Ho deciso di farmi del male e cimentarmi nel fandom di KnB.
Non siate troppo crudeli Anyway, questa è per te, il mio Himuro personale. Perché sei un'amica fantastica e ti adoro e perché come minimo potevo fare questo <3  Spero ti piaccia, anche se è una cavolata e probabilmente non ha molto senso ;w; 
Btw, ti voglio bene <3

I can't lose you, brother. 

Aveva iniziato a giocare grazie a lui.
Per farsi accettare, per farsi amici, per non essere solo in quel mondo nuovo.
Aveva ritrovato un'amico, un fratello, un compagno di squadra, un nemico. Era stato tutto grazie a lui, eppure, reincontrandolo, aveva dovuto fare una scelta.

Perdere ed averlo o vincere e perderlo.

Perse per non dover rinunciare a lui.
Ed ottenne il suo odio.

Gli incontri a volte sono voluti dal destino.

Lo pensò quando lo rivide a tanti km da dove lo aveva lasciato, in una squadra avversaria. Era più forte, era lui. Lo aveva lasciato credendo di averlo perso eppure era sempre li, pronto ad una sfida definitiva in un torneo che avrebbe segnato anche la sua squadra.
Era cresciuto e non poteva pensare a sé stesso.

Pensò di lasciare indietro il ricordo che aveva di lui, lui stesso.

Ma un'amico gli insegnò a non dover rinunciare.
Lottare, così come nel basket anche nella vita reale.
Provò a riconquistarlo, cercandolo con un sorriso.

"Non deve per forza finire."

Dovette aspettare, dovette cercarlo stavolta, perchè non potè subito parlargli.
Lo fermò, con il fiatone, l'anello stretto in una mano, mentre l'altra appoggiata al ginocchio a causa della corsa.
Non gli importò se Murasakibara era li a fianco, non gli importò se non lo aveva li da solo. Voleva riconquistare quel rapporto che avevano dovuto lasciar da parte per motivi che non conosceva.
Non sapeva che l'altro lo invidiava.
Non sapeva che voleva essere forte, per lui.

Sperava di mancargli, sperava che l'altro lo volesse ancora come fratellino. Perché era speciale.
Perché non aveva mai creduto al destino, ma per lui, Himuro, era il proprio.
L'altro lo guardò, sorpreso, aspettando.
Capì senza bisosno di parole vedendo la catenella sporgere dal pugno altrui.
Gli prese la mano con un sorriso e riprese con sè quell'anello senza dire troppo, conoscendo l'imbarazzo altrui, capendone i sentimenti, mettendosi l'anello.
Aveva parlato con Alex, d'altronde. Quella donna non sapeva farsi gli affari propri.

« La prossima volta ti batterò, Tiger. »

Kagami alzò lo sguardo su di lui, sbattendo un paio di volte le palpebre, prima di aprire le labbra in un sorriso.

« Non vedo l'ora, Tatsuya. »

Perchè Himuro non accettava di essere più debole del proprio fratellino. Aveva iniziato a giocare prima, amava il basket, ma amava vedere come Taiga si impegnava.

Perché Kagami non sapeva cosa l'altro pensasse, ma se amava il basket era grazie a lui. Perché forse c'era una cosa che non aveva mai detto a nessuno e della quale si vergognava.
Poteva anche aver battuto il Rakuzan, ma il Rakuzan non era Himuro.

"Rimarrai per sempre la persona più forte per me, brother."