02/10/2012
3 recensioniSei un idiota.
Un idiota, ecco cos’era quel ragazzo. Un completo idiota fastidioso ed insopportabile.
Ma se era così insopportabile com’era possibile che si fosse innamorato di lui. Com’era possibile che non se ne fosse mai realmente reso conto, nascondendo i suoi sentimenti e coprendoli con quelli che provava per il decimo, nonostante non fosse nulla di più che rispetto? Gokudera non lo sapeva e anche se l’avesse scoperto non avrebbe potuto farci nulla.
Nonostante quel ragazzo fosse la persona più stupida del mondo era anche l’unico ad essergli stato vicino in situazioni difficili, ad averlo protetto e ascoltato sempre, quella volta però era andata diversamente.
Quella missione si era rivelata essere un’imboscata di una famiglia rivale e loro non erano preparati a quella situazione, Yamamoto aveva finito col farsi colpire da un attacco rivolto all’albino, l’aveva protetto di nuovo ed ora la sua vita era in pericolo. Gokudera, preso dalla rabbia, era riuscito a far andare via i nemici con una serie di attacchi particolarmente potenti e a chiamare aiuto, ma il senso di colpa per quello che era successo alla Pioggia non lo lasciava andare.
Lo osservava, seduto vicino al lettino ospedaliero dove il moro privo di sensi giaceva disteso, aveva chiesto che venissero lasciati soli senza una ragione precisa, non aveva confessato a nessuno dei suoi sentimenti per Yamamoto, men che meno a Yamamoto stesso, ma ora che vedeva il ragazzo in quella terribile condizione non poteva fare a meno di pensare che quella fosse la sua ultima occasione per dirglielo.
Prese un respiro profondo, si schiarì la voce e mandò indietro le lacrime che da un po’ spingevano per poter uscire, iniziò a sussurrargli di quello che provava per lui, di come si fosse sbagliato credendo di amare il decimo, di tutti i momenti felici che avevano passato insieme ed infine di come si sentisse in colpa per ciò che gli era successo. In quel momento non riuscì più a trattenersi, sentì le lacrime scendergli lungo il viso lentamente, mentre appoggiava la fronte alla porzione di lettino lasciata libera da Yamamoto.
Sentì qualcosa muoversi, qualcosa che poco dopo gli carezzò lentamente i capelli, Gokudera alzò lo sguardo incredulo, rivolgendolo al ragazzo che, anziché dormire come avrebbe dovuto fare, sembrava essersi appena ripreso e che lo fissava con il solito sorriso stampato in faccia, come se non gli fosse successo nulla.
« Ti amo anche io, Gokudera »
« Sei un idiota. »