Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: petite poupe    18/04/2007    1 recensioni
Quante volte all'aeroporto si sono viste quelle coppiette che si abbracciano per un semplice saluto. Lui con la borsa sulle spalle e lei che piange. Lui con la mano sulla sua guancia e lei che evita il suo sguardo per non farsi vedere debole. Lui trattiene le lacrime e lei che si sente perduta. Cosa succede davvero dopo quegli istanti, cosa si prova in momenti in cui la persona che ami si allontana da te, per poco o tanto tempo? Vederlo allontanarsi e sparire nella fila che non si può seguire... E' là che ha inizio la storia, come là lei spera di finirla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lei lo guardava con quegli occhioni castani, pieni di lacrime, con tante emozioni, ma quella più evidente, quella che lui avrebbe potuto anche toccare era una sola: il dolore.
Quanto faceva male guardarlo piano piano allontanarsi verso la fila per il controllo dei bagagli non è mai riuscita a spiegarlo. Sapeva che sarebbe stato tutto diverso da quel momento in poi.
Doveva lasciarlo andare via però, doveva per forza. Non era quello il suo posto. Fosse stato per loro lei avrebbe lasciato la sua vita per crearne una nuova nella città del suo lui, cosa che anche lui avrebbe fatto, cosa che agli occhi di tutti e due si prospettava troppo difficile, forse meglio la definivano impossibile.
La macchina la portava verso casa, ancora il sole non era sorto che già tutte le speranze che fosse un sogno erano sparite. Il padre conosceva perfettamente quel tirare su del naso e quel guardare fuori dal finestrino senza neanche decidere una canzone da mettere alla radio, in fondo i cd li aveva scelti tutti lei. Ma c'erano le canzoni che lo ricordavano. Il tempo scorreva lento, troppo, quelli che sembravano ore, in realtà erano semplicemente minuti, oppure addirittura secondi ed attimi.
Ma quand'è che ti rendi davvero conto che manca qualcosa, che la camera è vuota e che nulla ha un senso senza lui"
Questo si domandava in continuazione, o almeno per quei minuti che separavano l'aeroporto dalla sua casa.
Il padre se l'aspettava che la prima cosa da fare una volta arrivata a casa era prendere puffo e buttarsi a letto a piangere, però non ce la faceva a vederla così, doveva fare qualcosa, doveva dirle qualcosa. Quando per la prima volta nella giornata ha incrociato le sue lacrime, in quegli istanti è scattato tutto: l'abbraccio.
- Non sei sola, non lo sarai, tieni duro ancora un pochino e poi finirà tutto quanto e sarai felice
Le lacrime aumentavano sul viso, quelle parole l'avevano aiutata, come quell'abbraccio dolce che solo un padre riesce a regalare, un abbraccio d'amore puro ed incondizionato, senza secondi fini, di colui che ti ha desiderata e dato la vita.
Però è quando ti sdrai per provare a dormire un pochino che le cose diventano chiare. Ricordava quando si alzava presto per poterlo andare a svegliare e stare un pochino con lui, mentre magari gli altri non se ne accorgevano e ricevere qualche coccola, di quelle a volte proibite dai grandi.
Ma il mondo crolla addosso solo quando sai di essere sola a casa, con la tua pelle che sa ancora del profumo della sua, con quei sorrisi nella mente e una foto di voi due davanti agli occhi. Quel bacio candido, puro, d'amore tenero che ti manca, che vorresti indietro, del quale hai bisogno come l'aria. E voler alzare il telefono per sentire anche solo un'istante la sua voce, per sapere che quando attaccherai le lacrime riprenderanno a scendere.
"Sono coraggiosa e devo resistere" Quante volte lo ripeteva ormai neanche ella stessa lo sa.
Ha perso il conto ed anche il folletto che si trova dentro di lei non riesce più a ricordare quanto davvero fosse disperata la sua piccola padrona. Quel folletto che l'aiuta di tanto in tanto a dimenticare la realtà per rifugiarsi da qualche parte. Cosa che questa volta non sembra funzionare affatto.
Ogni volta che gli occhi si chiudono lo vede, bello, alto, con gli occhi castani come i suoi, solo di un'intensità che non aveva mai visto a nessuno. Come poteva dimenticarli poco dopo che riceveva un bacio. A volte teneva gli occhi aperti solo per vedere la sua espressione dolce, quella che non aveva mai visto a nessuno, neanche nei film. Perchè era vera, perchè lui era davvero innamorata, perchè lui l'avrebbe aspettata anche se avessero dovuto attendere una vita, un'eternità, sapeva che lui l'avrebbe aspettata comunque.
Spostava in continuazione lo sguardo verso quell'entrata senza porta, alla ricerca di lui, che però non entrava mai. Se lo aspettava, ci sperava, lo desiderava più di ogni altra cosa. Il passo e lui con la sua voce che le avrebbe detto
-Amò, ho troppa fame, panino con nutella?
Il tragico però, quella goccia che l'ha fatta davvero scoppiare è arrivata solo quando, mentre si cambiava, quasi sembrava di aver sentito la sua voce, con quel tono dolce, quello che sembra tanto da bambino che aspetta le sue caramelle
- Amore... Posso fare Flup tra le tue tette?
Cosa aspttava lo sapeva, come sapeva anche che non ci sarebbe stato. Non avrebbe visto il ditino di lui vicino alle labbra mentre con lo sguardo indicava la maglietta che si era appena messa.

La stanno cercando, almeno cercano la vera lei. Non la si trova più. Alcuni dicono che abbia lasciato quella parte fisica qui, nella sua stanza, mentre la vera lei si trova a seguirlo per non lasciarlo neanche un singolo istante. Ed ogni lacrima che viene versata nella stanza, è solo la tristezza che viene provata quando non riesce a toccarlo, quando lo vede e sa che non può baciarlo, perchè in realtà lei è lontana...
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: petite poupe