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Autore: _Cramisi_    30/09/2012    5 recensioni
Allora premetto che questa storia è una sottospecie di Raund Robin.
La storia è ambientata alla Cross accademy e vedrà protagonisti oltre i nostri oc anche i veri pg dell'anime e del manga.
Passo alla trama.
Il direttore Cross, come sempre, ha avuto una delle sue folli idee per movimentare il progetto di scambio.
Nascerà qualcosa di buono da questa idea?
Bhè a questo punto spero vogliate partecipare.
PS Yuuki comparirà solo come personaggio marginale
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Viaggio


Erano più di nove ore che stava seduta su quel cavolo di aggeggio volante.
Era veramente il colmo, una vampira che poteva volare viaggiava in aereo? Mai viste cose del genere.
Si alzò e si risedette per un’altra decina di volte, stare immobile non faceva per lei.
“Signorina mi sembrate impaziente” A parlare era stato un ragazza sui diciotto anni, molto bello, forse troppo per essere umano.
I capelli corvini erano lunghi fino alla base del collo sempre legati rigorosamente in una coda bassa.
Purtroppo per quanto ci provasse il giovane non riusciva, però, a tenerli ordinati, infatti ciocche ribelli gli spuntavano sulla sommità del capo.
“Lo sono Fil,lo sono” Rispose con fare seccato e allo stesso tempo rassegnato la vampira albina.
Anche la ragazza era molto bella, carnagione bianchissima, lunghi capelli color della neve e dei bellissimi occhi cangianti.
“Non vedo l’ora di arrivare. Devo ricordarmi di farla pagare al mio tenero papino” Continuò lei.
“Suvvia non fate così nobile Nives. Il vostro nobile padre lo ha fatto per voi” cercò di rabbonirla il moro.
“Solo non so perché abbia iscritto anche me. Avrei potuto proteggervi anche senza partecipare alle lezioni, dopo tutto sono solo un vostro servitore”
“Fil dovresti sapere che per papà sei uno di famiglia” disse pacatamente l’albina “Comunque ora non pensiamoci, guarda stiamo per atterrare”
Infatti pochi secondi dopo la fastidiosissima voce dell’hostess annunciò l’atterraggio.

*****

Tess Sparks sedeva in uno degli ultimi sedili della prima classe.
In generale non le dispiaceva viaggiare in aereo, ma questo viaggio era stato terribile tanto che la ragazza lo aveva soprannominato il viaggio del terrore.
Aveva viaggiato di giorno, e per un vampiro non era già il massimo.
Come se ciò non bastasse a fianco aveva una vecchietta che per tutto il tempo non aveva fatto che parlare di maglia e dietro un bambino che sembrava un canguro impazzito.
Non era molto allettata dall’idea di andare alla Cross, sapeva che li vi erano ben quattro hunter in servizio, e lei aveva aura di loro più di qualsiasi cosa.
Al momento stava odiando i suoi genitori, di solito le erano indifferenti visto il fatto che per lei erano praticamente degli estranei.
Fatto sta che dopo ben due anni che non li vedeva, erano tornati, appena gli aveva visti gli era venuto quasi un infarto, e loro cosa le avevano detto appena arrivati?!
“Prepara la tua roba domani hai il volo che ti porterà in Giappone, frequenterai l’accademia Cross”
E come erano arrivati sparirono.
Dopo quella scottante notizia si era urgentemente recata dai suoi zii per discuterne.
Gli zii la incoraggiarono ad andare dicendole che lì, forse avrebbe potuto superare il suo terrore per gli hunter.
Così anche se titubante accettò, e adesso si trovava in quell’odiosa situazione.
Sbuffò e si ravvivò i suoi lunghi capelli ambrati.
Ormai era quasi arrivata.

******

“Che cavolo ci faccio io qui?” Un vampiro dagli occhi azzurri come il ghiaccio si dimenava furiosamente, eludendo tutte le resistenze della hostess che invano tentava di calmarlo.
Alex Storm un bellissimo vampiro dal fisico prestante e dai capelli biondo cenere voleva capire cosa diamine ci facesse su un aereo diretto in Giappone.
Si calmò di colpo e si mise a riflettere, l’hostess notò che il passeggero si era rilassato, così, se ne andò.
Il giovane intanto cercava di ricordare cosa gli era successo, rammentava soltanto i suoi genitori adottivi che gli ordinavano di andare la Cross e lui che ovviamente rispondeva con un bel no secco.
Da quel momento è solo buio, poi ad un tratto si illuminò, i suoi genitori dovevano averlo addormentato e messo in aereo.
Adesso che aveva capito cosa era successo rimaneva un altro problema, come fare per evadere da lì?
Anche avendo l’agilità dei vampiri un salto da quell’altezza avrebbe danneggiato anche lui, quindi non poteva saltare giù dall’aereo.
Non poteva far altro che aspettare che l’aereo atterrasse.
Era una cosa da non crederci, i suoi genitori adottivi che litigavano sempre, per una volta si erano coalizzati, peccato che fosse contro di lui.
Passò le tredici ore di viaggio a maledire quei due sangue puro, che per qualche recondito motivo avevano deciso di prendersi cura di lui.
Come se il fatto di essere trasportato in Giappone non fosse abbastanza tragico, dal suo punto di vista, c’era qualcosa di peggio.
AVREBBE DVUTO STARE SEDUTO PER 13 LUNGISSIME ORE e per lui, che al massimo stava fermo dieci minuti, era una cosa impensabile.

******

Kara Valengo non era una ragazza ricca e riteneva molto strano che il suo tutore avesse deciso di iscriverla a quella prestigiosa accademia.
Non era felice, pensava che avrebbe dovuto stare in classe con oche frivole e snob.
Non sapeva proprio come comportarsi, il che era strano visto che riusciva ad ambientarsi.
Scostò un po’ le tende che aveva chiuso per cercare di dormire un po’,inutile dire che non c’era riuscita, il perchè era molto semplice, vicino a lei si trovava un signore che non faceva altro che russare e parlare nel sonno.
“Ma proprio a me doveva capitare?” Sussurrò a bassissima voce la mora.
Era una bella ragazza, i capelli color dell’ebano le ricadevano lisci fino a metà schiena e a giudicare dalle gambe, doveva essere anche alta.
Ma ciò che colpiva di più erano i suoi grandi occhi d’ambra che riflettevano il suo carattere forte.
Si accorse che finalmente il trombone sfiatato si era svegliato quindi decise di chiudere un pò gli occhi per riposare.
Si addormentò quasi subito, ma quel che sognò non le piacque per niente.
Rivisse quegli orrendi momenti dell’incendio, quando perse la vita la sola persona che aveva visto qualcosa in lei.
Si svegliò di soprassalto, la sua bella carnagione color del miele era sbiadita e sulla fronte si potevano notare alcune goccioline di sudore.
Non si rimise a dormire, avendo paura che quel sogno tornasse e aprisse ferite non ancora del tutto rimarginate.
Aveva però capito una cosa, sarebbe successo qualcosa di brutto, quel sogno infatti quasi sempre anticipava brutte notizie.
Aprì del tutto il tendino e notò che erano prossimi all’atterraggio. Si sistemò un po’ i capelli e si allacciò la cintura come si era raccomandata l’ hostess.

******

Ashley Harlow sedeva sullo scomodo sedile dell’aereo sfogliando le pagine di un giallo e bofonchiando ,ogni tanto tra se e se.
“Evviva ho capito! È il signor Snouch il colpevole, il suo alibi  (perdonatemi se non si scrive così ndA) non regge” Urlò ad un certo punto la rossa.
Dopo pochi secondi tutti i passeggeri dell’aereo la stavano fissando, chi con l’espressione da”Che sta facendo questa” e chi si chiedeva se fosse o meno pazza.
Ashley si grattò la testa e con una piccola risatina nervosa disse: ”Scusate mi sono lasciata trasportare dal libro”
La fissarono ancora un po’ e poi tornarono ognuno alle proprie occupazioni.
Quando fu certa che nessuno la stava più osservando tirò un piccolo sospiro di sollievo.
Era circa a metà del libro, e dato che ormai era certa di chi fosse il colpevole non desiderava altro che arrivare alla fine per vedere se ci avesse azzeccato o meno.
Terminò il libro dopo un’oretta circa, lo chiuse e lo ripose nella borsa, da lì tirò fuori anche un piccolo opuscolo sulla Cross e vi lesse che era divisa in due dormitori.
“Spero di capitare nel dormitorio diurno, non amo dormire con la luce”
In quel momento la ragazza era piena di sentimenti contrastanti, voleva tornare nel Galles per concludere le indagini sull’omicidio che aveva lasciato a metà ma allo stesso tempo voleva  scoprire il mistero che avvolgeva il dormitorio luna. Perché a parer suo era strano che dei ragazzi, seppur geni lavorassero di notte.
Aveva deciso avrebbe affrontato quella nuova avventura e avrebbe cercato altri misteri da risolvere.
Anche se aveva preso la decisione di andare da sola, non poteva non bruciarle il fatto di aver abbandonato un indagine a metà.
Il capitano annunciò l’atterraggio e la ragazza si riempì di ansia mista ad entusiasmo.

*******


Anastaija Romanova aveva appena preso un aereo dalla fredda capitale. Era diretta in Giappone, precisamente all’accademia Cross.
Lei odiava Kaien Cross, a dir la verità lei odiava tutti gli hunter indistintamente.
Era colpa di un cacciatore se lei aveva perso la persona che riteneva più importante al mondo.
Vi chiederete come mai una che odia gli haunter stia andando alla Cross? Semplice per vendetta e per tentare di scoprire il nome del cacciatore che uccise il suo consorte.
All’accademia Cross vi erano ben quattro haunter in servizio lì avrebbe potuto ricevere preziose informazioni.
Mentre era immersa nei suoi pensieri, intanto disegnava vari schizzi sul suo famoso album da disegno.
I suoi capelli blu elettrico spiccavano sopra a quelle bionde e castane, tanto che molti la fissavano stralunati ma a lei non importava.
I suoi occhi azzurri erano fermamente rivolti sul disegno, sopraccigli e frotte crucciate testimoniavano il suo stato di concentrazione.
Lei era una ragazza allegra e disponibile, tuttavia era molto indisponente nei confronti dei vampire hunter.
Alla Cross però si presentavano vari problemi, non solo hunter, lei doveva stare anche attenta ai vampiri di classe B e classe A, soprattutto di classe A. Fortuna che lì erano iscritti Shiki, Rima, Aido e Kain.
Gli aveva conosciuti durante gli incontri mondani e vi aveva legato particolarmente, con loro sentiva di non essere giudicata per il suo passato da umana.

*****

Michel Ernst stava comodamente seduto su un jet da guerra che lo avrebbe portato in Giappone.
In quel momento era molto arrabbiato, nonostante ci fossero ben quattro hunter a sorvegliare l’accademia Cross ci avevano spedito anche lui dalla Germania.
Stringeva convulsivamente l’impugnatura della sua Kage, per lui era tutto, tanto che i suoi colleghi avevano preso a chiamarlo come la sua spada.
Come se ciò non fosse abbastanza, aveva dovuto lasciare a terra una ragazza davvero sexy.
Quel giovane era molto bello, capelli biondi, occhi grigi, purtroppo nascosti da dei ray-ban a goccia.
Aveva un fisico robusto e prestante, insomma il sogno di ogni ragazza.
Era molto giovane, doveva avere circa diciotto anni, ma nonostante questo era conosciuto come un temibile cacciatore di vampiri.
A coronare il suo mal umore gli era stato comunicato che alla Cross ci sarebbe stato quello spocchioso sangue puro con manie di grandezza, e chi altri non era se non Kaname Kuran.
Sperò di trovare dei level E appena atterrato così  avrebbe potuto sfogarsi.

******

Harry Gallager era seduto accanto al finestrino, all’apparenza era calmo e freddo ma dentro fremeva.
Era troppo felice, avrebbe frequentato la Cross, una delle scuole più famose al mondo.
Era pur vero che essendo una scuola privata costava molto, ma grazie allo stipendio di Luis come cantante poteva permetterselo.
Quando aveva conosciuto Kaien, non credeva possibile che quel buffone fosse il preside di un accademia.
Solo una cosa per lui era certa, lì si sarebbe divertito.
Aveva grandi aspettative, voleva conoscere gente nuova e approfondire il suo bagaglio di conoscenze e inoltre pensava ,che lì, avrebbe potuto definitivamente scacciare il fantasma della morte dei suoi genitori, che nonostante fosse tornato a sorridere, lo tormentava tutt’ora.
E poi chi poteva sapere se lì non avrebbe trovato la ragazza gusta per lui.

******

Rosalie McLane sedeva tranquillamente sull’aereo, era felice avrebbe potuto visitare il Giappone lo desiderava da tanto.
Era strano vedere tranquilla quella ragazza che nascondeva traumi inimmaginabili dentro di se.
Nonostante tutto ciò che le era accaduto non era mai triste e sorrideva sempre, chiunque la guardasse mentre sorrideva provava la stessa sensazione di quando si è in spiaggia e ti senti avvolto dai caldi raggi del sole.
Era una ragazza tutto sommato carina, i boccoli rossi che teneva morbidamente appoggiati su una spalla, la carnagione alabastro e i suoi occhi ambra sfumati in verde rivelavano comunque un carattere forte.
Sembrava una ragazza calma e posata ma chi la conosceva, sapeva quanto fosse  goffa e sgraziata, a testimonianza di ciò mentre stava salendo la scalinata per l’imbarco, era elegantemente ruzzolata giù.
Ma che ci volete fare lei era così.
Questo era quello che pensavano tutti i suoi conoscenti.
L’hostess annunciò l’arrivo all’aeroporto internazionale di Tokyo.
Rosalie era eccitatissima, a breve sarebbe stata catapultata in un mondo tutto nuovo, o almeno a sua detta.

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Angolo autrice
Evvivaaaa qualcuno ha deciso di partecipare alla mia fanfiction come sono felice.
Bhè non mi resta che ringraziarvi tutti e augurarmi che il capitolo
Vi piaccia
Kramizi
  
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