Talento poliedrico
“Dici
di poter imitare qualsiasi movimento che vedi?”
“Be’,
questo lo dicono gli altri, ma in parte è vero!”
“Bene,
vediamo se riesci a copiare questo.”
Una omonima videocassetta nera, questo è tutto ciò
che Aomine gli aveva consegnato, insieme a delle
istruzioni molto semplici: ‘Mettila nel registratore e premi play’. Per il
resto, da quel che Kise aveva intuito, doveva solo
guardare, memorizzare e in seguito ricopiare ciò che avrebbe visto.
Era terribilmente curioso di scoprire l’incognito
contenuto della cassetta. Durante il tragitto per tornare a casa se l’era
rigirata più e più volte tra le mani nel tentativo di scoprire qualche indizio
al riguardo, ma fallì miseramente. Tutto ciò che sapeva, era che il nastro era
riavvolto solo in parte. Ciò voleva dire che, una volta avviata, Ryota avrebbe visto subito cosa Daiki
voleva che imitasse.
Era la prima volta che il suo ragazzo faceva
qualcosa del genere.
Il
suo ragazzo… faceva uno strano effetto definirlo
così, ma in fondo era questo Aominecchi per lui,
ormai. Talvolta stentava persino a crederlo e se lui stesso, Kise, non se ne capacitava, figuriamoci se lo avrebbero
fatto le sue innumerevoli fan.
Per il momento, avevano entrambi preferito
nascondere la loro relazione.
In verità, era stato Aomine
ad imputarsi su questo e Kise aveva semplicemente
acconsentito.
Davanti agli altri, Daiki
continuava ad ostentare la sua passione per le tette grosse e per la modella
Mai-chan. Il dubbio di Ryota
era: si trattava solo di una copertura oppure era bisessuale? Quesiti che era
meglio non porre al diretto interessato. Finché andavano d’accordo sul campo da
basket (spesso), fuori dalla scuola (a volte alterne) e anche nel sesso (sempre),
il resto erano solo dei capricci che Ryota doveva
concedergli per la serenità della coppia.
Finalmente era tornato a casa. Il profumo della cena
gli solleticò le narici appena varcata la porta d’ingresso, ma prima di sedersi
a tavola voleva assolutamente scoprire il contenuto della videocassetta.
“Arrivo subito” disse fiondandosi nella sua stanza.
Chiuse la porta a chiave per sicurezza: da Aominecchi poteva aspettarsi di tutto. Lanciò il borsone e
la cartella per terra. Si inginocchiò davanti alla tv e infilò la cassetta nel
videoregistratore. Mentre premeva il pulsante play si disse se non si era fatto
troppi film mentali inutili.
Magari si trattava solo della registrazione di una
partita di basket.
Magari Aominecchi aveva
visto qualche azione davvero spettacolare da parte di un giocatore
professionista e sperava che Kise potesse riprodurla
per poterla affrontare.
Magari se premeva play e basta sarebbe stato meglio!
Il video partì e quello che Ryota
vide non aveva nulla a che fare con il basket.
Sapeva che Aomine aveva un
animo da pervertito e che molte volte non si faceva problemi ad esternarlo, ma
questo era davvero troppo!
‘Bene, vediamo se riesci a copiare questo’: un film
porno?!
Sfortunatamente (e anche abbastanza ingenuamente), Kise non aveva abbassato il volume per precauzione e
istantaneamente la stanza fu invasa da suoni a dir poco osceni. In preda al
panico, si tuffò con un triplo salto carpiato verso il telecomando e premette
il pulsante di ‘mute’ per silenziare i gemiti altisonanti, nonché artificiosi,
degli attori.
Restò immobile per una manciata di secondi sudando
freddo.
“Ryota!” Ecco, sua madre
aveva sentito: e ora che scusa avrebbe inventato? Che si trattava dello scherzo
di un amico? No: figuriamoci se era così scema da cascarci! “Ti si fredda la
cena, vieni!”
Con un teatrale sospiro di sollievo, Kise si asciugò la fronte madida e spense il video.
Anche se aveva potuto vedere solo pochi secondi, era
riuscito a capire la particolare posizione da acrobata circense che Aominecchi voleva imparasse. Non era facile, ma nemmeno
impossibile.
Ma
tu guarda con che razza di pervertito dovevo andare a mettermi!,
pensò.
Come sempre, Aomine e Kuroko passeggiavano l’uno di fianco all’altro per i
corridoi della scuola. Discorrendo di basket (tanto per cambiare) videro Kise avanzare verso di loro quasi trottando e con un
sorriso estremamente soddisfatto ad illuminargli il volto.
“Buongiorno Kurokocchi, Aominecchi!”
“Buongiorno!” rispose Tetsuya.
Daiki
ignorò il saluto e domandò subito: “Come mai quell’espressione così allegra?”. In
parte lo intuiva, ma riuscì a fingere egregiamente di non averne idea.
“Ieri sera ho guardato attentamente il video che mi
hai dato e ti interesserà sapere che non ho imparato solo quella ‘mossa’ che ti
interessava tanto… ma anche tutte le altre, dalla prima all’ultima. Per cui
preparati…” disse, dandogli una pacca sulla spalla, “… perché stasera ho
intenzione di mostrartele tutte!” Detto ciò, si allontanò con un'aria soddisfatta e
tronfia.
Kuroko
spostò lo sguardo da Kise ad Aomine,
poi, quando il primo si fu allontanato, chiese al compagno rimasto: “Parlava di
un video di basket?”
“Ovvio” rispose Daiki con
tono supponente. “Che altro dovrebbe essere?”
E mentre Kuroko tentava di
decifrare lo strano sorrisetto che increspava le labbra di Aomine,
questi stava già meditando di consegnare a Kise
almeno un altro paio di videocassette. Non avrebbe mai immaginato che la sua
innata abilità di copiare tutto ciò che vedeva si sarebbe rivelata tanto
interessante!
Note
dell’autrice
Molto,
ma davvero molto probabilmente, questa non è certo la migliore fanfic d’esordio che potessi scrivere su questo fandom! Il fatto è che non ho potuto fare a meno di
fantasticare sull’abilità di Kise di copiare ogni
cosa che vede e visto che questa coppia mi piace tanto (per ora è l’unica del fandom che mi ispira davvero) ho deciso di scrivere questa
breve shot per rendere loro un mio personale omaggio
XD
Spero
tanto di riuscire a scrivere qualcosa di più su di loro in futuro, ma per ora
non ho saputo resistere alla tentazione!
Questa
fanfic vuole essere una cosuccia leggera, soft,
leggermente ironica e spero che vi abbia strappato un sorriso.
Intanto,
se vorrete commentare mi farebbe molto piacere: il fandom
è ancora piccolo per cui ogni commento, anche solo di un rigo è sempre cosa
molto gradita per me ^^ Grazie!