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Autore: Maxie__    06/10/2012    2 recensioni
Succo di frutta?
Di sabato sera?
Non può essere qualsiasi essere vivente con più di 14 anni, vista la situazione disastrosa dei ragazzi imbottiti di alcohol, qui a Belleville.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. She's da Man!

 

La TV dei vicini gracchiando qualcosa come «Temperature bassissime in tutto il New Jersey, la protezione civile consiglia di rimanere rifugiati nelle proprie case, la maggior parte dei comuni hanno dato il via libera per la chiusura delle scuole: Pare sia l’inverno più freddo degli ultimi cento an...» e fanculo, vecchietti sordi del cazzo.


Solitamente, in questo periodo dell’anno, gli alberi sono ricoperti di neve, ma questa volta il paesaggio, da ogni punto di vista, sembra formare un’unica lastra di ghiaccio.

Di anni ne ho solamente diciannove, ma vi assicuro che ci avrei giurato che quello fosse l’inverno più freddo del secolo.

E per uno sfigato patologico queste calamità naturali hanno due sole possibili conseguenze:

1 – Diventare ancora più sfigato di quanto tu lo sia e diventare la vittima preferita del ghiaccio e simili;

2 –  Veder diventare qualsiasi cosa metta in atto la tua sfiga la vittima preferita del ghiaccio e simili;

Cosa sono le cose che mettono in atto la mia sfiga?
Semplice.

Qualsiasi essere vivente – e non: Un minuto di silenzio per tutte le cadute in pubblico che ho preso grazie a qualche scalino mancato – che abbia almeno un pizzico di fortuna in più di te.

Solitamente, avere più fortuna coincide con l’avere più popolarità, e per quanto sia stato divertente vedere il capitano della squadra di football slittare sul ghiaccio con tanto di piroette e gridolini degni di una pattinatrice professionista, credo che anche questo periodo verrà catalogato nel primo punto, a meno che il ghiaccio non si ritorca contro la mia sfiga di nuovo, il che, sarebbe una gran fortuna.

Ma lo trovo davvero improbabile, sapete? Soprattutto perché circa venti minuti fa sono rimasto chiuso fuori casa per mettere fuori la spazzatura.
E, rullo di tamburi... Tra dieci minuti, avrei l'appuntamento più importante di... Vediamo...
Degli ultimi cento anni e non ho nemmeno una giacca.
Okay, lo ammetto, nemmeno le scarpe, ho le crocs ai piedi.

Beh, allora non ho altra scelta che presentarmi, gente:
Sono Frank Iero, il sex appeal, il figo della scuola, quello alto con gli occhi azzurri e i capelli biondi che tutte le ragazze sognano.
Sì, uno di quei tipi che portano il lucidalabbra al lampone.

Se fossi davvero così, sicuramente non sarei bloccato fuori da casa mia per colpa del gelo con solamente un maglione addosso.

Un maglione di lana con le renne, per giunta.

Magari sarebbe passata qui davanti una rimpatriata di modelle Svedesi e mi avrebbero salvato sbloccando la porta con i loro corpi caldi, mmhmm… 
FRANK, SMETTILA.

E va bene, sono Frank Iero, più basso della norma, un po’ meno biondo di quanto mi descrivo e con l’armadio invaso da renne e cappellini con i pon pon, per colpa del mio migliore amico:

No, ehm, Bob non ha una passione per lo shopping al mercatino delle pulci… Semplicemente ama passare i pomeriggi facendo a maglia.
Anche se l’unica spiegazione alla lana pruriginosa è che le pulci, comunque, centrino qualcosa.

Mancano precisamente sette minuti e trentaquattro secondi alle diciannove – orario del mio appuntamento
 e ammetto di aver sparato il numero dei secondi solo per impressionarvi e distrarvi da me che cerco di non pattinare gratuitamente sui marciapiedi ghiacciati, i marciaghiacciati, i marciati, i ghiacciapiedi o come vi pare, andando verso il pub dell’appuntamento.

No, dico, immaginate la scena:
Questo ragazzetto alto circa un metro e un casco di banane che va in giro con le crocs lilla di sua madre 
– Che sono parecchio chic, direi, con tutta la pelliccia dent... MA COSA STO DICENDO? – e un maglione bordeux ornato di renne verdi drogate che saltellano ovunque.

Certo che per quella tipa sto davvero rischiando le pall… Ehm, la pelle e la reputazione.

Non esco da una ragazza dai tempi della seconda elementare, non mi lascerò sicuramente fermare da due piedini in cancrena.
Ed eccomi, dopo una dozzina di minuti, davanti allo Scream, il mio pub preferito.

Sicuramente Jamia, la tipa del corso di chimica che ho invitato a prendere qualcosa, sarà già dentro.

Cristo, cosa cazzo faccio con queste ciabatte orrende?
Magari me le sfilo, le mollo qui ed entro gridando «I RAPINATORI DI SCARPONI SONO ARRIVATI IN CITTA', SCAPPATE!»
Uhm, no, fa troppo puntata di Supernatural.

Decido di entrare, la semi-oscurità e il calore del posto mi rassicurano abbastanza per fare un'entrata degna di spina dorsale, anche se potrei giurare che il culo mi sia caduto per strada.

E mentre cerco di rianimare i miei glutei, la vedo in lontananza, lì, appoggiata al bancone.

Nella mia testa parte una di quelle colonne sonore degne di High School Musical.

Stasera sembra più magra nei suoi vestiti attillati e neri.

Qualcuno rutta in lontananza, ma Zac Efron continua a cantare.

Sorrido intravedendo la sua lunga sciarpa bianca che le cade lungo la schiena e finisce all’altezza del suo perfetto cu…
Del suo perfetto cuore, sì, uhm.

Cosa credevate? Sono un diciannovenne di classe, io.

Mi avvicino lentamente pensando che, Cristo, magari avrei dovuto portarle un mazzo di fiori, un cioccolatino, una pala, qualcosa.

Poi mi avvicino alle sue spalle, le copro gli occhi con le mani e le sussurro all’orecchio:

«Indovina indov…»

«Ray, ti prego, smettila di prendermi per il culo e dammi i trucchi per il cosplay di Hulk che sono in ritardo, mio padre mi ucciderà!»

Non interrompermi, stro… Aspetta.
Ray? Trucchi? Hulk?
Nemmeno stiamo insieme e già mi tradisce con questo, tipo… Hulk? E si travestono da Ray?
Okay, magari il contrario e tu, Ray, fanculo, me la paghi.

«Jamia, sono io, Frank.»

Mi stringo le mani in grembo dondolando sui talloni.
Lei si gira di scatto.

«Frank? Jamia? Hey, ma tu non sei Ray!»

«JAMIA, HAI ANCHE CAMBIATO SESSO? MA PERCHE’ NON MI DITE MAI NIENTE?»

La figura davanti a me fissa attonita nella mia direzione per qualche secondo, con quegli occhi verdi che non conosco, poi fa una risatina e divertita continua a bere il suo succ…

Succo di frutta?

Di sabato sera?

Non può essere qualsiasi essere vivente con più di 14 anni, vista la situazione disastrosa dei ragazzi imbottiti di alcohol qui a Belleville, p
er non parlare dell'alcohol a fiotti motivato dal freddo.

Anche la renna sul mio maglione sembra ridere di me dandomi del ritardato.

Okay, forse mi sono fatto prendere troppo dall'emozione del momento e non me ne sono reso conto, ma non ditemi che vi siete accorti prima di me che quella tipa non fosse Jamia.

«Io… Scusa, sembravi la mia ragazza» cretino, non è la tua ragazza «Cioè, una tipa con cui esco. Non che tu sembri una ragazza, ehm, sì, certo, no.»

Mi guardo attorno cercando un posto comodo dove sotterrarmi pensando che magari avrei fatto davvero bene a portarle una pala con un bel fioccone, mentre le… Lui mi porge la mano cercando di non scoppiare a ridermi in faccia con scarsi risultati.

«Piacere, sono Gerard.» cosa cazzo ti sorridi? «Credo di averti visto al corso di biologia, qualche mattina fa.»

Tutto quadra:
Ecco come ha conosciuto Ray, quel fanatico di fumetti.

Il solo pensiero di poterlo incontrare di nuovo, più di due volte a settimana, mi fa venire un brivido d’orrore lungo la schiena, che scaccio via ripensando alle chiappe del culoore di Jamia,
che in realtà non appartengono a Jamia.

Cazzo, piuttosto cambio corso.

«Ehm, no. Impossibile, faccio l’operaio.» Frank, per favore. «Davvero, non guardarmi così, solo perché sono bassino. Anche gli uomini bassi fanno gli operai.»

Credo se la sia bevuta.
Insomma, con questo tono autoritario potrei convincere il presidente degli Stati Uniti di essere uno spazzolino da denti.

«Ah, e, sentiamo, che ruolo hai?»

«Sì, ehm… Operaio…» Sì, Frank, di qualcosa. «Faccio… L’ape operaia, ecco.»

Sento qualcuno sputare il proprio drink con un suono tipo lavandino otturato:
Stare attorno a quel bancone affollato sta seriamente peggiorando la ridicolezza della situazione.

Guardo i suoi occhi verdi per quella che spero sia l’ultima volta, giro i tacchi – per modo di dire –
 e sento il suo sorriso puntiglioso ancora nel cervello, oltre a rendermi conto di avere ancora due cubetti di ghiaccio al posto del culo.

 «Hey, ragazzi, ma quel tizio ha delle ciabatte rosa ai piedi?»


Sì, è decisamente un inverno sfigato come tanti.

E sono lilla. LILLA.
































































AVVERTENZE:
Questo capitolo è privo di qualsiasi cosa che si possa lontanamente avvicinare anche al solo pensiero di qualcosa di sensato.

Questa è la mia nuova long scritta senza troppo impegno, vista la demenzialità che schizza fuori da tutti i pori.
Non scrivo qualcosa del genere da anni, quindi beccatevela senza troppe lamentele, culi mosci.


Dedico questa Fanfiction interamente a dancingdays_ che mi ha convinta a scriverla e alla mia professoressa di storia e geografia che con le sue lezioni da flebo, mi da tutto il tempo per fantisticare su mondi paralleli.

MWAHAHAHAHAH PROF, NON AVRA' MAI IL MIO QUADERNINO DELLE FRERARD. MWAHAHAH

Dopo questa sclerata degna di nota, vi mollo, brutta gente.

Fatemi sapere cosa ne pensate attraverso le recensioni e SCOIATTOLO ~(*-*)~


Twitter: @Maxie__
  
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