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Autore: semplicementeme     12/04/2007    15 recensioni
No sense.
Piove. Piove. Piove. Le lacrime del cielo scese a ripulire il mondo dalla malvagità. Le sento sulla mia pelle. Le sento scivolare lente. Chiudo gli occhi e godo di questo contatto ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No sense

Piove. Piove. Piove. Le lacrime del cielo scese a ripulire il mondo dalla malvagità. Le sento sulla mia pelle. Le sento scivolare lente. Chiudo gli occhi e godo di questo contatto. La città è ancora più incantata sotto la pioggia. Cammino velocemente sotto la pioggia. La gente mi guarda interdetta. Anche se sotto un nubifragio sto bene, forse, sono felice. Adesso mi sento vivo. Solo adesso dopo tanto tempo, e tutto grazie a lei. Improvvisamente sento una voce lontana invocare il mio nome. Mi volto lentamente e lì la vedo. Il mio angelo. Corre verso di me. È avvolta nella sua infinita bellezza. I capelli spettinati. Il viso accaldato. Gli occhi lucidi. Corre verso di me e poi a pochi centimetri da un possibile contatto si ferma. È sotto il suo ombrello. Mi guarda ed infine fa un passo avanti. Copre anche me.

- Come mai sotto la pioggia? Volevi prenderti un raffreddore? –

Mi guarda di sottecchi mentre camminiamo entrambi sotto lo stesso ombrello. Sorrido e scuoto la testa.

- Volevo solo sentirmi vivo. –

Mi guarda sorpresa. Non si aspettava una risposta simile dalla persona più precisa di questa terra. Scosta una ciocca da davanti gli occhi e continua a camminare in silenzio. Sorride silenziosamente. Poi parla.

- E dimmi adesso ti senti abbastanza vivo? –

Nella sua voce avverto una nota di malizia. Cosa ha intenzione di fare? Tremo. È sempre un vulcano. Ma accetto di giocare con lei.

- Non ancora. Tu cosa proponi? –

- Sei disposto a tutto per sentirti vivo? –

La guardo indeciso, ma ormai ho deciso. Ho deciso di vivere e di buttare alle spalle tutte le regole superflue che servono solo ad impedirti di essere felice. La guardo negli occhi ed alla fine rispondo.

- Tutto. –

Lei sorride ed in quel momento dentro di me sento accendersi una fiamma. Sono perso nei miei pensieri e solo il tocco della pioggia mi riporta su questa terra. La guardo basito. Ma cosa vuole fare?

- Seguimi Mamoru. –

Inizia a correre. Ha lasciato l’ombrello a terra. Stringe la mia mano nella sua. La sento piccola ma calda, molto calda. È riuscita a scaldare il mio corpo. Il mio cuore. Corriamo e sento solo la sua risata cristallina. Ed ecco che godo ancora del contatto della pioggia. La sento cadere sulla mia pelle. La sento scivolare.

Ed eccoci dentro al parco. Mi giro verso di lei, dove è finita la mia guida? La guardo e la vedo ferma. La testa in alto. Gli occhi socchiusi. Un dolce sorriso dipinto sulle labbra. Scosto una ciocca bagnata dai suoi occhi. Lei allora parla senza aprirli.

- Come ti senti Mamoru? –

- Libero. –

Lei sorride birichina. Lentamente le sue palpebre si alzano. Mi guarda e mi fa cenno di stare zitto. Poi lentamente mi porta verso il prato, che grazie alla pioggia è ancora più verde. Si toglie le scarpe ed adesso è a piedi nudi cammina lentamente sull’erba bagnata.

- Fallo anche tu. Vivi del contatto con la natura. Vedrai che dopo ti sentirai ancora più vivo. –

La vedo al centro del prato con le braccia allargate e ruota su se stessa. Ride. La sua risata gioiosa riempi la quiete del parco. I lunghi fili dorati a ricoprirla come un abito. Senza accorgermene prende la mia mano ed insieme iniziamo a girare. Girare. Girare. La testa sembra andare dal lato opposto del mio corpo ma non mi importa. Non adesso. Sto bene. Sono felice. Scivoliamo e cadiamo sul manto erboso. Lei sopra di me. Restiamo così per un po’. Il suo capo appoggiato al mio torace. Ed io che le carezzo i capelli. Adesso non piove più. Le nuvole si rincorrono nel cielo. La Luna compare ad illuminare i suoi capelli rendendoli adesso argentei. Trema leggermente. Ha freddo. La stringo a me e faccio per alzarmi ma lei mi blocca.

- Ancora un po’ ti prego. –

- Usagi così rischieremo di ammalarci. –

Lei si stringe ancora di più a me. Inconsciamente aumento la mia stretta. Inspiro il delicato profumo dei suoi capelli. Vaniglia. Ci mettiamo a sedere sul prato bagnato. E poi… il calore delle sua labbra. Un soffio di vita. Un soffio di libertà. La stringo a me. Controvoglia ci separiamo ed è lei la prima a parlare.

- Come ti senti Mamoru? –

La stessa domanda di pochi minuti fa. Una risposta diversa.

- Vivo. –

Salve gente. Non chiedetemi da dove è venuta fuori questa fanfic perché non ne ho idea. So che non è un granché ma è stata dettata dal cuore, così non sono riuscita a resistere. Un bacio a tutte voi a presto.

   
 
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