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Autore: Rota    04/10/2012    4 recensioni
[Midorima Shintaro x Takao Kazunari]
Avere sedici anni e nessun impulso sessuale per Midorima non è mai stato un problema: le membra si stancano per altri motivi, la mente viene impegnata in altre faccende, la curiosità annullata da un'effettiva mancanza di tempo libero e una pochezza di svago davvero esemplare. E neppure il pregiudizio affrettato verso tale sfera d'interesse è sorto nel pensiero, anche perché convivere per tre anni con un fuoriclasse avente la mania per attrici in pose poco convenzionali rende molto aperta la mente e specie toglie qualsiasi patina di malizia e attrattiva a quel qualcosa che potrebbe essere facilmente demonizzato.
Nondimeno, è naturale che l'amore per Midorima non parta da una sensazione corporale quanto piuttosto un'epifania dell'anima. Il cervello razionale catalizza, immagazzina, rende plausibile l'approccio intimo non solo in quanto non pericoloso ma addirittura come utile e desiderabile – o forse è soltanto una bugia abilmente costruita per non dover ammettere qualcosa di più che la semplice ammirazione per un altro essere vivente senziente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shintarou Midorima, Takao Kazunari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: margherota
*Titolo: First kiss
*Fandom: Kuroko no Basket
*Personaggi: Midorima Shintaro, Takao Kazunari
*Generi: Sentimentale, Romantico
*Avvertimenti: Shonen ai, What if...?, One shot
*Rating: Giallo
*Challange: Staffetta in piscina, della community di LJ piscinadiprompt, sfida 1
*Prompt: Viens, rien ne nous retient à rien /Tout ne tient qu'à nous {trad. Vieni, niente ci trattiene a niente/ Tutto non ci lega che a noi} [Je fais de toi mon essentiel – Emmanuel Moire – Le Roi Soleil OST]
*Note: MidoTaka, che ultimamente non ne ho viste così tante in giro. Non ho idea se anche di questa farò una serie, per ora godetevi semplicemente una shottina tranquilla su questa bella coppia (L)




La particolarità dell'amore vero è il coinvolgimento totale che ne deriva, creando un'armonia tra anima e corpo che difficilmente in altro modo si potrebbe raggiungere. L'impulso iniziale, almeno per i più giovani e inesperti, risiede nel fisico, dove la spinta alla vita senza limiti, forte di una novità che rende impulsivi ed energici, viene resa nel movimento e nella passione feroce.
Avere sedici anni e nessun impulso sessuale per Midorima non è mai stato un problema: le membra si stancano per altri motivi, la mente viene impegnata in altre faccende, la curiosità annullata da un'effettiva mancanza di tempo libero e una pochezza di svago davvero esemplare. E neppure il pregiudizio affrettato verso tale sfera d'interesse è sorto nel pensiero, anche perché convivere per tre anni con un fuoriclasse avente la mania per attrici in pose poco convenzionali rende molto aperta la mente e specie toglie qualsiasi patina di malizia e attrattiva a quel qualcosa che potrebbe essere facilmente demonizzato.
Nondimeno, è naturale che l'amore per Midorima non parta da una sensazione corporale quanto piuttosto un'epifania dell'anima. Il cervello razionale catalizza, immagazzina, rende plausibile l'approccio intimo non solo in quanto non pericoloso ma addirittura come utile e desiderabile – o forse è soltanto una bugia abilmente costruita per non dover ammettere qualcosa di più che la semplice ammirazione per un altro essere vivente senziente.
Parte quindi un altro tipo di impulso, fino a questo punto sconosciuto, che rende urgente il contatto e impellente quantomeno la vicinanza, la visione, la presenza dell'altro. All'inizio è quasi umiliante doversi confrontare con un corpo che si rivela nuovo all'improvviso, in un insieme di reazioni del tutto imprevedibili; Shintaro risolve la cosa etichettando il tutto con un nome puramente scientifico, spoglio dell'attrattiva romantica e sentimentale che potrebbe renderlo appetibile: ormoni, tanti ormoni nel sangue. Eppure l'imbarazzo rimane, almeno nel privato nascosto a sguardi indiscreti, dove l'erezione fastidiosa che sveglia da un sonno agitato non trova il metodo giusto con il quale rilassarsi o appagarsi, e allora il malumore aumenta e l'isteria dei suoi gesti diventa insopportabile anche per i più pazienti.
In pubblico, basta affidarsi alla buona sorte come sempre, e possibilmente anche a vestiti larghi o dal tessuto abbastanza spesso da non lasciare intravedere più del dovuto.
A Midorima non interessa nessuno in particolare: potrebbe rimanere a fissare una donna nuda o un uomo altrettanto nudo come potrebbe fissare un pesce che agonizza su uno scoglio, ovvero pieno di ribrezzo e una sorta di inusuale pietà. Non ha problemi a mostrarsi privo di vestiti in quanto conserva quell'inconsapevolezza pura dei bambini che allontana il senso di vergogna e sbagliato dalla propria integrità fisica.
Però ha quasi ceduto alla tentazione di allungare le dita nude e di toccare la sua pelle chiara. Lui stava ridendo come sempre, con il busto privo della maglia della divisa, e badando ad altro ha poco considerato la sua presenza. É bastato che gli rivolgesse uno sguardo curioso perché Shintaro si ritirasse di scatto, conoscendo per la prima volta veramente cosa fosse la vergogna.
Non si è mai domandato perché proprio Takao Kazunari dovesse fargli un effetto simile e non, magari, una persona con più talento personale. Ha considerato il fatto che come compagno di scuola e di basket la sua presenza fosse in qualche modo assai costante e questo abbia dato loro modo di avvicinarsi di più, condividere di più, sentirsi di più. Pensare a questo l'ha reso consapevole di quanto fosse semplice ed elementare il suo modo di sentire – ma mai, mai imbarazzare di sé stesso per essere arrivato a quella conclusione così vicina.
All'inizio ha pensato che far finta di nulla potesse essere una soluzione, riuscendo però ben poco a gestire normali situazioni che hanno assunto ai suoi occhi connotati nuovi. É passato quindi a cercare di rigettare la presenza altrui con più tenacia e forza, senza però rendersi conto che si stava comportando come sempre. Alla fine si è ridotto a vivere il proprio dramma nell'intimità e nella solitudine, senza condividere nulla con nessuno.
E specie senza riuscire a comprendere quanto fosse palese la motivazione del suo atteggiamento.
Si è innamorato di Takao per la sua capacità di sorprenderlo, anche con semplicità disarmante e una sincerità schietta e precisa. Poi dei suoi occhi. Poi della sua voce. Poi delle sue labbra. Poi del suo petto. Poi del suo corpo.
-Puoi anche venirmi vicino, se vuoi.-
Nel dirlo, ha un sorriso puro sulle labbra che disarma totalmente Shintaro tanto da renderlo dubbioso: quel volto che conosce ogni regola della giusta comunicazione fa di sé l'elemento debole, perché sa bene quanto l'umiltà e la condivisione del dubbio sia l'elemento fondante di ogni contatto fertile. Non fa neppure un passo verso di lui e lo attende, nel desiderio e nella volontà che devono diventare azione.
Midorima lo guarda e guarda poi attorno a sé, considerando quanto lo spogliatoio sembri freddo e vuoto senza altro che loro due – uno appoggiato agli armadietti, un fermo solo sui propri piedi. Non si ricorda neppure cosa ha detto l'oroscopo di quel giorno.
Fare il primo passo è difficile, ma poi si prosegue per inerzia. Lo fissa come viene fissato da lui, senza malizia né fretta nello sguardo, un divertimento sottile abbastanza da non essere irriverente ma premuroso. Dopo qualche attimo, Mirodima si rende conto dal colore delle sue guance che anche lui è imbarazzato – e allora il corpo diventa più leggero.
Lascia che gli occhiali scivolino un poco lungo il naso perché alzare la mano in quel momento gli pare un gesto davvero eccessivo. É così vicino a lui, ora, che non fa fatica a vedere tutte le sfumature dell'iride del suo occhio.
-Puoi toccarmi, se vuoi.-
Takao gli deve però prendere la mano e poggiarsela al petto, perché senta materialmente di cosa sono fatti e dove sono. Midorima stende le lunghe dita e le irrigidisce, e quando Takao lo lascia libero di muoversi attende qualche secondo prima di staccarsi da lì e schiudere appena il pugno, sentendo i suoi muscoli. Guardano assieme il petto del ragazzo più basso e le pieghe che la pelle assume sotto il tocco dell'altro per diverso tempo, almeno finché Shintaro non alza anche la seconda mano e comincia quella che è una riconoscibile carezza.
-Puoi...-
Midorima alza lo sguardo all'improvviso, tanto che anche Takao si sorprende e interrompe la propria frase. Poi sorride, per il nervoso e l'agitazione, e abbassando lo sguardo torna a fissare le sue mani ferme sul proprio petto; nessuno dei due si è reso conto di quanto i loro corpi si siano avvicinati nel frattempo, senza il loro diretto controllo.
Torna quindi a guardarlo negli occhi.
-Puoi baciarmi, se vuoi.-
Le labbra si aprono ma non c'è risposta né azione che le spinga a fare di più, né dall'una né dall'altra parte. A Takao scappa un'altra mezza risata quando lo abbraccia e si fa vicino a lui – lo sente tanto e chiaro che subito, subito il corpo reagisce ed è così imbarazzante che si scosta con violenza da lui e lo fissa con uno sguardo che non saprebbe definire, non classificare, da tanto è a disagio.
Kazunari sulle prime rimane attonito e stupefatto, poi porge le mani all'altro e con espressione scura ripete il suo invito.
-Puoi baciarmi.-
Midorima non sa perché lo fa, quasi si arrabbia pensando che lo creda stupido ed è sul punto di alzare la voce e urlare che no, non vuole assolutamente. In realtà si prende soltanto gli occhiali con un gesto meccanico e se li leva dal volto; lo fa così pieno di rabbia che quelli cadono per terra lontano da lui.
Impreca a mezza voce e fa per abbassarsi a raccoglierli, ma Takao gli prende di forza le mani e lo ferma.
Non lo vede, scorge solo la sua figura. Per questo l'altro gli porta le mani al volto e gli bacia i polpastrelli delle dita con le labbra, piano e lento. Probabilmente è la cosa più imbarazzante che abbia mai fatto e se ne pentirà sicuramente, ma Takao sembra felice solo quando si rende conto di aver ottenuto ciò che voleva, ovvero di nuovo l'attenzione di Midorima per sé.
Le braccia scivolano in avanti e quello che si forma sembra quasi un abbraccio. Goffo, certo, ma stretto e caldo.
Ha ancora qualche difficoltà nel farlo eppure Shintaro non si ferma e piega in avanti il collo, quel tanto appena che serve all'altro per raggiungerlo in punta di piedi.
É umido, ha uno strano sapore e il ragazzo ha così terrore della sua lingua che si scosta troppo velocemente. Sente nella sua stretta, a livello della vita, una delusione che non riesce a vedere bene. Non è pronto abbastanza da impedire il secondo bacio morbido; la lingua arriva poi, timida nella prima esperienza, e fa poca strada in avanti prima di retrocedere e arrendersi. Takao si separa da lui con il fiato caldo e le mani ancorate alla sua schiena.
Scivolando a terra, rimangono stretti e indivisi.
Alla fine l'invito è stato accettato e il primo legame, l'unico legame possibile, sancito.
   
 
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