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Autore: onedsavedme_    29/09/2012    1 recensioni
Dal testo:
“Dai Kris, ancora li sei? Sai che ci vuole del tempo per prepararsi! Forza, vestiti e scendi a fare l’ultima colazione con noi Stewart!” saltella, mentre si avvia verso le scale. “ultima colazione” ripeto tra me e me. Subito mi sale un groppo alla gola, cerco di mandarlo giù deglutendo quel poco di saliva che mi è rimasta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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marry me.

 










“Sai che non puoi farmi cambiare idea così.” Dico mentre lo fisso.
“Lo so, ma accettalo.” Dice mentre scuota quella scatoletta.
“E’ tutto incredibile, Rob. No, Rob..” scuoto la testa ridendo. Ride pure lui.
“Ehi.. io ti amo, ok? Non voglio passare un altro giorno lontano da te.” Mi tocca il ginocchio.
“Ti amo.” Commento abbassandomi verso di lui.
“E’ un si?”
“Sì.” Passano si o no due secondi, e vengo travolta dal suo abbraccio. Mi solleva in aria e sorride, ride. Stringo le braccia al suo collo e non faccio che sorridere e mi chiedo perché.
“Ti amo.” Dico ad un palmo dalle sue labbra. Avvicina le sue e le schiaccia sopra alle mie, poi mi mette giù, e sempre in ginocchio sfila l’anello dalla scatoletta. Lentamente lo infila nell’anulare sinistro, poi quando ha finito, lo bacia.
 
La sveglia suona, e dopo vari richiami riesco a spegnerla. Sbuffo, sono le otto e dieci e vorrei tornare a dormire. Ma non posso, oggi è il grande giorno. Mi rigiro nel letto per stiracchiarmi e subito la porta della camera si apre.
“E’ il grande giorno!” urla Tayler, mio fratello, avvicinandosi al letto.
“Sì, ok, grande. Ma non urlare ok?” dico con gli occhi chiusi, e praticamente non si è capito niente di quello che ho detto perché ho ancora la bocca impastata dal sonno.
“Dai Kris, ancora li sei? Sai che ci vuole del tempo per prepararsi! Forza, vestiti e scendi a fare l’ultima colazione con noi Stewart!” saltella, mentre si avvia verso le scale. “ultima colazione” ripeto tra me e me. Subito mi sale un groppo alla gola, cerco di mandarlo giù deglutendo quel poco di saliva che mi è rimasta. Scosto le lenzuola e scendo le scale. Le trovo abbastanza strane, perché sono abbellite da fiori bianchi. Scuoto la testa ridendo, questa è colpa di Tayler, me lo sento.
“Come mai ci sono dei fiori sulle scale?” domando una volta entrata in cucina.
“Si è svegliata!” urlano tutti all’unisono.
“Qualcuno mi ha cagato?” domando, ma Tayler mi spinge sulla sedia e mi porge una tazza con i cereali.
“Quella era la tua tazza, te la ricordi?” domanda mamma accarezzandomi i capelli. Vedo i suoi occhi diventare sempre più lucidi.
“Oh, mamma! Non sto andando a fare il militare sto.. mi sto.. mi sto solo.. ecco.. mi sto..”
“Sposando!” conclude papà.
“Si.” Commento abbassando lo sguardo. Non credevo di fare mai una cosa del genere. Non sono la ragazza da matrimonio, da tacchi, da addobbi. Sono piuttosto una ragazza semplice, da jeans e maglietta con un paio di vans o all star. Non credo di aver mai avuto delle perline tra i capelli, eppure oggi mi tocca metterle. Come quel paio di scarpe col tacco vertiginoso, o quell’adorabile vestito bianco. Non avrei mai scelto tutto questo, mi bastava vivere per sempre con lui, anche senza ufficializzare la cosa. Ma lui ci tiene, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti. Poso la tazza nel lavandino e la lavo di corsa poi la poso nel suo scaffale ancora bagnata, lo stesso col cucchiaio. Sento bussare alla porta e mamma la va ad aprire. Sono truccatrice e parrucchiera, con i loro borsoni giganti. Sospiro, per tirare via quel peso che ho sul petto ma non va via.
“Sei pronta, Kris?” domanda Florence la truccatrice. Io annuisco, accennando un mezzo sorriso. Mi avvio verso le scale e raggiungo camera mia, che in un batter d’occhio si trasforma in un centro estetico. Mentre Laurent mi trucca, Florence intreccia e tira i miei capelli. Cerco di riprendere sonno, ma continuano a tempestarmi di domande.
“Quando hai conosciuto Robert?” domanda Laurent.
“E’ stato sette anni fa, in un pub a Londra.” Cerco di rispondere secco, e corto, non mi va tanto di parlare devo piuttosto concentrarmi.
“Dove hai preso il vestito? È molto bello, complimenti! È stato difficile trovarlo?”
“L’ho preso da Kleinfeld.. difficile trovarlo? Decisamente si.” Ridono tutte e due.
 
Spingo la porta d’entrata e mi accomodo sul divanetto. Vedo una ragazza mora avvicinarsi, e presumo sia la consulente.
“Salve! Io sono Maria, la consulente. Chi è la sposa?” alzo la mano.
“Kristen.” Commento porgendole la mano.
“Ciao, Kristen. Con chi sei qui?” domanda sorridendo e guardando al mio fianco.
“Mia mamma, mio padre, mio fratello Tayler e mia cognata Lizzy.”
“Ottimo, vogliamo andare nel camerino?” commenta, e con tanto sforzo mi alzo dalla sedia. Passo davanti ad armadi pieni di vestiti, lisci, vaporosi, di tutti i tipi. Mi sta prendendo il panico, decisamente. Arrivati in camerino mi fa delle domande, per capire che persona sono poi il modello dell’abito, come lo preferisco e soprattutto come lo voglio. Gli indico dei modelli a mò di sirena, e dei modelli ampi.. non so neanche io come lo voglio. Mi fa spogliare mentre recupera degli abiti. Il primo che provo è senza dubbio meraviglioso. Aderente che rispecchia le mie non-curve e il mio non-sedere e il mio non-seno. È senza spalline, ed è abbastanza comodo.
“Che ne dici?” dice Maria.
“Non lo so, provo a farglielo vedere.” Commento sorridendo. Maria apre la porta e percorro quei due metri prima di salire su una forma rotonda. Rimangono tutti a bocca aperta, tranne ovviamente me.
“Cavolo, Kris.. è bellissimo!” commenta Lizzy, la sorella di Rob.
“Si, Liz ha ragione. Sorellona sei bellissima!”
Questi commenti mi fanno un po’ arrossire, e credo si veda.
“Non so, non mi convince.” Dico, infine tornando nel camerino. Ne provo una dozzina, ma niente. Sto andando veramente nel panico. Non è il mio genere, non posso essere io, me stessa, con un vestito da sposa. Non posso essere a mio agio! Tolgo lentamente l’ultimo vaporoso abito e mi siedo sulla sedia appoggiando la testa tra le mani.
“Tutto ok tesoro?” viene in soccorso Maria.
“Si, si è che.. è tutto così complicato.” Commento lasciandomi scappare una lacrima.
“Non ti preoccupare che lo troveremo.”
“Non mi preoccupo dell’abito, ci mancherebbe, potrei andare pure in jeans e maglietta!” commento scatenando una sua risata. Raggiunge l’appendi abiti e ne tira fuori uno.
“Ti prego, questo è l’ultimo.” Dico scatenando ancora sue risate. Non me ne intendo di abiti, proprio per niente, ma questo è veramente bello. Richiama molto il vestito da sposa del film ‘Breaking Dawn’ della saga di ‘Twilight’. L’attrice che lo indossava le stava veramente bene, cosa del tutto diversa con me, ma lo trovo mozzafiato. Maria apre la porta ed esco a mostrarlo agli altri. Nessuno fiata, tutti mi guardano ed attendono qualcosa.
“Beh, nessuno parla?” dico guardandoli dallo specchio. Vedo mamma cercare qualcosa nella borsa, come Lizzy. Quando metto bene a fuoco ciò che sto vedendo, trovo tutti e quattro con gli occhi rossi, lucidi. Mamma e Lizzy passano i fazzoletti agli altri due, e un rombo di soffiata di naso risuona nella stanza. Rido, per tutto ciò che sta accadendo.
“Kristen sei meravigliosa.” Commenta Lizzy tra una lacrima e l’altra. Per la prima volta, vedo mio padre in questo stato. Non sta piangendo e non lo farà mai col suo carattere testardo, ma vederlo così, sull’orlo di un pianto mi stringe il cuore. Mamma si alza e mi abbraccia, talmente forte che penso mi stia passando la voglia di piangere. Gli occhi incominciano a bruciarmi e vedo annebbiato, il naso mi diventa rosso fino a quando non mi rendo conto di piangere veramente. Mi guardo allo specchio e vedo una ragazza, con un abito bianco e con le lacrime agli occhi. Mi sto sposando, e solo ora mi rendo conto della felicità.
 
Florence allaccia l’ultimo bottone sulla mia schiena e mi sistema il velo. Faccio un sospiro di sollievo e faccio due, di numero, passi verso lo specchio. Non mi guardo, non intendo guardare l’orrore che fra pochi minuti dovrebbe andare all’altare. Tayler bussa alla porta e mi consegna il bouquet, mi guarda, anzi mi fissa e sorride.
“Sei uno schianto, Kristen.” Mi schiocca un bacio sulla guancia e se ne va saltellando, ancora. Incomincio a tremare, quando afferrato il bouquet, mi rendo conto che è tutto reale. Ho un paio di scarpe col tacco, un vestito lungo e bianco, del trucco sulla faccia e varie perline sulla testa. Ho un velo e sono.. una sposa. Mi sto sposando. Il cellulare squilla e lo afferro. Sms, Rob.
“Ti amo.” Sorrido mordendomi il labbro.
“Ti amo.” Rispondo inviando il messaggio. Alzo la testa e le ragazze hanno già svuotato la stanza.
“Auguri Kris!” mi augurano entrambe. Poi se ne vanno, ma mio padre arriva subito dopo.
“Kris dobb.. oh cavolo.” Commenta guardandomi.
“Che c’è?” dico allarmata guardandomi attorno.
“Sei.. bellissima.” Dice avvicinandosi a me. Ora noto di più i suoi occhi, sono decisamente lucidi e una lacrima gli riga il volto.
“Oh, papà!” lo abbraccio cercando di contenere le mie di lacrime. Fosse facile.
“Dai, dobbiamo scendere.” Dice staccandosi da me ed asciugandosi il viso.
“Vai, ti raggiungo subito. Vorrei stare un po’.. sai.. ti raggiungo.” Concludo, infine. Si chiude la porta alle spalle e rimango sola nella mia cameretta. Guardo ogni singolo angolo, tra peluche, dvd e foto. Senza pensarci mi avvicino allo specchio e mi guardo. La bellezza dell’abito è incredibile, e per la prima volta vedo la bellezza pure su di me. Sono bella tanto quanto la ragazza che indossava questo vestito nel film. Alzo la mano sinistra, e tremando guardo quell’anello. Mi siedo sul letto e mentalmente ricordo ogni singola cosa di esso.
 
“Ti piacerebbe sposarti?” domanda tutto d’un tratto Robert.
“Che?” commento spalancando gli occhi.
“Dico, ti piacerebbe? Anche tra un paio di anni.”
“Certo, ma sai che a me le cose in grande non mi piacciono. Quindi quando sarà il momento sarà una cosa intima.”
“Si, ma sai com’è mia madre..”
“E la mia..”
Ridiamo, insieme.
“E di un figlio?” dice guardandomi negli occhi.
 
Scendo dalla macchina e mi avvio all’entrata della chiesa. Tremo, ed è evidente.
“Tesoro, stai calma.” Dice papà passandomi una mano sulla schiena. Annuisco, e cerco di non rendere evidente il tremore. Le porte della chiesa si aprono e lentamente, a suon di musica, m’incammino verso di lui. Sono due minuti netti di camminata, ma ripenso a tutto. Ripenso a quando ero piccola, tutte le ginocchia sbucciate e le sgridate di mamma perché non volevo mettermi una gonna. Ricordo il liceo, ricordo la morte di mia nonna che ha lasciato un vuoto dentro me e vorrei che oggi fosse qui. Ricordo gli unici ragazzi con cui sono uscita, ma l’unico è lui: Robert. Ricordo il nostro primo incontro bizzarro in quel bar a Londra, i suoi modi buffi di corteggiare e di chiedere il mio numero. Ricordo quelle sue strambe trovate di arrampicarsi per la finestra per entrare in casa mia di nascosto, e ricordo il nostro primo bacio, quando mi ha chiesto se volevo essere la sua ragazza, la sua fidanzata ed infine sua moglie.
Arrivo difronte a lui, con le lacrime agli occhi. Non fa che sorridere. E con un gesto antico non so quanti anni, mio padre a malincuore, possa la mia mano sulla sua non prima di avermi dato un bacio in fronte. Tutti si siedono, e Robert mi prende tutte e due le mani. Non smette di fissarmi e mi imbarazza questa cosa. Ma trovo il coraggio di guardarlo negli occhi, una volta ripreso a guardare bene senza appannature. Procede tutto veloce, ma non sento cosa stia dicendo il prete. Vedo solo lui, i suoi occhi e le sue labbra.
“Ora, ripeti con me Robert.” Questa frase mi distrae, e mi riporta alla vita reale.
“Io, Robert Pattinson, prendo te Kristen Stewart come mia legittima sposa. E prometto di amarti, ed onorarti in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella buona e nella cattiva sorte, finchè porte non ci separi.” Sento il freddo dell’anello oro, passarmi nell’anulare sinistro, a fatica ed infine si posa correttamente.
“E ora, tocca alla sposa.” Mi gira la testa e la mia vista si appanna. Nel recuperare l’anello vedo la mia mano tremare, e mi accorgo che si vede su tutto il corpo. Robert sorride, e mi stringe il dito per calmarmi, e così è. Ripeto le stesse identiche cose di Robert, ma con voce bassa e tremante. Gli infilo quell’anello oro nell’anulare sinistro e ri-intrenciamo le mani come prima.
“Tu Robert vuoi prendere come tua sposa Kristen?”
“Sì, lo voglio.” Dice in modo deciso e chiaro. Sento il panico impossessarsi di me.
“Tu Kristen vuoi prendere come tuo sposo Robert?”
E adesso?
Dalla mia bocca non esce nessuna parola. Sto andando veramente nel panico. Le sue mani strisciano sulle mie come per tranqullizzarmi, e riprendo l’uso della parola.
“Si, lo voglio.” Sorrido, guardandolo sorridere.
Ci dichiara marito e moglie, finalmente.
“Puoi baciare la sposa.” Si avvicina di un passo e sento il calore del suo corpo addosso. Mi scosta un piccolo ciuffo ribelle ed avvicina il mio viso al suo. Afferro i bordi della sua giacca e lo attiro a me. Schiudiamo insieme le labbra e sento il rombo degli applausi dietro di noi. Non penso proprio di staccarmi, penso lo stia pensando pure io. Sento qualche risolino e qualche tosse e a malincuore mi stacco da lui. Divento rossa sulle guance, sicuro perché sento un fuoco sopra di esse. Lui appoggia delicatamente le labbra sulla mia testa e ci avviamo mano nella mano verso l’uscita. Vedo mamma e papà piangere, ma tenersi saldamente per mano. Ho percorso la navata prima con l’uomo più importante della mia vita, e lo sto ripercorrendo con l’altro uomo più importante della mia vita. Mi sento così felice, e così stupida nel farmi mille pensieri su come doveva essere questo momento. Insieme a tante persone, o da soli, con un vestito costoso e da sposa o in jeans e maglietta.. non importa, mi sarei sentita lo stesso così felice.
 
“E di un figlio?” dice guardandomi negli occhi.
Rido a questa affermazione.
“Non ridere, ti sto parlando seriamente.” Commenta posizionandosi per bene difronte a me.
“Rob, stiamo correndo un po’ troppo non credi?” gli passo una mano sul viso. Lui l’afferra e le intreccia insieme alle sue.
“Io ti amo.”
“Anch’io ti amo, ma non capisco cosa vuoi dire. Seriamente Rob..”
“Vorrei avere un figlio, prima o poi.”
“Anch’io, più poi che prima, ma anch’io tesoro..” gli accarezzo la mano con i pollici.
“Quindi, è una promessa, anche se è poi?”
“Certo, tesoro.” Mi libero dalle sue mani e gli accarezzo il viso, poi lo attiro verso di me per baciarlo. Mi solleva, e percorre le scale, poi apre la porta della nostra stanza. Chiudo gli occhi, e mi lascio trasportare dal suo amore.
 
“Attenzione, vogliamo fare un brindisi.” Dice Rob, alzandosi. Mi alzo pure io.
“Vogliamo ringraziare tutti, per essere qui oggi. E di sostenerci. Perciò, vorrei fare un brindisi a noi.” Alza il bicchiere pieno di champagne, come tutti gli altri. “Sembra strano, ma ci auguriamo da soli di vivere per sempre così felici.” Ridono tutti. Afferro il mio bicchiere e bevo il suo contenuto.
“Visto che siamo già qui.” Dico alzando al voce ed attirando l’attenzione di tutti. “E’ il caso di dirlo. Non voglio spendere soldi per telefonate, vi ho qui ovviamente.” Rob mi cinge il fianco e sorride, penso gli sia venuta una paresi dal momento in cui mi ha visto in chiesa, non smette di sorridere.
“Fra nove mesi avremo un bambino.” Dico tutto d’un fiato guardando tutti.
“Cosa?” urla mamma. Ridiamo. Mamma si alza e mi raggiunge in lacrime. Cerco di contenermi ma non ce la faccio e mi lascio scappare qualche lacrima. Da li in poi è un susseguirsi di abbracci e di auguri. Trovato un momento di pace, mi stringo tra le braccia di Robert. Penso che la mia vita stia incominciando proprio ora, e non potrei essere più felice di così.
 
“Grazie.” Commento sul suo petto.
“Ti amo.” Dice subito dopo. Alzo la testa per guardarlo negli occhi e lo avvicino a me. Saldiamo le labbra, e la musica riprende a suonare. Afferro la sua giacca e lo attiro a me per sentire il suo corpo sul mio. Sento la sua mano slacciarmi i mille e mille bottoni sulla mia schiena e lo stesso faccio io con la sua camicia. Lasciamo i vestiti per terra, e una volta presa in braccio mi conduce nella nostra nuova camera da letto. Mi adagia lentamente su di esso e mi sfila lentamente gli slip e il reggiseno. Tutto questo senza
staccarci dai nostri baci. Sfilo anche i suoi slip e lentamente ci uniamo.















Salve a tutti! Non so veramente cosa stavo pensando mentre scrivevo questa one shot. Ho immaginato come sarebbe quel giorno, tra loro due, in una vita diversa.
Spero vi piaccia, accetto qualsiasi commento! :)
-Fede










  
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