Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: nevediluna    03/10/2012    0 recensioni
Ricevere un suo messaggio la sera prima, guardare il cellulare e leggere il suo nome, le aveva causato quella strana sensazione che provava ogni volta che aveva sue notizie, come se avesse bevuto il più inebriante degli alcolici, regalandole una scarica di stordimento improvviso.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era felice.
Attendeva di poterlo rincontrare ormai da così tanto tempo.
Erano stati in classe insieme per quasi quattro anni, ma lei non era mai riuscita a confessargli quanto gli volesse bene e quanto lo desiderasse. Quando infine era finito l'ultimo giorno di lezione, con il cuore in gola e l'amarezza che la pervadeva, lo aveva salutato con una falsa promessa di rivedersi spesso durante le calde e afose giornate delle ultime vacanze che avrebbero passato da studenti.
Ma dentro di lei sapeva bene che non sarebbe stato così facile rincontrarlo e rimpiangeva di non aver detto niente per fermarlo, per tenerselo accanto ancora qualche secondo.
Aveva visto la sua schiena allontanarsi e confondersi con la marea di studenti che si riversava lontano, verso un nuovo futuro, diretti a esperienze diverse ma ugualmente importanti; e con la sua figura iniziava a sparire anche il ricordo dei suoi occhi ridenti.
Con il passare dei giorni aveva immaginato spesso e sognato come sarebbe stato bello rincontrarlo.
Mentre viaggiava o si rilassava sotto i raggi del sole, la divertiva ricordare i malinconici momenti di allegria passati a studiare insieme. Per quanto lo scacciasse il suo viso le tornava in mente nei momenti in cui si concedeva di chiudere gli occhi e lasciare le briglie della sua coscienza.

Le distrazioni non erano mancate, gli amici le avevano tenuto compagnia. Era stata una bella estate piena di svago, calore e crescita personale. Ma per quanto andasse avanti non riusciva a lasciare quei sentimenti nel passato, a chiudere quella parta e non fagli vedere più la luce.
Ora si trovava in piedi, con i capelli scompigliati, sul marciapiede difronte a casa, una piccola striscia di calcestruzzo che ora sembrava così fragile, pronto a cedere e sgretolarsi su un abisso di insicurezze. Come sarebbe stato rincontrarlo? Era cambiato molto durante l'estate? E fra di loro era cambiato qualcosa? E se si era trovato una ragazza in quel periodo, come avrebbe reagito? domande su domande le vorticavano nella mente, e sembravano riuscire a mettergliela in disordine quasi come i suoi capelli ribelli, che neanche tutte le forcine del mondo sarebbero riuscite a domare.
Ricevere un suo messaggio la sera prima, guardare il cellulare e leggere il suo nome, le aveva causato quella strana sensazione che provava ogni volta che aveva sue notizie, come se avesse bevuto il più inebriante degli alcolici, regalandole una scarica di stordimento improvviso.
Si, erano rimasti in contatto per qui tre mesi che li separavano, ma solo via messaggio, e vedere quella frase “ domani ci vediamo?” l'aveva fatta volare in orbita.

Non aveva dormito per l'agitazione e le ultime ore della notte le erano sembrate interminabilmente lunghe e insonni.
Il suo cuore batteva talmente forte che aveva paura facesse troppo rumore, e che qualcuno si sarebbe fermato a chiederle da dove veniva quello strano suono.
Quando finalmente, alzando gli occhi da un ciottolo che stava prendendo a calci, vide la sua macchina avvicinarsi sulla strada, dovette trattenersi da corrergli in contro.
I secondi che lui ci mise per rallentare e accostare, le sembrarono eterni e aveva la paura che se avesse staccato lo sguardo da lui sarebbe sparito come in un brutto incubo che non capisci quando inizia o finisce.
Aprire la portiera e poi... i suoi occhi, che le erano mancati così tanto, quei meravigliosi occhi nocciola che la fissavano con intensità disarmante, grandi, allungati e con delle sopracciglia folte. Si prese un secondo per osservare ogni tratto del suo così famigliare viso e si sedette di fianco a lui.

-Ciao, come stai? E da un po' che non ci vediamo... pronta per andare?-
-Si certo, cosa facciamo?-

Mentre si allontanavano verso quella bella mattina d'autunno lei era consapevole del fatto che si sentiva così bene e non riusciva a credere a quanto fosse piacevole ascoltarlo parlare di lui e della sua nuova vita, dove magari anche lei avrebbe trovato un posticino se pur piccolo. E con la stessa consapevolezza capiva che non avrebbe mai rivelato i suoi sentimenti al suo migliore amico, non avrebbe mai trovato il coraggio di distruggere o cambiare il loro rapporto. Sarebbe rimasta li a guardarlo affrontare la vita, trovare delusioni, gioie e amori, con il suo appoggio incontrastato nei momenti bui e felici, vedendosi scorrere tra le mani i granelli dei secondi rubati a loro, condivisi con altri. E sarebbe andata avanti anche lei da sola, sfiorando l'esistenza dell'amico per qualche istante per poi tornare sulla sua strada. Forse era codarda, ma lei era così e forse lui lo aveva capito ormai.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: nevediluna