Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: marymagdalen_9    06/10/2012    1 recensioni
Aomine con occhi ardenti girò i tacchi e se ne andò. Kise provò a fermarlo ma non ci riuscì. Allora decise di seguirlo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Niente regole, niente schemi, niente compagni a cui passare la palla. Uno contro uno, il genio dell’invenzione contro un’innata capacità di imparare.
Erano amici da molto tempo Kise e Aomine, da quando per sbaglio il moro gli aveva tirato contro la palla e Kise , guardandolo giocare, aveva deciso che sarebbe stato il suo punto d’arrivo, l’eroe da ammirare. Da quel giorno, tutti i giorni, si erano confrontati a basket, uno contro uno, correndo, saltando, marcando, tirando a canestro con tutte le loro forze, senza sosta, senza fermarsi mai a riflettere su quanto ogni giorno fossero sempre un po’ più vicini. Nessuno conosceva Aomine meglio di Kise, nessuno conosceva Kise meglio di Aomine.
Eppurenon lo davano a vedere. Quando uscivano con la squadra la sera dopo gli allenamenti, scherzavano la mattina a scuola e ridevano delle partite che venivano puntualmente vinte senza nessuno sforzo, si comportavano in modo normalissimo e nessuno si accorgeva di quanto profondo fosse il loro rapporto. Un rapporto che nessuno dei due era in grado di definire. I sorrisi di Aomine facevano battere il cuore a Kise, e le parole di Kise, che non si arrendeva mai benché contro di lui non riuscisse mai a vincere, spronavano Aomin a dare sempre il meglio.
Ma un pomeriggio le cose cambiarono.
Aomine stava dando il meglio di sé, come sempre,  era imbattibile in velocità, agilità e inventiva, ma Kise non era da meno: con un salto fulmineo tirò la palla a canestro e segnò dalla linea dei tre punti. Tutta la squadra si fermò per fargli i complimenti. Kise si voltò verso Aomine per sorridergli, esprimere solo con lo sguardo quanto fosse contento e invitarlo ad essere orgoglioso di lui. Ma Aomine lo stava già guardando quando Kise girò la testa, e il suo non era uno sguardo di congratulazioni o di gioia, era cupo e bruciante allo stesso tempo, pieno di sentimento eppure sfuggevole. Gli occhi del moro erano di un blu profondo e brillante.
Aomine, senza dire una parola, raccolse  il pallone, tirò a canestro da dove era senza cambiare posizione, poi girò i tacchi e uscì con passo deciso dalla palestra.
Kise cercò di allungare un braccio, di fermarlo, ma non ci riuscì.
 
<< non so cosa gli sia preso >>
<<è tipico di lui, tornerà>>
Dicevano gli altri.
 
Kise rimase immobile in mezzo alla palestra mentre gli altri se ne andavano verso gli spogliatoi. Non sapeva cosa avesse spinto Aomine a comportarsi in quel modo e provava uno strano senso di disagio. In pochi istanti prese la decisione: sarebbe andato da lui.
 
<< Sapevo che ti avrei trovato qui Aominecchi!>> salutò cordiale.
Il moro non rispose. Tirò a canestro e poi si voltò verso Kise.
Una brezza leggera spirava nel campo vicino casa di Aomine. Era un campetto cittadino, non troppo curato e sicuramente poco illuminato, ma la cosa bella era che non ci andava mai nessuno quindi era sempre disponibile per allenamenti extra.
<< Hei! Di qualcosa Aominecchi! Te ne sei andato come una furia…>>
Il biondo stava provando a sembrare disteso e indifferente ma in realtà era preoccupatissimo.
<< e vedo che tu non hai capito niente>> borbottò tra sé e sé Aomine; aveva parlato piano ma Kise lo sentì. Parlò con voce seria, rotta dall’apprensione e dall’evidente interesse: << cosa dovevo capire Aominecchi? Dove ho sbagliato? Rispondi, dimmelo… ti prego…>> la frase dapprima urlata si era spenta in un  sussurro.
Il moro di nuovo non rispose. Kise gli andò vicino e gli afferrò un polso nel disperato tentativo di farsi ascoltare, ma Aomine si liberò con facilità dalla stretta non troppo convinta e lo spinse in modo deciso e per niente delicato contro la rete che circondava il campo. I due si fissarono per un lungo istante: Kise con gli occhi quasi velati dalla frustrazione e dalla sorpresa, Aomine di nuovo con quel fuoco che lo aveva animato poche ore prima. Gli occhi del moro sembravano divorare ogni cosa, i capelli, i lineamenti, il corpo del ragazzo premuto contro la rete; indugiavano con desiderio su ogni dettaglio, frenati soltanto dalla certezza che ogni istante di ritardo rendeva più totale e desiderabile quella dolce agonia.
<< Mi… mi spaventi Aominecchi>> disse titubante il biondo.
<< Davvero? >> Replicò spavaldo il moro, il suo viso sempre più vicino. Poi i suoi occhi si abbassarono, solo per un istante, solo per tornare più arroganti e sicuri che mai << speravo di farti un altro effetto Kise-kun>>
Kise sussultò. Ogni tanto lo faceva, ma era raro che lo chiamasse per nome, e quella voce che pronunciava il suo nome in modo cado, voglioso e profondo era inaccettabile e inconcepibile. Il biondo arrossì violentemente e impacciato dalla sorpresa non potè resistere al bacio di Aomine.   Un bacio irruento, vorace e impetuoso, per nulla dolce, ma in fondo quella era l’essenza di Aomine.
<< nhg >> mugolò il ragazzo ma non si sottrasse, poi il moro gli morse il labbro per fargli schiudere la bocca e a quel punto Kise non riuscì a resistere: le sue mani scivolarono lungo la schiena e il petto  di Aomine , prima sulla maglia sottile, poi sotto. La pelle bollente del moro gli stava annebbiando il raziocinio , era completamente in balia delle sensazioni incredibili che stava provando. Aomine lo fece scivolare lungo la rete, fino a terra, sul cemento freddo e umido. Lo compresse tra il suo corpo e il terreno e senza smettere di baciarlo, prese a fargli scorrere la mano lungo il corpo, dai capelli morbidi e biondi, al ventre scolpito. Quando scese più giù Kise ebbe un fremito e non potè fare niente per nasconderlo; allora Aomine si sollevò leggermente, allontanò le labbra dalle sue e lo fissò con i suoi occhi liquidi di desiderio : << hai idea Kise-kun di quanto sia stato duro per me guardarti ogni giorno mentre ti allenavi, senza poter avere tutto questo? Quanto abbia sognato e bramato poterti sbattere sulla  prima cosa che trovavo e averti? >>
<< Aominecchi io…>>
<< taci >> e riprese a baciarlo con foga, ad accarezzare la sua erezione con tutto l’ardore che aveva.
<< aominecchi… ah... >> le parole erano rotte dai sospiri e dai gemiti.
All’improvviso Aomine gli strinse i capelli e gli tirò indietro la testa, assaporando la sua gola :
<< voglio sentirti dire che mi vuoi Kise-kun, dillo>> e non smetteva di toccarlo con le mani e con la lingua. << chi vuoi Kise-kun?>>
<< Nhg…Aomin…e…cchi…ah >>
La presa nei capelli si fece più salda: << chiamami per nome, chi vuoi Kise-kun?>>

Gli occhi dei due si incontrarono per un lunghissimo attimo pieni di desideri, poi il biondo schiuse le labbra e disse: << voglio. .. te… Daiki>>. 





















é la prima fanfic che scrivo sulla mia coppia preferita =) spero che piaccia e che recensiate numerosi! 

  
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