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Autore: FairyElise    15/04/2007    6 recensioni
Due band. Amore o odio? I loro due manager. Ma quale in realtà è la loro storia? Cosa hanno veramente dovuto affrontare? Un viaggio attraverso i sentimenti di chi nasconde qualcosa di più...[FF My chemical romance a 4 mani by Elyrock & Frytty].
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ghghgh, unendo le mie idee con quelle di Sammy(ovvero Frytty =P) è nata l'idea di questa storia...E io posso dire che sono pienamente soddisfatta di essere in affari con lei. =D
Giusto per chiarire prima della lettura: è narrata da un doppio punto di vista, io scrivo le parti di Jen, Sammy quelle di Alexandra....il soggetto è sempre lo stesso: My chem =P E niente, speriamo tanto vi piaccia e ovviamente fateci sapere numerose cosa ne pensate, soprattutto perchè è una sorta di 'esperimento' se così si può chiamare. =)

Disclaimer:i My chemical romance appartengono solo a se stessi =P, non li conosciamo personalmente e tutto ciò che è scritto qui sopra è solo frutto della nostra fantasia. =D

Enjoy! 1

1. Secret sins

Li osservo attraverso la vetrata dimenarsi al ritmo della loro stessa musica.

Si perdono nel loro sogno che ora sta sfumando in realtà, in lavoro.

Mi piace guardarli: hanno quell’ingenua consapevolezza che saranno solo loro a poter cambiare sé stessi.

Quei ragazzi sono la mia vita, il mio lavoro, il mio sogno ora.

Alexandra è completamente persa negli accordi distorti che esplodono dall’amplificatore dietro di lei, si lascia investire facendosi tutt’uno con la sua chitarra, perché sembra l’unica cosa che esiste al momento. E anche se sono in quattro nessuno discute. Lei è una sorta di leader. Sorrido guardandola.

Jake, vicino a lei, canta parole dure quanto vere. Chiude gli occhi e copre tutto con la sua voce inconfondibile. Rende tutto migliore. Perché il mondo all’esterno non esiste, è solo quello che sente dentro e sputa fuori cantando che conta.

Chris è concentrato completamente sul suo basso. E’ apparentemente immobile e perso nel suono ipnotico di quelle corde, ma tutti noi sappiamo che i sentimenti che dentro lo animano sono come un uragano e ogni fibra del suo corpo sta vivendo al massimo questo momento.

Sullo sfondo, sorridente, casinista come è sempre stata Lindsay batte sui timpani della sua batteria. Quella ragazza è l’energia pura. Non ho mai visto nessuno fare così tante cose insieme come le fa lei. Ed è sempre dannatamente perfetta.

Una band. I Secret sins.

Li guardo e mi sento dannatamente soddisfatta di averli notati quella sera di appena qualche mese fa in un locale di Dublino.

Perché questi ragazzi amano davvero ciò che fanno e si vede. La musica scorre nelle loro vene più di quanto non lo faccia la vita.

La musica è la loro vita.

E io sono solo la loro manager, eppure non posso fare a meno di vedere in loro un sogno realizzato.

Lavorare nel mondo della musica, stare a contatto con artisti, poter dire la mia su alcune canzoni.

E’ tutto ciò che ho sempre desiderato. E a soli 24 anni tutto è diventato realtà.

Li guardo e sorrido. Perché so che vuol dire amare così tanto la musica.

*

La musica mi sta completamente assorbendo e stranamente, mi sento parte di ogni strumento nella stanza. Del pestare della batteria, della voce urlata nel microfono, nel sottofondo forte del basso. E poi c'è lei, la mia chitarra. I miei stessi accordi mi esplodono nelle orecchie e nel cuore, mi sento viva, mi sento desiderosa di urlare al mondo qualcosa di importante, così come sta facendo la mia chitarra adesso. Sta esternando i miei sentimenti, quello che provo, quello che sono.

Mi sembra strano, ancora tutto irreale che siamo giunti fin qui. E' sempre stato il mio sogno registrare un album e fino a qualche mese fa, non lo credevo possibile, fin quando Jen non ci ha sentiti suonare in un locale a Dublino. Si può dire che da lì è cominciato tutto. Stiamo registrando le nostre prime canzoni e mi sento maledettamente bene.

La mia band. La mia famiglia. Sembra strano dirlo. Sembra strano pensarlo adesso, eppure non riesco a non sorridere al pensiero di come ci siamo conosciuti.

Quattro ragazzi totalmente diversi eppure con la voglia di fare. Ci siamo riuniti nel garage sotto casa e abbiamo dato sfogo alle nostre passioni, al nostro modo di essere.

In realtà è stato Jake a riunirci tutti, ma non so perchè, continuano a definirmi la loro leader. Forse perché sono ribelle, libera e indipendente. Forse perché sono una dannata perfezionista, forse perché in realtà rompo le scatole a tutti con le mie ramanzine. Non lo so, eppure mi sembra strano ricoprire un ruolo del genere. E' una grande responsabilità e a me non va di occuparmene, eppure non posso non fare a meno di discutere su ogni minimo dettaglio. Una canzone deve essere perfetta. Casinista, ma perfetta. Non esistono mezzi termini.

Anche se adesso la canzone è finita, e ho il respiro affannato come se avessi corso senza fermarmi, riesco a sentire quella strana energia che ci accomuna tutti. Mi sento bene.

*

Escono dalla stanza sudati, affannati. Ma sorridono.

L’energia è ancora nell’aria, come le note ancora sospese che sembra quasi di poter toccare,

che ancora vivono nelle nostre teste e nelle loro mani che creano quei suoni.

Sono felici. Sono vivi più che mai quando si immergono nella loro musica.

< Gran bel lavoro ragazzi! Questo sarà un grande album, me lo sento... > commenta Andrew, il produttore.

Già. Riesco ad immaginare anche ora il loro cd sugli scaffali, circondato da quelli di gruppi più importanti.

Forse ci vorrà del tempo prima che siano notati maggiormente, ma non è questo che conta.

Ce la stanno facendo. Lo sanno.

Lo so.

Li sorrido semplicemente. Ogni parola è inutile, sanno già che penso di loro.

< Ha chiamato il gestore dell’ Empty grave...sarete a suonare lì tra due settimane... > li informo.

E come al solito susseguono pacche sulle spalle, sorrisi, complimenti.

E io li osservo sentendomi parte di tutto ciò.

< Grazie Jen...sei sempre una grande a procurarci serate >

Jake. E’ sempre così estroverso e gentile.

< Merito vostro ragazzi... >replico semplicemente.

< Oh, non fare la modesta > ribatte quasi duramente Alexandra.

Rido. Mi abbraccia.

Devo ancora capire come due caratteri così diversi come i nostri siano riusciti ad amalgamarsi così bene.

Io così chiusa e lei così...così com’è lei.

Sorrido. Infondo loro sono tutto quello che ho.

L’unica cosa che riesce a ricoprire il vuoto che mi corrode dentro è la loro compagnia.

Perché la bambina dentro di me ha smesso di esistere tempo fa.

*

Jen cerca di fare la modesta come sempre. Quando si tratta di procurarci serate lei è sempre la prima a sgomitare per fare in modo che ci riservino almeno un posticino e noi la adoriamo per questo.

La abbraccio. Lo so che si sta chiedendo come due caratteri come i nostri possano andare così d'accordo, ma semplicemente non ne ho idea, so solo che c'è stata una sorta di alchimia tra di noi dalla prima volta che ho incrociato i suoi occhi dopo aver suonato in quel locale a Dublino.

Ci conosciamo da poco ma sento già di volerle bene. So che diventeremo buone amiche, nel bene o nel male.

< Allora, andiamo a bere qualcosa? > Propone Linsday vivace come sempre.

Ma dopo due ore di prove, dove la trova ancora la forza per fare qualcosa?

< Ci sto... > Jake si unisce subito, posando il microfono. Lo segue a ruota Jen.

< Ehi! Mi lasciate da sola? > Sbotto incrociando le braccia.

Sanno perfettamente che domani registreremo in un altro studio, perciò dobbiamo smontare tutta l'attrezzatura e sinceramente non mi va di rimanere a farlo da sola.

< Dai, ti do una mano io! > Mi fa Chris prendendomi per un braccio e trascinandomi nella saletta dove abbiamo provato fino a poco fa.

Iniziamo a smontare tutto, rimettendo le chitarre nelle loro custodie, il basso sistemato nel suo angolino e vari oggetti sparsi nello studio all'interno del borsone.

< Sei stata grande Alex oggi! > Mi sorride raggiante mentre sistema gli ultimi cavi.

< Grazie! Anche tu... > Sorrido stiracchiandomi.

Non si direbbe, eppure sono davvero stanca.

< Che figata suonare all'Empty Grave! > aggiunge raggiante sedendosi su uno sgabello lì vicino.

< Già... Jen è stata fantastica... > Annuisco.

Adoro l'idea di poter suonare di nuovo dal vivo... mi mette ancora più energia... semplicemente adoro quello che faccio, adoro la mia band.

  
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