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Autore: Fede_Wanderer    01/10/2012    2 recensioni
"Cosa è successo a mio figlio?"
[Spoiler per la 7x05, "The Angels Take Manhattan".]
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amy Pond, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Vita e Morte
 - Bye Bye, Ponds

Vedendolo uscire, solo, dalla sua assurda, meravigliosa cabina blu, Brian Williams lasciò cadere l’annaffiatoio sull’erba, di scatto. Lo udì atterrare con un tonfo distante, quasi irreale, di certo meno reale dei passi lenti del Dottore e del suo sguardo infinitamente triste.
“Cos’è successo a mio figlio?”

Rory Williams, ogni mattina, si alzava di buon’ora: erano gli orari dell’ospedale ad imporglielo, ma in fondo non gli pesava; c’era sempre qualcuno da salvare nella caotica, leggendaria New York e riuscire nell’impresa era la soddisfazione più grande che potesse ottenere.
E per quanto riguardava Amy, be’, neppure a lei pesava granchè l’alzarsi presto: Rory l’accompagnava ogni mattina in un piccolo bar proprio di fronte alla Statua della Libertà (locale che, peraltro, curiosamente si chiamava The Doctor’s Head; nessuno dei due era seriamente curioso di conoscerne il motivo). Lì, bevendo un tè che no, non era al livello di quello perennemente esaltato da Brian, si godevano la loro conversazione mattutina, senza mai staccare gli occhi dalla Statua – e non solo perché i colori dell’alba la rendevano un capolavoro.
Certe abitudini, dopotutto, erano dure a morire, nonostante sapessero bene di non essere più in pericolo.
L’unico pericolo effettivo, a dirla tutta, era costituito dal gestore dell’ospedale, nelle cui urla Rory detestava imbattersi nei rarissimi momenti in cui giungeva al lavoro in ritardo.
Fortunatamente, però, Rory Williams si riteneva una persona puntuale; così, appena conclusa la colazione, si dirigeva al lavoro, lanciando un ultimo sguardo a sua moglie – la giornalista Amelia Williams, sulla buona strada per farsi un nome in quell’impossibile città.
Le mattinate ed i pomeriggi, da quel momento in poi, passavano lenti e faticosi, con un panino per pranzo ed i minuti che scorrevano in maniera (in)naturalmente lenta; ma portavano con sé la certezza che era stata quella la loro scelta – certo, il fato aveva scelto per lui, ma Amy l’aveva seguito senza rimorsi e tanto gli bastava.
Così, quando giungevano le serate, erano sempre tempi felici.
Il loro appartamentino era decorato da mobili di color blu TARDIS e le luci dei grattacieli di New York parevano illuminarli. Poi, ad un tratto, le stelle iniziavano a brillare, stagliandosi sullo scuro cielo newyorkese.
Era in quel momento che, volgendo lo sguardo al cielo, ogni sera Amy e Rory Williams chiedevano silenziosamente alle stelle – e ad un’archeologa bionda che vi abitava di tanto in tanto – di portare un po’ di conforto ad un uomo solo che avrebbe pianto sulla loro tomba, tanti anni dopo.

Mi dispiace.”

Note:
The Angels Take Manhattan è meravigliosa e questa fanart ha dato il colpo finale ai miei sentimenti distrutti. Long live the Ponds, hanno avuto il loro finale felice e un’uscita di scena grandiosa e strappalacrime – lo meritavano in pieno. 
   
 
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