Spiders

Tic toc tic toc.
BUM.
 
Il proiettile centra l’orologio, che cade distrutto in mezzo agli altri.
Homura fissa il foro nel punto dove prima c’erano le lancette, cadute chissà dove sul pavimento.
Espelle il caricatore vuoto dalla Beretta e ne inserisce uno pieno, per poi puntare l’arma carica contro un altro orologio; quel bizzarro tiro al bersaglio va avanti da almeno mezz’ora e non accenna a fermarsi, almeno finché la strana struttura della sua stanza, che sembra seguire un continuum spaziotemporale tutto suo, continuerà a generare orologi dal nulla. Sembra quasi che il suo stesso potere voglia prendersi gioco di lei.
Un nuovo orologio prende il posto del precedente.
Homura ringhia, prende la mira e spara, svuotando un altro caricatore.
 
Tic toc tic toc.
BUM.
 
Odia gli orologi.
Odia il tempo, il suo scorrere inesorabile.
Odia che il potere di viaggiare attraverso le pieghe dello spaziotempo sia anche la sua condanna: può tornare indietro, riavvolgerlo, ricominciare. Ma non può mai cambiarlo. Può apportare minime variazioni, senza però riuscire a mutare la conclusione.
Tutti muoiono.
Le Puellae muoiono, Walpurgisnacht vince.
Kyuubey ottiene ciò che vuole.
E Madoka muore.
Si morde un labbro, trattenendo le lacrime a stento.
Il suo unico scopo, la sua unica ragione di vita, è l’unica cosa che non riesce a portare a termine.
E intanto il tempo scorre, le lancette ticchettano inesorabili come ragni lungo la ragnatela, mentre lei lo insegue disperatamente.
 
Tic toc tic toc.
BUM.
 
Getta via l’ennesimo caricatore vuoto, afferrandone uno pieno e caricando nuovamente la pistola. Quel gesto meccanico riesce a mantenerla lucida, impedendole di perdere la poca sanità mentale che le rimane.
La stanza genera un altro orologio. Homura lo osserva, prende la mira, spara di nuovo. E lo guarda cadere sopra agli altri.
E’ stanca. Vorrebbe arrendersi, smetterla di rincorrere quelle lancette che si prendono gioco di lei.
E’ esausta, e per un attimo pensa seriamente di rinunciare ai suoi propositi.
Ma le basta chiudere gli occhi un secondo solo per ritrovarsi davanti il viso sorridente di Madoka. Le sembra persino di sentirla ridere, di rivolgersi a lei chiamandola Homura-chan, com’è solita fare.
Basta quel pensiero a scuoterla.
Finché Madoka sarà in pericolo lei continuerà a lottare, inseguendo lo scorrere del tempo. Non è ancora il momento di arrendersi, di crollare a terra disperata. Può ancora tornare indietro e ricominciare, perché questo è il suo potere e il suo destino.
Prende nuovamente la mira e ricomincia a sparare.
E cerca ancora di convincersi che sarà lei ad avere la meglio su quelle lancette.
 
 
 


 
Prima flash scritta per la Staffetta in piscina della community lj Piscina di prompt, con il prompt Puella Magi Madoka Magica, Homura, "I've come to hate all clocks/ how every second knocks/i wish i could reverse/ this quaint arachnid hearse" (Spiders, Ashbury Heights). Becerissimo autofill, ma devo dire che ho trovato Spiders particolarmente adatta a lei; e poi è una delle mie canzoni preferite degli Ashbury Heights <3
Non mi convince del tutto, ma spero che almeno voi possiate apprezzare <3
 
Mana