Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Jolly Camaleonte    01/10/2012    2 recensioni
[Missing moment 7x17 The Born Again Identity + piccolo accenno alla 7x14]
Dovevano ripartire in fretta, per questo quasi correvano per i corridoi dell’ospedale.
Dean lo sapeva, lo sapeva dannatamente bene, l’aveva deciso lui stesso.
Eppure… eppure gli servivano cinque minuti.

[Pre-slash Destiel]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The distance in your eyes.


Dovevano ripartire in fretta, per questo quasi correvano per i corridoi dell’ospedale.

Dean lo sapeva, lo sapeva dannatamente bene, l’aveva deciso lui stesso.

Eppure… eppure gli servivano cinque minuti.

«Sammy, tu va avanti, torno subito.» disse bloccandosi di scatto e posando lo sguardo sul fratello.

Sam lo guardò e annuì –anche lui sapeva, forse anche più dello stesso Dean.

Il cacciatore si voltò e veloce tornò sui suoi passi.

Non respirò, non pensò.

Non finché fu davanti a quella maledetta porta.

Quella maledetta porta, che si apriva su una maledetta stanza bianca, con un maledetto letto bianco.

E poi c’era lui.

Anche lui vestito di bianco, anche lui maledetto.

O forse peggio.

Dean istintivamente si portò una mano alla bocca, strofinandola, ma non staccò mai lo sguardo da lui.

Lui, Castiel, invece guardava avanti, fisso.

Dean avanzò nella stanza piano, senza sapere cosa fare.

Poteva contare sulle dita le poche volte che non si erano guardati negli occhi, perché –anche se Dean non l’avrebbe ammesso ad anima viva- era il loro unico, straordinario modo per comunicare.

Prima, quando Dean lo guardava negli occhi, trovava il lago, il lago dei suoi sogni, quello in cui si rifugiava per pescare, per stare sereno e al sicuro –al lago non aveva mai pistole, coltelli, sale, sapeva che non gli sarebbero serviti- ma ora… ora non riusciva a vedere niente.

Niente tranne un altro lago, così simile a quello della suoi sogni da fare male, un lago che si era tinto di nero.

E non lo sopportava. No, anche quello non potevano toglierlo. No.

C’era stato un tempo in cui Sam, scherzando, aveva detto che Dio insisteva a riportare in vita Cass in modo che, prima o poi, Dean si rendesse conto di quanto veramente l’angelo contasse per lui.

C’era voluto un cazzo di patto con il Diavolo, c’erano voluti i fottuti Leviatani, Cass era dovuto morire –di nuovo- prima che Dean capisse.

Capisse che era uno di famiglia, che era suo amico e anche di più, che nonostante tutti gli errori prima o poi l’avrebbe perdonato, non importava a quale prezzo.

Perché Dean avrebbe voluto perdonare Cass nel momento stesso in cui si era presentato gocciolante di sangue e, con lo sguardo, gli aveva chiesto scusa, ma non l'aveva fatto. E, nel profondo, si era odiato per questo.

I mesi successivi il cacciatore li aveva passati bevendo, eliminandolo dalla sua testa, anche se non dai suoi sogni.

E ora era finalmente lì, seduto su quel fottuto letto davanti a lui, e quel figlio di puttana non lo guardava negli occhi.

«Cass» disse piano, abbassandosi tanto da essere faccia a faccia, «Cass, guardami.»

Ma l’altro subito scostò il viso e s’irrigidì.

E Dean non capiva, non capiva cosa Castiel vedesse.

Sam gli aveva velocemente spiegato che probabilmente, come succedeva a lui, Castiel vedeva Lucifer su ogni volto.

Ma Dean non avrebbe mollato, non questa volta, non l’avrebbe fatto scappare, anche a costo di tirarlo per le piume.

Appoggiò entrambe le mani sulle sue spalle e lo vide stringere spasmodicamente il lenzuolo sotto di sé.

«Cass, sono io, Dean. Dean Winchester. Sai, la scimmia senza pelo che tu hai “afferrato stretto e salvato dalla perdizione”» si fermò, lasciandosi fuggire un sorriso nervoso dalle labbra, «Io vorrei… vorrei terribilmente che tu mi guardassi dritto negli occhi.»

Ma non ci fu nessuna reazione.

Castiel restava immobile, le nocche ormai bianche artigliate al lenzuolo, e il viso girato.

Le mani di Dean gli scivolarono sulle braccia e strinsero, strinsero forte.

«Guardami, ti prego.»

Niente, assolutamente niente.

A parte la forza della disperazione.

«Ti prego, Cass.»

Dean abbassò lo sguardo e stava per lasciare la presa quando li sentì.

I suoi occhi, gli occhi di Castiel, su di lui.

Immediatamente alzò i suoi e respirò.

Il suo lago.

Niente nero, niente sangue.

Il suo lago era sempre lì, niente era cambiato, anche se sembrava così distante…

Avvertì la ritrosia dell’altro e rafforzò la stretta.

«Cass, sono proprio io, sono qui e... e guarda!» esclamò per poi incominciare a rovistare frenetico nelle tasche interne della sua giacca.

Ruppe il contatto per cercare meglio, ma era rassicurato dalla solita e familiare sensazione di quello sguardo su di lui.

Sorrise piano quando trovò ciò che cercava.

«Ecco, tieni» disse mostrandogli l’oggetto, «sai cos’è questa? È una molla, un giocattolo per bambini, ed io da piccolo la desideravo da morire, ma papà non aveva tempo per queste sciocchezze.»

Il cacciatore neanche si stupì di com'era tornato facile parlare all’angelo –il suo angelo- di queste cose, che a volte faticava persino a dire a suo fratello, tanto era familiare la situazione.

«Bhe, se ti piace puoi tenerla tu, d’accordo?» gli chiese, mentre piano prendeva la sua mano e ci appoggiava l’oggetto. «Di solito sono più grandi, sai?, ma questa l’ho vinta io e per vincerla dovevo fare dei punti a basket, ma a quanto pare sono arrugginito, però ero bravo una volta.»

Dean lo guardava e un sorriso –piccolo, timido, sincero- gli ammorbidì le labbra.

«Quando tutto sarà finito magari possiamo farci una partita, anzi forse prima sarà meglio che ti insegni a giocare… pensandoci non so neanche se tu sappia cos’è il basket ma… tornerò.»

Inconsciamente il cacciatore avvicinò il suo viso a quello dell’altro e abbassò la voce.

«Tornerò a prenderti. Io e Sam torneremo qui e metteremo tutto a posto. Il tuo culo piumato tornerà quello di sempre e nel frattempo tu tieni questa per me.»

Deglutì, con le parole che gli scivolavano via e il petto in subbuglio.

«E… e ci sono tante cose che vorrei dirti, ma non è il momento. Non posso, capisci? Non ora.» disse ma, come per paura che potesse fuggirgli dalle mani, velocemente aggiunse «Ma tornerò, giuro che tornerò.»

Usò l’ultimo respiro rimasto nei suoi polmoni.

«Fidati di me. Per un’unica, ultima volta.»

E Dean aveva la gola secca, gli occhi che gli pizzicavano e si ritrovò a pregare, quasi inconsciamente.

E Castiel, che aveva ascoltato tutto quel discorso uscire da un individuo così diverso da Dean, che aveva sentito tutto da una voce così diversa da quella di Dean, per un secondo gli sembrò di vedere il verde.

Il verde degli occhi di Dean.



E fu un attimo, fu un istinto.

Castiel strinse la mano, la mano con molla, e lo guardò.

Lo guardò veramente.

Dean non ebbe bisogno d'altro.





Ciao, Dean.





***Angolino del cambia colore***

E sono di nuovo qui.

Questa volta però con il punto di vista di Dean.

Perché no, non posso pensare che abbia mollato così, senza neanche una parola, Cass in quell’ospedale. Capisco l’andarsene via, il subbuglio interiore che aveva ma… mbho, per me c’è un vuoto in quella puntata e quel vuoto è esattamente lì.

Dovevo riempirlo, per Cass.

E non so se vi siate stupiti, insomma, Cass è rimasto per la maggior parte del tempo immobile, anche se aveva davanti un “Lucifer”. Bhe, questa è una mia interpretazione, perché per quanto grande la paura di Cass possa essere, lui è un soldato, lui affronta certe situazioni, lui ha un orgoglio che non crolla, lui è forte. Ovviamente ha paura, e infatti quando Dean si avvicina artiglia il lenzuolo sotto di sé, ma di certo non avrebbe dato soddisfazione al Diavolo, non l’avrebbe visto spaventato.

Se ovviamente qualcuno ha da ridire non ci sono problemi, infondo ognuno percepisce i personaggi in modo diverso.

Ah, la molla è un riferimento alla puntata 7x14 Plucky Pennywhistle's Magic Menagerie, dove Dean ha praticamente gli occhi a cuoricino per quella molla xD mentre il lago dei sogni di Dean è quello che Cass visita nella puntata 4x20 The Rapture e il lago che si tinge di nero ovviamente è quello della 7x02 Hello Cruel World, in cui Cass va -di nuovo- a esplodere.

Poi… che altro dire? Non penso che ci sia bisogno di spiegare il titolo, quindi la chiudo qui.

Grazie a tutti e alla prossima!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Jolly Camaleonte