lo tirò verso di se, 'kiss, kiss' erano mezzo giro a destra e mezzo a sinistra, e 'bang' un sensuale colpo di bacino in avanti.
Non aveva intenzione di lasciarli nemmeno il tempo di riflettere, questo Lovino lo aveva capito. Antonio voleva quel ballo e lo avrebbe avuto. Lovino decise di dargliela vinta per questa volta, gli diede un mezzo sorriso e stette al gioco. Si chiese se aveva firmato la sua condanna a morte. Antonio continuava a sorride, quel sorriso faceva tanto innervosire Lovino. "¿ quien eres tu? Extraordinario y va, que cool!" Lovino seguiva,mentre lo spagnolo lo guidava un una serie di veloci passi di chiara origine latina, una serie di mezzi giri, giravolte, ancheggiate e passi svelto da far girare la testa, in tutti i sensi.
L'atmosfera era cambiata, l'aria sembrava essersi fatta più pesante e densa intorno a loro. Per non dire calda, molto più calda. "tus besos son como electricidad, solo te veo y no puedo esperar" Vicino e lontano, e poi vicino ancora. Lovino era sempre stato un bravo ballerino, lo sapeva ed ora lo stava scoprendo anche Antonio. La facilità con cui gli stava dietro era incredibile, un'aria di sfida perenne nei suoi occhi e quel mezzo sorriso. Aumento la velocità e diminuì le distanze, ora o movimenti erano velocissimi, si sfiorano e si allontanavano. L'aria sempre più calda mentre si scambiavano sguardi infuocati.
"immaginando yo me enciendo, tomalo en serio por que no es juego. Lo sé que eres mio y yo para tí.¡ Así es que te doy mi corazon aquí!" Antonio cantava ogni singola parola con quella sua voce leggermente roca e bassa che Lovino adorava anche se non lo avrebbe mai ammesso. "muchacho kiss kiss Spain. Vamos a bailar. Muchacho kiss kiss bang, Vamos a cantare. Tú mueves see cuerpo, ni dejas de parar, guapo kiss kiss bang, ¡Vamos a bailar!"
Completamente assorbiti dal loro 'gioco' avevano perso la cognizione del tempo, sapevano la canzone sarebbe finita prima o poi ma si rifiutano di pensarci. Continuavano a ballare, guardandosi negli occhi. Lovino boccheggiava mentre girava su se stesso, veniva allontanato e poi nuovamente tirato verso Antonio.
"quando veo tus ojos yo me vuelvo loco, son tus labios dulces che deseo. Pensando en ti yo me caliento, juntos puede ser peligroso.. " Vicini, troppo meravigliosamente vicini. "estoy al punto, no puedo regresar, dame tus besos no dejas de parar. Yo se que eres mio y yo para tí, ¡asi es que te doy mi corazon aquí!"
Antonio lo guardava come un lupo che non mangia da mesi guarderebbe un agnellino indifeso. Il cuore di Lovino stava per sfondargli la gabbia toracica e si chiedeva se fosse solo a causa dei passi di danza e della velocità.
"esta noche eres solo para mi" lo tirò con forza verso di se e gli fece fare un mezzo giro. La schiena di Lovino era contro il suo petto e le loro braccia incrociate davanti a lui.
Mentre lo teneva stretto gli canto piano all'orecchio l'ultima strofa "ahora traeme tu cuerpo aquí.. "
un altro rapido movimento ed erano di nuovo uno di fronte all'altro, Antonio lo teneva stretto per i fianchi e lo guardava dall'alto di quei pochi centimetri di differenza. Entrambi avevano il fiatone e respiravano pesantemente, era stata una sfida ad armi pari. Antonio continuava sorridergli e per una volta Lovino non poté evitare di fare lo stesso mentre gli diceva uno dei suoi soliti "bastardo".
Continuavano a guardarsi fino alla fine della canzone, senza muoversi, in mezzo al soggiorno, senza dire niente, come se avessero paura di spezzare Un incantesimo. La canzone stava per finire e con l'ultimo "miss kiss" Antonio lo baciò, così, come se fosse la cosa più normale del mondo, e forse lo era. Almeno per lui, che quel testardo lo amava tanto, troppo forse, abbastanza da far male di sicuro. Ma quel momento li valeva tutti, tutti quei momenti di incertezza, insulti, addii ed arrivederci. Era come il pezzo finale di un puzzle che avevamo impiegato centinaia di anni per costruire. Avevano, esatto, entrambi, perché che gli piacesse o no, che lo ammettesse o meno, che glielo dimostrasse spesso o solo una volta ogni tanto, anche Lovino lo amava. Esatto, Lovino amava quel bastardo, il suo bastardo, che gli faceva battere forte il cuore, lo confondeva e lo stupiva ogni volta come la prima... Fu forse per l'orgoglio di non tirarsi indietro o forse proprio per quei motivi che Lovino rispose a quel bacio, come se fosse la cosa giusta da fare. Ed in cuor suo lo sapeva.

(Axis Power Hetalia -> Hidekaz Himaruya)
(Muchacha Kiss Kiss Bang -> Alex Swings Oscar Sings)