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Autore: Chiariel    01/10/2012    3 recensioni
La storia è tratta da una parte della mia vita, parla di due migliori amici. Lei si innamora di lui, lui a causa del lavoro del padre si trasferirà in un'altra città, soffrirano profondamente entrambi. Il ragazzo riuscirà ad accorgersi che il suo vero amore è proprio quella ragazza che aveva sempre e solo chiamato "migliore amica". Il dolore che egli prova colpirà profondamente il padre, che farà di tutto per tornare a lavorare nella vecchia città. Il padre rottiene questa richiesta ed i due ragazzi potranno finalmente essere felici insieme.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Threesome | Contesto: Contesto generale/vago
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Il mio nome è Giorgia, ho sedici anni ed abito in piccolo paesino in provincia di Torino.
Tra pochi giorni riprenderò a frequentare il Liceo Classico, scuola in cui mi sto particolarmente impegnando. Voglio realizzare uno dei miei più grandi sogni: diventare una scrittrice.
Sei anni fa, quando iniziai le medie, conobbi il mio migliore amico. Lui che per me c’è sempre e la nostra amicizia è la cosa migliore cha abbia mai avuto; in questi sei anni non mi ha mai abbandonata.
Quando sto male, molla tutto per correre da me: mi abbraccia e mi consola con le sue parole dolci.
Ho sempre provato qualcosa di speciale per lui, ogni giorno che passava mi affezionavo sempre di più. Infatti, in quest’ultimo anno, ho scavato dentro me stessa per capire se quello che provavo per lui era di più di una semplice amicizia. Adesso riesco a darmi una risposta, quella risposta è affermativa.
Per me, lui è più di un migliore amico.
Quando lo guardo sento le farfalle dentro lo stomaco, le parole che vorrei dire si confondono tra di loro fino a formare delle frasi insensate ed il mio sorriso si accende automaticamente.
Quando lui sorride dimentico tutti i pensieri tristi che mi opprimevano il cervello, quando il suo sguardo cade su di me sento di avere un posto nel mondo, quando mi stringe fra il calore delle sue braccia ed il suo profumo mi invade mi sento in Paradiso.
Mi sento una stupida, come ho fatto ad innamorarmi del mio migliore amico? Vorrei confessargli tutto, ma la paura mi blocca e mi paralizza nel mio silenzio.
Pochi secondi fa mi è arrivato un SMS, è lui. Mi ha scritto di incontrarci domani al “nostro muretto” perché mi deve dire una cosa importante. Ecco, mi deve far preoccupare.
Eccolo lì, seduto sul muretto -con un’aria seria che non porta nulla di buono- ad aspettarmi. “Andrea!” dico richiamando la sua attenzione verso di me.
“Eccoti finalmente..” dice abbracciandomi, poi continua “dobbiamo parlare, o meglio, devo parlarti..” una fitta allo stomaco.
“Dimmi..”
“Beh..” scoppia improvvisamente a piangere “mio padre è stato trasferito nella sede di Milano, dobbiamo trasferirci tutti, non per sempre, ma per almeno un anno. Forse di più. Ho cercato di oppormi, ma non mi hanno dato retta. Pensano che siano “capricci adolescenziali”. Non capiscono che invece non voglio semplicemente abbandonare te.” a queste parole comincio a piangere anche io, il nostro singhiozzo strozzato dalle lacrime va all’unisono.
Mi abbraccia stringendomi a sé come fossi l’unica cosa della quale gli importa. E forse lo sono.
“Non puoi andartene, non ci posso credere. Non puoi abbandonarmi! Senza di te non ho nessuno, mi crolla il mondo addosso. Io ti.. voglio troppo bene. Non lasciarmi.” dico con la voce tremante.
“Pensi che sia facile per me? Chi avrò io? Pensi che io voglia lasciarti o abbandonarti? Non sono io a volerlo, non dipende da me.”
“Non intendevo questo, so che non è così..” prendo un respiro profondo e continuo “Ascoltami, anche se saremo distanti chilometri e chilometri saremo sempre l’uno nel cuore dell’altro. Sei il mio migliore amico, nessuno può dividerci o tantomeno sostituirti. Io e te per sempre, ricordi?”
“Hai ragione. Ti basterà chiamarmi ed io sarò a tua disposizione. Non potrò correre da te ed abbracciarti, ma farò il possibile.”
-“Anche io farò lo stesso, lo prometto.”
-“Prometto anche io, sei la mia migliore amica e senza di te non ce la potrei mai farei.”
-“Quando.. quando parti?”
-“Tra una settimana.” dice con un filo di voce. Io mi avvicino a lui e lo stringo a me, più forte che posso, e lui ricambia. Vorrei che il tempo si fermasse.
Adesso sono a casa, sto pensando a tutto quello che è successo. Ci mancava solo questa, rimarrò da sola.
Ed io che avevo quasi preso in considerazione l’idea di dirgli tutta la verità, di dichiararmi.
Adesso è evidente che non posso, non posso e non voglio. Se dovesse rifiutarmi, potrei perderlo ancor più di quanto la distanza non potrebbe già fare.
Se dovessi piacergli, rimpiangerei sempre il fatto di aver perso così tanto tempo per dirglielo. Rimpiangerei il fatto che se gliel’avessi detto prima, saremmo stati insieme.. quando invece adesso è praticamente fuori discussione.
Ho deciso, continuerò a tacere e cercherò di godermi al massimo questa settimana che mi resta.
La settimana è passata velocemente, siamo stati tutti i giorni di tutta la settimana insieme. Abbiamo riso, abbiamo scherzato, abbiamo fatto tutto quello che facciamo sempre.
Dentro di me pensavo costantemente al fatto che tutte quelle risate sarebbero diventate presto un ricordo, ma cercavo di non prestarci troppa attenzione. Bastava guardare dentro ai suoi occhi verdi per perdermici dentro e non pensare più a nulla.
Oggi è il giorno fatale. Mezz’ora fa l’ho visto salire su quell’aereo, ho visto da lontano quel suo aereo alzarsi in cielo e volare via. Ho sentito il cuore spezzarsi nel petto, mi sono sentita morire.
Passano i giorni ed io mi sono chiusa dentro lo studio.
Opprimo il dolore dentro lo studio, conta solo quello. E’ l’unico modo per sembrare più forte, è l’unico modo per non cedere. Non ho amici, ho solo il mio studio.
Andrea lo sento poche volte al telefono, anche se in quelle poche volte riesce ancora a strapparmi un sorriso.
Poi quando riattacchiamo sento una fitta al cuore, sento le lacrime pronte ad uscire fuori, allora mi chiudo nuovamente nello studio.
Studio quello che non dovrei ancora studiare, sono avanti col programma.
Lo studio è come una dipendenza, mi prende totalmente, mi svuota il cervello da tutti i pensieri che non siano collegati a delle discipline scolastiche. Se impiego il mio tempo nello studio, non ho tempo per soffrire.
La mia “nuova” vita mi passa davanti senza che io viva delle emozioni positive, a meno che non ci sia lui.
La verità è che lo amo, sempre di più e non smetto mai. Ma sto autoconvincendo me stessa che mi importa solo dello studio. So che sembra una follia, ma voglio solo impegnarmi per realizzare almeno uno dei miei sogni.
I professori sono fieri di me, mi adorano. E’ esattamente quello che volevo.
Oggi è Sabato, sta finalmente iniziano Giugno. A breve le scuole chiuderanno. Il mio vero unico pensiero è che forse lo riavrò tra le mie braccia.
Provo a chiamarlo: irraggiungibile.
< Stupida segreteria, devi per forza ricordarmi che è irraggiungibile? > penso.
Gli scrivo un SMS, ho intenzione di dirgli che lo amo. Se torna a vivere qui, deve saperlo.
“Ciao migliore amico, devo parlati. Chiamami.”
Sono passati dei giorni, non mi ha risposto né chiamato. Penso di essere davvero una stupida, anzi, lo sono.
La scuola è finita, l’estate sta cominciando e lui non c’è. Forse non tornerà più, forse è finita, per sempre.
Siamo già al 30 Giugno, è una giornata di caldo infernale. Sono chiusa in casa, ad aspettare che lo schermo del cellulare si illumini. Solo lui mi scrive, se si illumina è lui.
Bussano alla porta, vado ad aprire.
Mi tremano le gambe, il cuore batte all’impazzata, il respiro diventa affannoso, lui è finalmente davanti a me.
Cerco di calmarmi prendendo un bel respiro, prima che dica qualunque cosa devo parlargli io.
“Ciao Andrea, devo parlarti già da un po’.. Inizio subito col dirti che la mia vita da quando non se più qui è cambiata totalmente, non riesco a stare senza te.. Poi c’è un’altra cosa, molto più importante, che devo dirti: da un anno e mezzo circa, sono innamorata di te. Ed in questo anno nel quale ci siamo sentiti poco e niente, non ho smesso un secondo di amarti. Il mio cuore era sempre con te.Non riesco più a mentire a me stessa, non riesco più a trattenere le lacrime, voglio che tu lo sappia. Ti amo più della mia stessa vita. Sono una quasi diciassettenne ormai, e sono più che consapevole dei miei sentimenti. Ho cercato di nascondere il mio amore diventando una dipendente dallo studio. Apparentemente mi importava solo di quello, ma il mio cuore continuava a battere solo per te.
Probabilmente per te non è lo stesso, ma ti prego, non abbandonarmi. Rimaniamo almeno gli amici che siamo, perché senza di te non vivo.” I suoi occhi verde smeraldo si sono illuminati come non hanno mai fatto, lui ha sempre avuto degli occhi meravigliosi, ma questa volta sono davvero perfetti. Prende un bel respiro e sorridendomi dice: “Ciao Giorgia. Intanto mi scuso per non averti risposto al messaggio, ma le cose importanti si dicono faccia a faccia.. ed anche io devo parlarti. Quest’anno senza te è stato un suicidio, non riuscivo più a vivere. La lontananza mi ha fatto capire quanto tu fossi essenziale per me, quanto possa far male lasciare andare la ragione dei tuoi sorrisi. Ho capito cosa si prova nel piangere giorno e notte perché non potevo essere al tuo fianco, non potevo stringerti a me, non potevo dirti che ti amo. L’ho capito solo adesso, ma probabilmente ti amavo già da prima. Adesso sono qui, accanto a te.
Mio padre ha richiesto il trasferimento a Torino. Stavo così male che la mia famiglia ne è rimasta davvero colpita, non volevano più vedermi stare così male. Perciò, adesso non ti lascerò mai più.
Sono il tuo migliore amico, ma se lo vuoi davvero, sarò anche il tuo ragazzo.. per sempre.” Le uniche parole che riesco a pronunciare, tra le lacrime di gioia ed il cuore che batte ad una velocità mai vista, sono:
“Certo che lo voglio, ti amo infinitamente”.
Finalmente siamo di nuovo l’uno nelle braccia dell’altro, e –come nei miei sogni- le sue labbra sono attaccate alle mie.
Niente ci dividerà mai adesso.
  
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