1. Un giorno qualunque..


Chiudo il libro e fisso il vuoto, cerco inutilmente di memorizzare le opere più importanti di tutti gli autori inglesi del '700 e '800, sospiro. Non li ricordo è inutile. 
Mi alzo dalla sedia e vado in cucina, prendo la macchinetta del caffè e preparo un caffè, il terzo da stamattina. Sono un caso disperato, io e i libri non andiamo proprio d'accordo, non siamo mai andati d'accordo. Sbuffo. Accendo la macchinetta. 
C'è un gran silenzio in casa, i miei sono a lavoro e mia sorella è all'università.
I miei volevano che proseguissi gli studi e che un giorno diventassi insegnante come mia madre, ma il mio sogno e i miei progetti erano altri: concludere i tre anni di università e poi coronare il mio sogno, cantare.
Avrei realizzato quel sogno costi quel che costi.
Il caffè è pronto, lo verso in una tazza e lentamente lo sorseggio. 
Vado in salotto e cammino su e giù per la stanza, bevo e poi guardo ad una foto in particolare, una foto di gruppo. Era la foto del primo anno alle elementare, in basso c'era scritto '1st grade' c'ero io e tanti amici che avevo lasciato lì in Michigan.. ho vissuto lì fino a quando avevo 15 anni e poi sono venuta qui a New York. Avevo un'espressione dolorante e imbronciata, il mio compagno di classe accanto a me rideva, quel compagno era Taylor.
Taylor Lautner e io eravamo vicini di casa anni fa in Michigan, compagni di classe e compagni di giochi, o meglio passavamo più il tempo a farci dispetti che giocare. Lo odiavo. Odiavo quella risata subito dopo che mi aveva tirato i capelli o strappato le figurine, lo odiavo quando mi faceva sbagliare intenzionalmente. Insomma nonostante gli anni siano passati, i ricordi sono così vividi così chiari che sembrano avvenuti solo ieri.. 
Nonostante la celebrità e nonostante gli anni siano passati per me quell'impressione di lui non cambia, lo ricordo sempre piccolo con i capelli a spazzola, veloce e agile come una molla e sempre pronto a darmi fastidio. Era una peste.
Posai la foto e tornai in camera mia, dal mio amatissimo libro di letteratura inglese, tra dieci giorni ho l'esame e non ricordo ancora praticamente niente. Ho la testa altrove.
Ho la testa piena di sogni e di speranze.
Comincio a canticchiare una canzone di Avril Lavigne, poi arrivo in camera e decido di ricompormi.
Riprendo a studiare e dopo qualche ora riesco a imparare bene tutti i concetti che non riuscivo ad assimilare qualche ora fa. 
"Finito!" dico soddisfatta e stiracchiandomi sulla sedia.
Mi alzo, sono le 12:30 decido di preparare del riso con tonno e pomodori, un pranzo molto leggero.
Ho fame.
Qualche minuto dopo suona il telefono..
"Pronto?"
"Ally! Ciao sono Maki"
"Maki!!" urlo contenta "Come stai? Accidenti quant'è cambiata la tua voce!"
Ride, ha la sua stessa risata "Bene e tu? I tuoi ti hanno già dato la bella notizia?"
"Mh, no quale notizia?"
"Tra un paio di settimane verrete in Michigan e passeremo tutta l'estate insieme!" 
Oddio..



SALVE, ERA DA INIZIO LUGLIO CHE VOLEVO SCRIVERE QUESTA STORIA,
MA POI NON L'HO MAI SCRITTA.
ORA ECCO IL PRIMO CAPITOLO, SPERO CHE VI PIACCIA.. LO SO E' UN PO' BREVE, MA E' IL PRIMO ED E' COME SE FOSSE UN PROLOGO, ALLA PROSSIMA SETTIMANA.