*Autore: margherota
*Titolo: Voci nel buio
*Fandom: Pokemon
*Personaggi: Red
*Generi: Commedia, Comico
*Avvertimenti: Flash, What if...?
*Rating: Verde
*Challange: Staffetta in piscina, della community di LJ piscinadiprompt, sfida 1
*Prompt: "Non sprecherò il mio tempo ad insegnare Flash ad uno dei miei Pokémon."
*Note: Questa è stata pensata come facente parte di una piccola serie di drabble/flash fic comiche sui vari personaggi dei videoghiochi di Pokemon. Cosette leggere leggere XD



-Non sprecherò il mio tempo ad insegnare Flash ad uno dei miei Pokémon.-
Lo hai pensato davvero, Red, la prima volta che hai visto il tuo Butterfly usare quella mossa in una battaglia con l'ennesimo GennaroBullo. Ma non poteva essere altrimenti: ha cominciato a brillare ad intermittenza, con la stessa intensità di un neon appena installato, e tu hai dovuto assumere una faccia da poker pur di non rendere conto di una tale disgrazia al tuo avversario, il cui grasso Rattata era ipnotizzato da quella visione e se ne stava fermo sul campo, probabilmente indeciso come il proprio padrone se doveva mettersi a ridere oppure considerare un'eventuale pericolosità intrinseca.
D'altronde, persino tu sai che il metodo migliore per superare grotte e caverne senza occupare memoria preziosa per le mosse dei tuoi Pokemon è quello di mettere una mano sulla parete e seguirne il tracciato. I passaggi a livello sono tutti ridosso al muro e quantomeno si evitano trappole strane e campi aperti che fanno solo perdere tempo – e nel caso in cui uno dei tuoi sia avvelenato risparmia sicuramente abbastanza vita da sopravvivere fino all'uscita. Non importano tracciati o ingressi, non l'ubicazione di oggetti preziosi e stanze segrete. Non importa, a conti fatti, neppure il numero di volte in cui il tuo povero naso va a scontrarsi con una qualche roccia troppo sporgente o il tuo piede inciampa con malagrazia in un sasso duro e spigoloso, anche se ti piange il cuore a pensare a come il tuo cappello si riduce, per tutti quei colpi che prende, tra rotolamenti a terra e collisioni con muri di pietra.
Il tuo Butterfly ora ha imparato una cosa bella chiamata Turbine e tu ti senti la coscienza a posto, pensando tra te e te a quanti poveri Rattata potrai spazzare via con un colpo delle sue ali senza esibirti per forza in spettacoli imbarazzanti e senza fargli emettere strane lucette.
Se solo non ti venisse il crepacuore ogni qualvolta che qualcuno ti mette una mano sulla spalla, venendo fuori da quello che per te è buio pesto – e davvero ti chiedi per qual cavolo di mistero della natura proprio UgoEsploratore debba avere una vista migliore di quella degli Zubat e ti scorga a dieci passi di distanza quando è già un evento eccezionale per te scansare uno di quei pipistrellacci quando plana sulla tua testa nel tentativo di mozzartela in tronco.
-Ehi! Anche io ho dei Pokemon! Dai, lottiamo!-
Tutto sarebbe perfetto, tutto meraviglioso.
Tanto sai che non ti vede mentre ti ricomponi dal tuo spavento e assumi una strana posa da battaglia con tanto di sistemazione del copricapo che fa tanto eroe da cartone animato – e non devi dire nulla, né no né sì, che già la battaglia è incominciata. Speri soltanto che almeno i tuoi Pokemon sappiano dove dirigere i loro attacchi e che il suono di qualcosa che si sfracella al suolo non è il tuo Butterfly che, usando Turbine, ha semplicemente roteato su sé stesso fino a schiantarsi e perdere ogni conoscenza, in un silenzio tombale finale che fa tanto, tanto male all'animo.