Storie originali > Fantascienza
Ricorda la storia  |      
Autore: Seroquel54    01/10/2012    0 recensioni
Il protagonista scrive un racconto di fantascienza, ispirato una particolare interpretazione del fenomeno Ufo. Quando smetterà di scrivere avrà una sorpresa...
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E’ Domenica, non c'è nessuno in casa e posso dedicarmi alla stesura del mio racconto.
Raduno un po' di cose: un'agenda con appunti vari, un paio di libri di ufologia e mi metto dinanzi
al computer.
 
"il mio nome è ..., ho un Ph. D. in fisica e vivo in una cittadina del sud-ovest degli Stati uniti.
Lavoro per un'azienda aeronautica. In particolare, mi occupo di creare modelli matematici per le
turbolenze. La mia vita è tranquilla come la città in cui vivo, per lo meno lo era.
Il cambiamento è avvenuto un paio d'anni fa, in seguito alla lettura di un libro. Un testo di
ufologia, scritto da Salvador Freixedo.
Lessi che gli extraterrestri si servirebbero dell'uomo per fargli produrre un qualcosa di cui hanno
bisogno. Un qualcosa che gli esseri umani producono in condizioni di forte stress.
Riportava che nei luoghi dove avvengono gravi tragedie, terremoti, inondazioni... si
vedono spesso degli ufo fermi nel cielo, intenti a una sorta di danza, a foglia morta, si dice.
Come se fossero li per captare qualcosa.
Di colpo, mi apparve chiaro un aspetto del passato dell'uomo. I nostri antenati offrivano agli dei
sacrifici umani per rifornirli di quel qualcosa.
Il terrore e l'angoscia delle vittime, erano la fonte di quel fluido? Di quella vibrazione che gli
occupanti degli ufo (gli dei) gradivano e gradiscono tuttora.
Probabilmente-pensai-in questo modo riuscivano a risparmiarsi le tragedie che quelle spietate
divinità potevano facilmente procurare. Forse in cambio ottenevano anche dei doni.
Queste idee mi rimasero in testa per parecchio tempo.
Per la rinuncia ai sacrifici umani l'umanità  doveva aver pagato un  prezzo altissimo, l'intera
civilizzazione mi apparve un colossale errore.
Pensai che dovevo fare qualcosa. Certo non era mia intenzione sacrificare nessuno, bisognava
scegliere un'altra strada.
Innanzi tutto, cercai di capire che cosa fosse quel "qualcosa". Feci l'ipotesi che fosse una
radiazione che si trasmetteva nello spazio: un'onda.
Come individuare le sue caratteristiche fisiche? Ricorsi al pendolino e alla statistica.
Individuai un sito in cui, per secoli, s'erano svolti sacrifici umani. In realtà, mi servii di una
foto. La posi sotto il palmo della mano sinistra e, con l'altra feci scorrere il pendolino su una
tabella di numeri. Aspettai che entrasse in vibrazione e appuntai il relativo valore numerico. feci questo per migliaia di volte e calcolai la media.
Il valore ottenuto, doveva essere la frequenza richiesta.
Direte che tutto questo è pazzesco, ma evidentemente non lo era.
In preda a un'agitazione febbrile, costruii una sorta di apparecchio radio e mandai il mio segnale
verso l'infinito.
Non ci volle molto, perché comparisse un ufo e cominciasse la sua caratteristica danza a foglia
morta.
Avvenne anche dell'altro, grosse berline nere presero a stazionare in fondo alla strada. Erano
occupate da uomini vestiti dello stesso colore, con gli occhi coperti da grandi occhiali scuri.
Elicotteri neri, senza contrassegni, volteggiavano intorno alla mia casa.
Quelle presenze continuano tuttora, ma ho imparato a non preoccuparmene.
Una sera, ero seduto in una stanza semibuia, quando una voce invase la mia testa, dicendo:
"Tu ci appartieni, non permetteremo a nessuno di danneggiarti".
In seguito, imparai che per comunicare con gli "dei", bastava pensare di farlo: erano in grado di
leggere i miei pensieri.
Cominciai a ricevere messaggi più complessi: mi dettavano dei modi per perfezionare il mio
dispositivo, o meglio, di ricostruirlo completamente. in base a concetti scientifici del tutto ignoti.
Poi, cominciarono le materializzazioni: in un luogo particolare della mia cantina trovavo dei
piccolissimi oggetti di materiali mai visti.
Il mio compito era assemblarli, secondo un progetto che, sul momento, mi era chiarissimo, ma
che dimenticavo subito dopo.
Completato il mio lavoro, mi comunicarono che  il nuovo dispositivo produceva una quantità di
vibrazioni al secondo, pari a un-olocausto-nucleare. Era la condizione che attendevano da
millenni per realizzare un loro progetto, di cui non fui messo a parte.
Chiesi come mai non  avessero realizzato da soli l'intero apparato. Mi risposero che il complesso
non poteva funzionare senza l'intervento di almeno un essere umano..."
 
Mi sembra di aver buttato giù l'essenziale. Smetto di scrivere e  apro la finestra per cambiare
l'aria.  Vedo una grossa berlina nera in fondo alla strada. Guardo nella direzione da cui viene
il rumore di un elicottero: è anch'esso nero. Sulla verticale della mia casa c’è un ufo gigantesco,
intento alla sua danza misteriosa...
 
 
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Seroquel54