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Autore: Kornblume Cavalier    06/10/2012    1 recensioni
«Loki... stai sicuramente equivocando...», si affrettò a farfugliare, a metà tra il contrariato per l'essere stato colto in flagrante e l'agitato per le conseguenze che ne sarebbero sicuramente seguite, soprattutto se la persona che lo teneva in pugno era proprio quello lì.
«No, smettila, è inutile accampare storie; con Virginia», e Tony lo vide storcere impercettibilmente il naso «potrà anche funzionare, ma con me no.»[...]
«Cosa vuoi, allora?» si limitò a dire con voce ferma, vano tentativo di recuperare un po' di dignità.
«Solo che tu faccia quello che ti ordinerò fino a quando riterrò opportuno. Oppure...»
Genere: Commedia, Erotico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Loki, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologue

Against my principles

 

Anthony Edward Stark non era una persona che si potesse definire "tranquilla", figurarsi poi se fosse il tipo da mettere la testa a posto per dedicarsi alla tranquilla vita di coppia; di quelle monogame, tra l'altro. Era questo il motivo per cui aveva fatto scalpore la sua scelta improvvisa di abbandonare festini e avventure da una notte in favore di un fidanzamento ufficiale con la sua segretaria, Virginia 'Pepper' Potts. Ormai da un anno, l'amministratore delegato delle Stark Industries aveva deciso di mostrare un nuovo lato di sé al mondo: era divenuto un compagno premuroso e fedele. O almeno così lasciava intendere pubblicamente - e alla stessa Pepper, ovvio. E le cose, per come la vedeva lui, potevano continuare su quella scia ancora a lungo; dopo il matrimonio, avrebbe chiuso con quelle "scappatelle", continuava a ripetersi.

Fu così che, subito dopo aver aperto la porta della casa della sua intrattenitrice -qual era il suo nome, Lisie? Louise?-, si ritrovò a rabbrividire: un ragazzo dall'allarmante sguardo torbido lo stava fissando con un mezzo ghigno sul volto.
«Che... che cosa...», riuscì a formulare a stento, la gola secca.
«Vedo che ti stai divertendo, Stark.», disse il ragazzo, ironico, lanciando una lunga occhiata all'abbigliamento decisamente carente dell'altro. Tony fece violenza su se stesso nel tentativo di non nascondersi dietro allo stipite della porta, improvvisamente pudico di fronte ai luccicanti occhi verdi del figlio della sua fidanzata.
«Loki... stai sicuramente equivocando...», si affrettò a farfugliare, a metà tra il contrariato per l'essere stato colto in flagrante e l'agitato per le conseguenze che ne sarebbero sicuramente seguite, soprattutto se la persona che lo teneva in pugno era proprio quello lì.
«No, smettila, è inutile accampare storie; con Virginia», e Tony lo vide storcere impercettibilmente il naso «potrà anche funzionare, ma con me no.»
Anthony alzò un sopracciglio, non potendo fare a meno di notare come Loki non si riferisse mai a Pepper con termini anche solo vagamente più intimi del nome di battesimo o appellativi meno generici di "mia madre", "quella donna" oppure "lei", rigorosamente accompagnati da una smorfia; mai un nomignolo affettuoso o un riferimento di tenerezza nei suoi confronti.
«Cosa vuoi, allora?» si limitò a dire con voce ferma, vano tentativo di recuperare un po' di dignità.
«Solo che tu faccia quello che ti ordinerò fino a quando riterrò opportuno. Oppure...»
In quello stesso momento, lo squillare di un telefono lo interruppe e, ancor prima di vedere di chi fosse la chiamata, il sorriso di Loki si allargò. «Pronto, Virginia.», scandì lentamente, per gustarsi l'espressione di sgomento che si dipingeva sul volto di Tony. «Tutto bene, sì. Stark? Vuoi parlare con lui? Oh, temo sia impossibile, al momento. Perché, vuoi sapere?»
Anthony spalancò gli occhi, atterrito. Non ebbe il tempo di pensare a nessuna soluzione se non quella di sillabare un muto "accetto", pentendosene ancor prima di aver scandito l'ultima lettera.
«È
  andato in bagno. Magari ti faccio richiamare; sai, non ha fatto altro che parlare di te e dei preparativi del matrimonio per tutta la sera. Beh, allora a dopo.», e chiuse la comunicazione.
«Presumo possa bastare per stasera. Me ne vado, Stark, ma vedi di chiamare mia madre, o potrebbe insospettirsi.», ridacchiò, voltandosi, pronto ad andare via.
Tony lo bloccò per un braccio, costringendolo a girarsi. «Ho detto che accetto,», dichiarò con rabbia crescente «ma sappi che non farò nulla che vada contro i miei principi.»
Loki lo guardò con sguardo ricolmo di scherno, un attimo prima di scrollare le spalle e fargli lasciare la presa. 
«Come se tu sapessi anche solo vagamente cosa siano.»

   
 
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