Adesso è l’ora di filosofia:Henry si è seduto in fondo all’aula nella fila di destra,mentre Marta e Caroline si trovano nella prima fila di sinistra. La guarda,sta parlando e ridendo con la sua amica. Gli appare così dolce perfino quando si mette a mordere in modo ossessivo la penna. Marta ,sentendosi osservata, volge lo sguardo verso quello strano ragazzo che la sta guardando. Henry,dal canto suo,non appena si accorge di “essere stato scoperto” fa finta di niente e abbassa lo sguardo ,fingendo di leggere il proprio libro.
-Certo che…- inizia a dire Marta avvicinandosi a Caroline – quel tipo è strano forte…ed è amico tuo…begli amici che ti scegli,sì!-.
Caroline la guarda quasi con tenerezza - Sì,è amico mio…- , spera che la memoria dell’amica torni in fretta. È andata a chiedere un consiglio perfino al prof di psicologia l’altro giorno,e lui le ha semplicemente detto di non forzare in nessun modo la memoria di Marta,tutto le apparirà più chiaro col tempo. Ha detto che,testuali parole, <è un processo di chiarificazione mentale ,al quale deve giungere da sola,se vi sono impulsi dall’esterno il soggetto si sente minacciato e si richiude in se stesso……il che potrebbe portare ad un’ulteriore perdita di memoria……magari anche in modo permanente>.
Non sia mai che Caroline auguri una cosa del genere alla sua migliore amica, perciò dopo aver parlato con Henry ed avergli spiegato la situazione, sta cercando di comportarsi con Marta in “modo normale”.
Il professore di filosofia entra, la lezione ha ufficialmente inizio. Marta si zittisce e inizia a chinarsi sul proprio banco per prendere meglio gli appunti guardando ,di tanto in tanto,le diapositive che scorrono sullo schermo del power point. Henry non riesce a seguire niente,uno perché non ne ha voglia e due perché è troppo impegnato ad osservare lei: così bella,così intelligente,così attenta…
-Bott!Henry Bott!- urla il professore. Caroline gli ha consigliato di camuffare il proprio cognome,Crawford sarebbe suonato un cognome troppo strano, troppo da “vecchio”.
-Sì?- chiede ingenuamente lui.
-Perché non segue la lezione? L’annoio?- il professore serra nervosamente le labbra e ferma la presentazione del power point con un semplice click del mouse.
-No,Signore..stavo solo pensando….- ammette imbarazzato.
-A cosa?- insiste il prof.
-A cose che non la riguardano,professore…- risponde freddamente Henry. Se fosse nella sua epoca un omuncolo come quel professore non avrebbe mai osato rivolgersi a lui con tale tono di superiorità,semmai sarebbe accaduto il contrario.
-Oh,ma che interessante….il caso vuole che lei stia in classe e segua la lezione,ma pensa ai fatti suoi…….- lo guarda in cagnesco e indica la porta sollevando il braccio –Fuori……-.
Henry non se lo fa ripetere ancora,prende lo zaino e inizia a scendere le scale. Giunto alla fine di esse volge lo sguardo verso il professore,poi si avvia in direzione della porta e quando arriva davanti a Marta non può fare a meno di fissarla per un breve istante. Caroline lo ammonisce con lo sguardo,ma ad Henry non importa. Apre la porta ed esce. Si dirige nel chiostro e si mette a sedere su una panchina. Preso poi il volto tra le mani,inizia a pensare finché non si sente toccare la spalla destra,al che trasale lievemente. Si volta all’indietro e gli occhi si spalancano notando Marta davanti a lui.
-Ti senti bene?- chiede lei sollevando le sopracciglia.
Henry la fissa come un ebete,non sa bene cosa dire….che abbia finalmente recuperato la memoria?Avrebbe voglia di alzarsi e abbracciarla,ma se poi non avesse recuperato ancora niente?L’avrebbe solo spaventata a morte.
-Sto bene- riesce a dire dopo circa una decina di minuti di mutismo.
Lei lo osserva diffidente –Mah,sarà – Storce la labbra e continua a dire - a me non sembra che tu stia bene….sbagli a riconoscere le persone,ti fai cacciare dal professore,e poi ci impieghi dieci minuti a rispondere a delle domande semplici…..non avrai qualche problema mentale?-.
Henry la fissa incredulo e ripete –problema mentale?- ,glielo chiede una che si è ritrovata intrappolata in un romanzo!Ah,già….ma lei non se lo ricorda mica.
Henry scuote la testa e abbassa lo sguardo –Non credo proprio….-.
-Comunque mi manda il professore a riferirti che ..- Marta assume un cipiglio severo e inizia ad imitare il professore -
Immersa in questi pensieri sente il rumore lontano della campanella e vede Caroline che la tira per un braccio.- Andiamo a mensa,che ho una fame da lupi!- declama l’amica. Marta le sorride e si lascia trascinare nel salone principale. Entrano insieme e prendono un vassoio ciascuna: è pieno,pieno di matricole. Sospirano e si mettono in fila.
Ogni anno è sempre peggio,le matricole son la piaga della società.
Marta e Caroline finalmente si avvicinano al balcone della mensa e iniziano a prendere alcune vaschette già confezionate: Marta prende verdura e carne,Caroline invece una vaschetta contenente dei gamberi. Stanno per uscire dalla fila quando si ritrovano davanti Henry. È Caroline a parlare per prima –Henry!- lo saluta affettuosamente – come stai?-.
Henry guarda entrambe e ,infine con fare titubante,risponde – Bene,grazie…tu?-.
-Oh,molto bene grazie….- Caroline guarda Marta come se volesse dirle –Allora,di’ qualcosa-.
Marta osserva di nuovo quello strano ragazzo,poi il suo sguardo si sposta su Caroline e li lascia soli.
Henry la guarda allontanarsi e sospirando sussurra a Caroline- Non si ricorderà mai di me…- abbassa il volto mentre Caroline lo incoraggia dicendo –Devi avere pazienza…-.
Marta è seduta in un piccolo tavolino che si trova nell’angolo destro della stanza. Aspetta impazientemente l’amica,ogni tanto la osserva… sbuffa spazientita e pensa – Ma cosa avrà mai da dire a quello strambo?-. toglie la pellicola adesiva dalla vaschetta contenente l’insalata e getta di nuovo una rapida occhiata alla sua amica lontana. Finalmente la vede avvicinarsi,e….ma,ma…. Sta toccando la mano di quel ragazzo!!Da quando tanta confidenza?E cosa direbbe il suo ragazzo se la vedesse in quel momento?
-Ehi,scusami se ci ho messo un po’…-si giustifica Caroline prendendo la sedia e avvicinandola al tavolino. –il mio amico è un po’ demoralizzato e cercavo di aiutarlo…-
-Sì,l’ho notato- commenta Marta stizzita mentre fa nuotare la forchetta nella vaschetta disegnando dei cerchietti inesistenti.
-Qualcosa non va?-chiede Caroline aprendo la sua vaschetta.
-No,va tutto perfettamente- prende la prima forchettata di insalata e la manda giù con malavoglia.
-Povero,Henry… è rimasto solo- Caroline indica il ragazzo con il dito.
-Beh,digli di venire da noi …c’è una sedia libera- Marta accenna con lo sguardo alla sedia vicino alla sua.
-Dici davvero?-chiede Caroline stupita e spera,nel suo profondo,che in parte possa essere un segnale positivo.
-Certo…se è solo….nemmeno le bestie vanno lasciate da sole- risponde amaramente e allungando la mano destra afferra la scatolina dello yogurt e prende un piccolo cucchiaino.
-Grazie…-squittisce allegra l’amica e alzandosi continua dicendo – vado subito a chiederglielo…- non dà a Marta il tempo di rispondere perché si è già catapultata verso di lui.
-Henry…..- sussurra Caroline avvicinandosi alla sua schiena e poggiandovi una mano sopra- Marta ha detto che puoi unirti a noi- ,finalmente vede sul volto di lui un sorriso….
-Davvero?- chiede con un filo di voce lui,e notando che Caroline annuisce il piccolo sorriso si trasforma in uno enorme.
Si alza e segue Caroline,giungendo poi al tavolo dove Marta sta seduta e sta trangugiando il suo yogurt bianco Henry solleva appena la mano in gesto di saluto.
-Ciao….- cerca di controllare l’emozione che potrebbe trasparire dalla sua voce.
Pure Marta solleva appena lo sguardo e alzando un sopracciglio risponde – ciao…- tornando poi a dedicarsi completamente al suo yogurt.
Caroline si siede e fa cenno ad Henry di fare altrettanto. È talmente emozionato che ha paura che il vassoio gli cada dalle mani,e infatti accade proprio ciò. Marta e Caroline tremano leggermente quando il vassoio cade per terra e provoca un tremendo rumore.
-Scusate…- si affretta a dire Henry chinandosi a raccogliere il tutto.
Caroline lo guarda con profonda compassione,-poveretto… - pensa tra sé e sé. Marta fa roteare gli occhi e pensa –Ti pareva che non ne combinasse qualcuna.-,ma ciò che pensa non corrisponde esattamente a ciò che fa. Si alza e lo aiuta a ripulire il tutto. Quando la vede avvicinarsi socchiude gli occhi sentendo il cuore palpitare e la vista calare appena. Lei si adopera nel raccogliere il cartone del latte spappolato a terra,mentre Henry a causa della vista calante sta per toccare un pezzo di vetro. Marta se ne accorge in tempo e gli afferra la mano esclamando – Ma sei matto? Vuoi tagliarti il palmo?-,e a quel lieve tocco lui non ci vede più. Si alza,si scusa con entrambe e scappa via. Marta osserva l’amica in cerca di una spiegazione,ma la vede abbassare lo sguardo. Si mette di nuovo a sedere e prendendo la mano di Caroline tra la sua inizia a dire con tono serio – Caroline…..non ci siamo mai nascoste niente…e sono sempre più convinta che quel tipo strano – indica con lo sguardo la porta dalla quale è fuggito –non sia amico tuo….cosa ha a che fare con me?e in quanta misura?-.
Caroline sospira e socchiudendo gli occhi risponde –Non ce la faccio a tenerti nascosto tutto ancora… - si alza e le porge la mano – Andiamo in camera a parlarne….hai bisogno di stare seduta mentre ti racconterò il tutto.-.
Marta annuisce e non domandando oltre accetta la sua mano finché insieme si avviano verso il dormitorio.