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Autore: Shainareth    03/10/2012    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] In ogni caso, per pura autodifesa, Shinn sapeva bene quando era giunto il momento di spegnere il cervello e smettere di ascoltarla – fingendo comunque di continuare a farlo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lunamaria Hawke, Shinn Asuka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CHIACCHIERE




A volte non la capiva. Gli sembrava strana.
   Eppure erano buoni amici e andavano quasi sempre d’accordo, e persino una discussione o una presa in giro veniva subito accantonata in nome del bel rapporto che li aveva sempre legati. Di più, gli sembrava che lui fosse una delle persone che lei cercava maggiormente e che, spesso e volentieri, lo preferiva anche a Rey.
   Questo prima dell’arrivo del Comandante Zala. Non che Shinn fosse infastidito dalla presenza di quest’ultimo. Beh, tranne quando lui lo riprendeva aspramente o ironicamente, per di più davanti agli altri, o quando lo prendeva a ceffoni. Tuttavia non gli era sfuggito il fatto che Lunamaria gli gironzolasse spesso intorno. Che fosse perché aveva più esperienza di loro in campo militare? Se sì, perché allora la sera prima lei si era mostrata fortemente indignata con il loro superiore? Che il Comandante le avesse fatto un torto? A Shinn non era parso, anche perché avevano cenato tutti insieme – in compagnia del Presidente, oltretutto! – e poi Athrun Zala si era ritirato per conto proprio. L’aveva visto lui stesso, attraverso i vetri di una finestra, parlare in giardino con il Presidente e poi con la sua fidanzata. Con la quale, a dirla tutta, non gli pareva molto a suo agio. O meglio, se proprio doveva essere onesto, a Shinn era parso che il Comandante non si trovasse a suo agio quasi con nessuno. Forse nemmeno con se stesso. E ancora si chiedeva perché cavolo si era riarruolato se neanche lui sapeva il motivo che l’aveva spinto a indossare di nuovo l’uniforme di ZAFT…
   Il problema, comunque, non era Athrun Zala. O almeno così credeva lui, del tutto incapace di ricollegare il malumore di Lunamaria al loro superiore. Ecco, il problema era proprio quello: la sera precedente, dopo cena, quando il Presidente si era ritirato per conto proprio, così come il Comandante Gladys e il Comandante Zala, e Rey era tornato sulla Minerva da solo, lui e Lunamaria avevano finito per passare il tempo insieme. Lo facevano spesso, si trovavano bene fra loro. Shinn però aveva continuato a rimuginare sulle parole di Dullindal a proposito dei Logos, mentre la sua amica si era dimostrata ancora più ciarliera del solito, stordendolo di chiacchiere delle quali gli era sfuggita almeno metà del senso. Ammesso che ne avessero avuto uno. E se poteva vantarsi di conoscerla bene, visto che avevano frequentato anche l’accademia militare insieme, sapeva che erano due le occasioni in cui Lunamaria non mancava mai di sguinzagliare la lingua in quel modo, parlando di questo e di quello, di tutto e di niente. Lo faceva quando era di buon umore; oppure quando era di pessimo umore. In ogni caso, per pura autodifesa, Shinn sapeva bene quando era giunto il momento di spegnere il cervello e smettere di ascoltarla – fingendo comunque di continuare a farlo.
   E ora eccola là, sulla soglia della sua camera, che lo fissava con insistenza e un cipiglio determinato in viso. «Facciamo colazione insieme», gli stava ordinando.
   Gli occhi cisposi e i capelli ancora spettinati, Shinn si stropicciò una palpebra, incapace di pronunciare una frase di senso compiuto a quell’ora del mattino.
   Lei avanzò nella stanza, lasciando la porta spalancata e iniziò a parlare di nuovo, come se non avesse mai smesso dalla sera precedente. Il giovane si domandò se avesse continuato a farlo anche mentre dormiva o se quelle ore di sonno le avessero concesso di ricaricare le batterie. Avvertì l’arrivo di un’emicrania da manuale e fu tentato di buttarsi nuovamente sotto le coperte. Lo fece, lasciandosi ricadere sul materasso con un tonfo sordo, pronto a riappisolarsi semmai lei gliene avesse concesso l’occasione – tanto più che stavolta quasi non aveva neanche cominciato ad ascoltarla.
   «Shinn!» lo chiamò quasi indispettita. Si chinò su di lui e iniziò a scuoterlo per una spalla, visto che quel villano aveva persino deciso di darle la schiena. «Guarda che è ora di alzarsi!»
   Egli dovette fare appello a tutte le proprie forze per poter mettere insieme alcune parole, sia pur mugugnate con voce impastata dal sonno. «Se non esci, non posso vestirmi…»
   «Oh… Hai ragione», convenne con lui la ragazza, tornando lucida anche lei. Tuttavia non se ne andò e, anzi, si sedette sulla sponda del letto, osservandosi la punta nera degli stivali con aria pensierosa.
   Sentendo il suo peso sul materasso, Shinn sbirciò nella sua direzione con la coda dell’occhio e tutto ciò che vide fu la sua nuca. Soprattutto, Lunamaria aveva finalmente smesso di parlare, votandosi ad un inusuale silenzio. In barba al sospiro di sollievo che tirò sulle prime, dopo qualche istante, non essendo abituato a quella situazione, il giovane si permise di preoccuparsi. «Ohi… Tutto bene?»
   La ragazza inarcò la schiena all’indietro, fino a poggiarla contro quella dell’amico. «Mah», mormorò, alzando il capo per fissare il soffitto. Andava davvero bene che il Comandante Zala passasse la notte con una donna? Logicamente sì, soprattutto se questa era la sua fidanzata. Però, si sa, la logica femmine prosegue per tutt’altra strada.
   Lunamaria corrucciò le sopracciglia sottili, stringendo la bocca in una linea stizzita. Alle sue spalle, Shinn sbuffò infastidito. «Ma che hai?» volle sapere, trovando quella posizione non del tutto comoda. Tanto che si girò supino, facendole quasi perdere l’equilibrio.
   Puntellando un gomito contro il materasso, la fanciulla si volse a guardarlo. «Di’, Shinn… Passeresti mai la notte con una donna?»
   Lui temette di aver capito male. Per lo meno, ci sperò. Tacque per una manciata di secondi, tanto per essere sicuro che non si trattasse di uno scherzo. Non lo era.
   «Ma… Ma che razza di domande fai?!» starnazzò imbarazzato, tirandosi meglio la coperta addosso, visto che quelle parole, unite alla presenza di una donna in camera, gli avevano ricordato due cose: che era ancora in mutande e che aveva il solito problema mattutino che affligge indistintamente tutti gli uomini.
   Sadica, o almeno così gli parve, Lunamaria si stese a pancia in giù accanto a lui, dondolando le gambe a mezz’aria e rimirandosi distrattamente le unghie delle dita curate, nonostante il suo ruolo di soldato. «Beh, sei un uomo, è ovvio che lo faresti. Come tutti», risolse di rispondere per l’altro, quasi fra sé. Corrucciò di nuovo la fronte. «Tranne Rey, forse», ponderò dubbiosa, facendo dannatamente preoccupare l’amico, a cui di colpo passò il problema mattutino, dal momento che con il pilota dello ZAKU Phantom divideva la cabina, sulla Minerva.
   «Ehi… Cos’è ‘sta storia?» domandò difatti con voce malferma, puntellandosi anch’egli sui gomiti, le mani ancora strette attorno alla coperta.
   Troppo presa dai propri pensieri, la ragazza lo ignorò bellamente. «Però non è giusto», mugugnò con tono incapricciato, lasciandosi scivolare giù anche con il busto e nascondendo il viso contro il materasso.
   «Mi stai ascoltando?!»
   «E non urlare!» sbottò, coprendosi il capo con le mani.
   Sempre più spazientito, Shinn decise di lasciarla perdere. Con un ampio e rapido gesto del braccio le gettò la coperta addosso e, fra le sue proteste, si rimise in piedi e afferrò i pantaloni lasciati piegati alla buona sulla spalliera di una sedia. «Femmine. Una più strana dell’altra», parlottò risentito fra sé, mentre li indossava dandole le spalle.
   Riuscita a liberarsi dalla coperta, Lunamaria si voltò nella sua direzione, pronta a insultarlo; quando però lo vide, arrossì e lo insultò più di quanto avesse intenzione di fare inizialmente. «Ti pare il caso di mostrarti in mutande davanti a una signora?!»
   Tirandosi su la zip, Shinn non si scompose e borbottò: «Non è né più né meno di quello che fai tu ogni giorno sulla nave.»












Per chi non fosse riuscito a raccapezzarsi con l'ambientazione, la shot si rifà all'episodio 21 (di SEED Destiny, si intende), se non ricordo male, quello in cui Lunamaria va a svegliare Athrun e lo trova in camera con Meer. :'D L'ho rivisto ieri e ci ho riso su un sacco: al di là della situazione in cui Meer ha cacciato il povero Athrun, mi fa morire la reazione di Lunamaria, che si comporta da perfetta femmina gelosa e indignata. :'DDD (Donne, non voletemene e ammettetelo: siamo tutte così. è_é) In ogni caso, siccome poi Athrun fa una cosa ben peggiore proprio quando lei pare essersi calmata (e cioé le suggerisce di uscire con Shinn! Che affronto! XD), potrei davvero decidere di scriverci ancora su, in futuro. Adoro tutti e tre (Athrun, Luna e Shinn), per cui mi piacerebbe farlo.
Oh, questa shot l'avevo iniziata ieri sera, ma ero stanca e forse si vede, perché mi pare che tutta la prima parte sia un po' confusa... Non so, ditemi voi. Anche nella seconda potrei aver commesso degli strafalcioni, però, quindi mi appello al vostro buon cuore per le correzioni. :)
Un bacio e un grazie a chiunque sia passato di qui! :*
Shainareth
P.S. Vero che mi perdonate la velata cattiveria su Rey? :'D Anche perché potrebbe suonare come un'opinione di Lunamaria riguardo alla riservatezza del giovane, quindi nessuna malignità di fondo. ù_ù;




  
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