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Autore: angyjackson88    01/10/2012    1 recensioni
Dicono che l'amore sia il sentimento più bello che ci sia al mondo, è una scarica elettrica che ti porta alla felicità, è un'ancora che ti lega a qualcosa o qualcuno per il resto della vita. Ma a volte l'amore può essere anche crudele, può distruggerti, indebolirti, spaventarti ma alla fine sarà sempre lui a farti capire ciò che il tuo cuore vuole veramente.
così è successo a Damon ed Elena, due fratelli, un unico amore!
N.B.sono tutti umani... è una storia che non c'entra con la serie tv, coincidono solo alcuni personaggi e frasi della serie. tratta principalmente dell'amore tra questi fratelli contrastato dai genitori e da amici.. ma non voglio svelarvi altro... spero vi piaccia!!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena, Katherine/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ciao a tutti!! premetto innanzitutto che Elena non è per niente quella del telefilm ho solo preso in prestito il nome... kathrine invece ha le sembianze di elena, nel testo poi capirete ... buona lettura e mi raccomando accetto commenti positivi e negativi 



 

1.       Gli inizi
Il sole sorgeva sulle colline di Mystic Falls, una piccola cittadina della Georgia, nella lontana periferia di Atlanta.           Era un bellissimo giorno quello per la giovane Isobel, dopo tanto tempo il suo volto aveva ritrovato la felicità, si svegliò in quelle lenzuola calde, con il sole che sparava i suoi luminosi e soffici raggi attraverso le tende della sua piccola camera, sdraiata sul letto pensò all’unica persona che fu in grado di ridargli speranza per una vita fatta di amore, il suo fidanzato, anzi, il suo promesso sposo.                                                                                                                                                                                      Era bellissima Isobel con quegli occhi verdi e i lunghi capelli castani con folti riflessi rossi e una pancia lievemente pronunciata, una bambina ospitava il suo grembo,  anche se aveva solo diciotto anni, ma era felice, solo così si poteva definire e da lì a poche ore si sarebbe unita nel sacro vincolo del matrimonio con il suo caro Colin e avrebbe vissuto la sua vita così, da moglie e mamma anche con il suo figliolo di poco più di un anno, Damon e la sua tenera creatura che sarebbe arrivata tra sei mesi.
Urla. Solo questo si sentiva nella sala parto, Isobel non ce la faceva più, ringraziò il cielo che Colin, il suo giovane marito appena vent’enne, la sosteneva stringendo la mano di lei nella sua, "Forza piccola mia! Ci sei quasi, un ultimo sforzo!"  ed Isobel urlava, urlava di dolore, quando poi qualcun altro sovrastò le sue urla che si affievolirono, un pianto ora dominava la stanza, un pianto nuovo, il primo di molti.                                                                                                               Era così piccola, dolce e indifesa, Isobel la prese in braccio e tra le lacrime la guardò, la sua creatura era nata, Colin le baciò la fronte sudata, gli occhi di entrambi luccicavano per la felicità, "Come la vuoi chiamare amore?", la giovane ragazza sorrise "Elèna!.. Elena Salvatore".                                                                                                                                                                           Colin appoggiò la sua fronte contro quella della moglie che sempre sorridendo fissava la sua piccola Elena, "Avrai una splendida vita piccola mia, con una famiglia che ti adora, ed un fratellino che non vede l’ora di giocare con te mio grande tesoro!".
Dietro all’enorme vetrata che separava la sala da parto al corridoio, un giovane ragazzo biondo cenere aveva assistito a tutta la scena, alla nascita di quella bellissima bambina, e con quegli occhi marroni chiari quasi ambra che cominciarono a luccicare tristi, si girò e si incamminò, lasciando scorrere un lieve lacrima su quel giovane viso.
 
"Elena… Damon! Dove siete bambini? Guardate che mamma tra pochi minuti sarà a casa e se vede che non avete ancora iniziato a fare i compiti saranno guai! Vi ho avvisato!" niente, nessuno si faceva vivo, "Va bene ho capito.  Avete ancora cinque minuti, dopodiché se non uscite da dove vi siete nascosti da me, chiamo la mamma e vi sistema lei, furbacchioni!" scuotendo la testa, il padre entrò in casa.                                                                                                                                                                                      "Bene "non ci ha visti! Abbiamo ancora cinque minuti!" esclamò Damon tutto contento, uscendo dal nascondiglio, "Sì e cosa vuoi fare in cinque minuti capo?! Sentiamo"  eccola la piccola Elena, ormai cresciuta e diventata una carinissima e testarda bambina di sei anni. Se ne stava li con le mani sui fianchi, un piede che batteva per terra e lo sguardo attento in attesa di una risposta dal suo dolce fratello, che ormai cresciuto frequentava la terza elementare. "Mmmh… facciamo una promessa!" fu l’idea di Damon, tanto tempo per un altro gioco non c’era, "E cosa vorresti promettere?" domandò Elena stupita, non era un gioco farsi delle promesse, lei voleva giocare, ma accettò comunque, "Promettiamoci che saremo per sempre uniti insieme, come fratello e sorella, niente e nessuno potrà dividerci perché ci vogliamo bene! Promesso?" Elena guardava la mano di Damon chiusa a pugno tranne il mignolo in attesa di stringersi con quello della sorella per completare la promessa, che non tardò ad arrivare, "Promesso!" urlò Elena, si strinsero i mignoli ed entrambi si baciarono la propria mano.                                                                                      Da quel giorno in poi il loro legame si sarebbe stretto sempre di più, fino ad unirsi.  "Eccoli questi marmocchi, vi ho preso! Aaaahahah!" Colin corse incontro ai suoi figlioli prendendoli tra le braccia, e scoppiarono a ridere entrambi solo come due bambini sanno fare, "Forza dentro a fare i compiti adesso, giocherete stasera!" prese per mano Elena e appoggiò il braccio attorno a Damon, "Papà, lo sai che io e Damon ci siamo promessi di restare per sempre insieme?! E che mai nessuno ci dividerà!?" Colin la guardò, "Davvero? Wow che bella cosa! Sapete anche io e vostra madre abbiamo fatto così, però noi ci siamo sposati!" , "E possiamo farlo anche io ed Elena?" Colin sorrise alla domanda ingenua del suo piccolo,"No bambini, vedete il matrimonio vale per tutta la vita si, ma non si fa tra fratello e sorella, voi vi volete bene certo, ma non potete amarvi, il matrimonio è una celebrazione tra due persone che si amano, e che non hanno alcun legame di sangue, voi invece siete legati!" Damon annuì, un po’ confuso, amore, matrimonio, legame non erano parole che giravano nel suo vocabolario da bambino, ma Elena si offese ed arrabbiata corse nella sua camera con il broncio, suo padre non voleva che lei e suo fratello stessero insieme ??? !!                                                                                                     
"Elena dove vai? Dai non c’è niente di male.." , "Ehi, che succede?" in quel preciso momento Isobel  entrò in casa, appena tornata dal lavoro, "Mah niente, dev’essersi arrabbiata perché ho detto che lei e Damon non si possono sposare" , "Oh mio Dio, abbiamo già questi problemi? Che per fortuna avete solo sei e otto anni!" baciò sulla fronte Damon che gli mostrò un sorriso stupendo, "Vado io a parlarle , altrimenti se vai tu amore ti tira contro tutte le bambole che ha fino a quando non ti becca" abbracciò suo marito che acconsentì "Hai ragione" , dopo il bacio a stampo Isobel salì in camera della figlia, Elena era seduta sul suo lettino con le braccia incrociate e  con le spalle rivolte alla porta.                                                                                                                                                                                            "Ciao tesoro! Cosa c’è che non va? Dillo alla mamma!" si sedette accanto a lei accarezzandole i lunghi capelli mossi, "Papà non vuole che io e Damon ci sposiamo, cosi ci vuole dividere!" , "Oh, ma papà ha ragione, il matrimonio si fa tra due persone che si giurano eterno amore, e non vuole di certo dividervi!" , "Ma io voglio bene a Damon" , "Lo so tesoro, ma è una cosa diversa, capirai in futuro che cosa vuol dire amare" , "Uff", Elena sbuffò, voleva davvero tanto bene a suo fratello e lui la ricambiava allo stesso modo, era visibile a tutti, erano sempre insieme, anche a scuola prima di entrare nelle rispettive classi si davano sempre il bacino e lo stesso quando dovevano andare a dormire e sul divano stavano sempre abbracciati.   Ad Isobel venne una buffa idea "Va bene, se vuoi proprio sposarlo lo faremo io e papà, io vi vestirò e lui farà il prete ok?? " la giovane mamma mise la faccenda sul ridere e lo stesso fece il marito appena ascoltò l’idea dell’amata, così in un giorno di sole i due genitori prepararono tutto, Isobel  vestì i figlioletti di bianco e nelle mani di Elena le porse un mazzetto di margherite appena raccolte per fare il bouquet legate con un filo di spago e la finta “cerimonia” iniziò, "Ed eccoci qui per annunciare il matrimonio di Damon ed Elena, vuoi tu Damon sposare la qui presente Elena, volendole bene, giocare per sempre con lei fino a quando non crescerete?", "Sì!" rispose sicuro il piccolo, così Colin ripeté la domanda  per Elena che urlò il sì, "Bene vi dichiaro fratello e sorella per sempre!" Isobel batté le mani felice, lo stesso Colin e con loro grande stupore i due piccoli si diedero un tenero e veloce bacio su quelle piccole labbra.                                                                                                                             Isobel rimase allibita per  un secondo, cominciare a preoccuparsi? No. I bambini sono ingenui.
 
   
  
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