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Autore: MayaVegetaKatniss    02/10/2012    1 recensioni
Ma lui, il Giocattolaio, aveva in mente qualcosa di più orribile del farle provare paura. Lui sapeva che in lei c’era una natura diversa. Non umana. Lo sapeva.
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Nooooo!! Lasciami andare'. Lei piangeva, in quella camera buia. Non vedeva niente, solo quello che lui voleva che vedesse. Le sue paure. La torturava ogni giorno e lei si dimenava, scalciava con tutta la sua forza. E poi la rigettava in quella stanza. Lui l'aveva rapita. L'aveva rapita perchè l'uomo che lei amava gli aveva fatto del male. Lui pensava che rapendo lei, lo avrebbe colpito dritto nel cuore. Ma lui, il Giocattolaio, aveva in mente qualcosa di più orribile del farle provare paura. Lui sapeva che in lei c'era una natura diversa. Non umana. Lo sapeva. E così la colpì dritto in quella parte della sua anima, in quella parte oscura di lei. Lei era in un angolo, a gridare, a piangere. Lui gettò nella stanza una donna e un bambino, madre e figlio. Gettati come pezze sanguinanti. Sì, li aveva fatti sanguinare per scatenare la sua natura. Loro erano vivi, erano spaventati. Lei li guardò, ma non bastò. L'odore del loro sangue si fece più intenso. I suoi occhi diventarono gli occhi di una bestia. Non era più lei, era un mostro. Senza timore, senza verdogna, si scagliò su di loro come un lupo che non mangia da molto tempo. Loro gridavano di dolore. Ma lei non si fermò. E quando tornò in sè, vide sotto di lei due carcasse che non sembravano più due persone. Lei ritornò nel suo angolino. Iniziò a piangere, un pianto straziante. Era impregnata del loro sangue. Era spaventata da ciò che era. La porta si aprì improvvisamente e lei pensò fosse il Giocattolaio e si ritrasse piangendo. Ma non era lui, era Freccia Verde. Oliver Queen, l'uomo che l'amava. Ma non smise di piangere. 'Maya! Maya, guardami! Sono io! Ora ce ne andiamo via.' Diceva Oliver, sconvolto. La prese in braccio e la portò via. Lei piangeva contro il suo petto, contro il suo costume verde, verde speranza. Lei era sporca ovunque di sangue. Le gocciolava dalle dita. La bocca rossa. Oliver la portò in ospedale, dove la sedarono. Maya si risvegliò. Aveva dei tubicini attaccati alle braccia. Oliver di fianco a lei. 'Oliver' disse Maya. Lui la guardò e la strinse forte in un abbraccio. 'Oliver, mi dispiace. Sono un mostro.' 'Che cosa stai dicendo?' Maya si staccò i tubicini che la trattenevano a quel letto troppo candido . Iniziò a correre, arrivò all'uscita. 'Maya! Aspetta!' chiamava Oliver. Ma lei corse e corse fin sotto alla pioggia, dove cadde a terra, piangendo. Oliver la raggiunse e la prese in braccio. Lacrime salate si mischiavano alla pioggia. Lui la riportò dentro e la rimise a letto. Lei continuava a piangere, per ciò che aveva fatto. La sua anima pura si era spezzata.

  
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