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Autore: Marty Andry    06/10/2012    1 recensioni
Storia partecipante al contest "Un'immagine per una storia, contest fotografico" da LaCicu sul forum di EFP
Gli occhi dicono molto, soprattutto se sono di ghiaccio -anzi, color indaco!- che hanno catturato il
cuore di una persona prima "felice di non amare"...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eyes



Immagine scelta:


 

 
Quel pomeriggio stavo aspettando la persona più importante della mia vita alla stazione. Stavo seduto su una panchina ad aspettare da almeno mezz’ora, ma i treni si sa, ritardano sempre.
Ogni tanto scostavo gli occhi dal marciapiede quasi interamente ricoperto di cartacce, mozziconi di sigarette e quant’altro per posarlo sul cielo grigio di novembre che prometteva pioggia. Per un momento pensai che avrei preferito vivere da lei, al sud, dove splende sempre il sole e tutti sono come fratelli. Da me, qui a Milano, “un vicino di casa sembra un lontano di casa”, come si diceva in un libro.
È vero, a Milano c’era di tutto, cose che in certi paesini del sud puoi anche sognare. Il suo paese rispecchiava in tutto e per tutto questa realtà; ma lei non si è mai lamentata, anzi era contenta di vivere in quel buco.
Tutti le dicono col tempo cambierà idea, verrà qui al nord per studiare. Io su questa questione sono stato sempre parziale. Vorrei che, una volta maturata, venisse a studiare qui, solo per vederla ogni giorno;
ma dall’altra parte penso che il mio è un desiderio egoista, lei ha il diritto di stare insieme ad altre persone che non sia io, la vita è sua ed io non posso costringerla, ma mi farebbe farne parte.
Mi accontenterei anche di uno sguardo per poter essere felice. I suoi occhi sono stupendi, sembrano cambiare colore a seconda del suo umore.
Sono come un limpido cielo di primavera, come un calmo mare d’estate, come la nebbia che avvolge le strade in autunno, come la prima neve dell’inverno. Alcune volte appaiono di colore azzurro intenso e fanno intravedere uno spiraglio di luce, un bagliore di felicità, una goccia di spensieratezza. Altre volte diventano più chiari, celesti. Quando sono di questo colore capisco che è indifferente a ciò che la  circonda, che non le interessa quello che fanno gli altri, che è nel suo mondo, quel mondo che ormai è anche mio.
Altre volte ancora diventano così chiari, quasi bianchi, che faccio fatica a guardarla perché quel colore mi ispira molti sentimenti, forse troppi: tristezza, solitudine, nostalgia, smarrimento, freddezza: non voglio vederla con questi occhi.
Ma la maggior parte delle volte il colore che indossano i suoi occhi è l’indaco.
Ho trovato finalmente il colore giusto per definirli!
Indaco: una via di mezzo tra l’azzurro e il blu, con qualche sfumatura di viola.
Potrei dire che è il mio colore preferito perché non mi ispira né indifferenza, né tristezza, né felicità.
Anche il suo nome è bellissimo: Daisy.
Delicato, ma allo stesso tempo rappresenta una persona con tanta grinta da vendere; in effetti è lei così
È da quando che ci siamo conosciuti che mi chiedo cos’è che mi attira.
Risposta: non esiste. È Daisy, è solo lei. Il suo essere fredda e dolce  contemporaneamente, sbadata, un po’ disordinata, intelligente… Potrei continuare all’infinito, ma non troverò mai le parole per descrivere lei e ciò che provo, perché tutto ciò che la riguarda è unico.
Vaga nei miei pensieri continuamente alla ricerca di non so cosa, da mesi  li tormenta, è stata capace di confondermi in così poco tempo che non ho avuto nemmeno il tempo di rendermi conto di quanto stesse accadendo. È stata come un fulmine a ciel sereno, in un paio di mesi ha sconvolto la mia vita. Prima vivevo quasi alla giornata, facendo tutto superficialmente e senza uno scopo, felice di non amare. Questo era il pensiero principale, quello che mi ha accompagnato fino a poco tempo fa.
Per me prima l’amore era un qualcosa di inutile, di cui potevo fare benissimo a meno. In fondo, pensavo, nessuno è mai morto d’amore.
Ora invece sì, senza Daisy morirei. Ormai lei è la mia vita, io so di essere il suo sole e lei la mia luna. Come questi due pianeti influiscono sulla vita del nostro, anche noi, Sole e Luna, influiremo sulla vita della nostra Terra.
Mentre ero in preda a questi pensieri, il fischio del treno mi riportò alla realtà. Mi alzai di scatto, ansioso di vedere i suoi occhi celesti. Ma dalla porta del treno non uscì nessuna Daisy, nessuna ragazza con gli occhi di ghiaccio. Con le lacrime che stavano per sgorgare, mi sedetti un’altra volta, con la testa tra le mani, quasi come se volessi strapparmi i capelli.
Provai a chiamarla sul cellulare ma niente, non rispondeva.
Iniziai a preoccuparmi seriamente, ma decisi di aspettare la prossima fermata. Dopo quasi tre quarti d’ora arrivò l’altro treno, meno pieno del precedente. Con gli occhi lucidi guardavo la porta che si apriva e si chiudeva, ma di Daisy nemmeno l’ombra.
Stavo quasi per piangere quando una voce allegra trillò alle mie spalle.
<< Chi si rivede…! Come mai si trova qui?? >>
La abbracciai più forte che potevo, non volevo che se ne andasse. Le accarezzai i capelli biondi che facevano da cornice agli occhi che mi avevano stregato.
<< I tuoi occhi sono color indaco. >> le soffiai in un orecchio.
<< Indaco…? E quindi? >> mi rispose lei sciogliendosi dall’abbraccio.
Senza risponderle posai dolcemente le mie labbra sulle sue, non potevo desiderare altro. Ero felice, Daisy era al mio fianco e questo mi bastava.
  
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