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Autore: SheilaPhoenix    07/10/2012    3 recensioni
L'estate dei suoi diciotto anni si erano preannunciati come una noia , Ashley che voleva rimanere a casa con gli amici , viene costretta a passare il campeggio con un padre che non vede da più di 15 anni , dopo la morte misteriosa della madre solo la zia le era rimasta accanto , ma come mai si ritrova a ricordare cose passate che aveva rimosso dalla mente ? cosa nascondeva quel posto ? un viaggio ai confini della memoria che porteranno la nostra protagonista a capire come e perchè fosse morta sua mamma...
e poi Ryan un ragazzo più grande di lei , come ha fatto a rubarle il cuore solo con un sorriso...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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<< Mamma ? >>
Ero sola , avevo tre anni , attorno a me le uniche cose che riuscivo a riconoscere erano i cappotti di mia madre e mio padre , non so come mai e chi fosse stato a chiudermi nello sgabuzzino.
<< Ashley , tesoro non uscire per nessuna ragione al mondo >>
Era la voce di mia madre , lei con un sorriso mi mise tra le mani una collana , a forma di clessidra con dentro un liquido celeste , quel liquido ricordava tanto il colore azzurro degli occhi di mia madre , l’unico ricordo che ho di lei .
<< Mamma ? >>
<< Tesoro , ti voglio bene >>
Mi disse queste semplici parole con le lacrime agli occhi , non aveva mai pianto avanti a me , mi baciò la fronte chiudendo l’armadio , non mi mossi dal mio nascondiglio , avevo paura , se questo era un gioco non mi piaceva affatto.
Mi abbracciai le gambe , poi un rumore , uno sparo ed infine il nulla.
 
Quindi anni dopo…
Mi svegliai di soprassalto nella mia cameretta , avevo fatto di nuovo quel sogno , era orribile , mi guardai attorno posando lo sguardo sulla mia scrivania , sopra di essa una collana.
<< Mamma >>
Sussurrai guardando quell’oggetto , decisi di scendere dal letto , scostai dal mio corpo le lenzuola di un colore lilla chiaro e mi avvicinai alla scrivania non curante del freddo che stavo provando ai piedi nudi dovuto al  contatto con il pavimento.
Presi con cautela l’oggetto posato sulla scrivania, quasi come se avessi paura di far cadere quella collana e la guardai , accarezzai con le mani la clessidra che era comparsa nel mio sogno questa notte.
<< Mamma >>
Ripetei con voce tremante , sorrisi piena di tristezza , quello di stanotte non era un normale sogno , era solo il ricordo quasi sbiadito del mio terzo compleanno.
Dopo essermi ripresa da quel ricordo decisi di scendere a fare colazione ,  vivevo con mia zia Taylor dall’età di quattro anni , la prima cosa che notai scendendo le scale che davano alla sala da pranzo fu una donna di trenta cinque anni che dava le spalle alla porta d’ingresso della cucina , in silenzio entrai nella stanza e sorrisi.
<< Buon giorno zia >>
<< Giorno Ash, Come mai già sveglia ? >>
Mi chiese con naturalezza , lei non sapeva che la notte continuavo a fare quegli incubi.
<< Oh , e.. Non avevo sonno >>
Mentì cercando di essere convincente , zia Taylor , viveva sola era una donna single per scelta , diciamo che da quando mia madre morì quando io avevo solo tre anni , la zia si era presa cura di me , diceva spesso che io ero l’unico tesoro che voleva avere e che stava bene così.
<< Dormito bene ? >>
Mi chiese gentilmente mettendomi avanti la colazione , sorrisi debolmente , certo come no !
<< Ha chiamato tuo padre questa mattina >>
Sussurrò con voce debole , la guardai storto , sapeva che odiavo quando nominava quella parola , padre , io non ho un padre , dopo la morte di mia madre mi tenne con se solo per un anno , poi visto il suo lavoro da biologo marino partì per Galapagos , ancora non capivo bene che faceva , cosa studiava con così tanta devozione da dimenticarsi di avere una figlia ,  scordandosi di me , e ora dopo così tantissimi anni tornava a chiamare per chiedere mie notizie ?
<< Che voleva ? >>
Sussurrai poco interessata al discorso , volevo comunque sapere la novità.
<< Ha detto che …  dove si è trasferito , hanno costruito un campeggio… Vorrebbe che tu ti recassi li >>
Guardai mia zia come se avesse commesso un reato , mi misi a ridere.
<< Certo , è una barzelletta ? >>
<< No >>
Lo disse così seriamente che io dovetti crederci.
Lasciare Los Angeles per andare  in un posto sconosciuto  , non era il programma mattiniero che mi ero posta appena aperto gli occhi  , zia Taylor ha detto che mio padre aveva spedito i biglietti dell’aereo per arrivare fin laggiù , me gli ha consegnati e ora stavo a fissarli da più di dieci minuti.
Sfiorai con le dita il bordo azzurro di quella carta , lessi la scritta : viaggio di sola andata per Minnesota.
<< Non voglio andarci >>
Dissi ad alta voce , mia zia stava dietro la porta della mia camera e origliare e lo sapevo , non tardò la sua risposta
<< Tesoro , papà vuole vederti >>
<< Non ho un padre >>
<< E invece si … Lui ci tiene a te .. >>
<< Ah davvero ? ci teneva anche quando mi ha abbandonato all’età di quattro anni ? >>.
 Silenzio , mia zia sapeva che avevo ragione io , pensai che la battaglia l’avevo vinta io fin quando non sentì il rumore di una chiave che cercava di aprire al porta e mia zia che entrava in camera sorridente.
<< Zia ? >>
<< Ashley Robbins , ti ricordo che in casa mia le porte sono tutte uguale , posso quindi aprire liberamente la porta della tua cameretta senza problemi >>
Lo disse fiera di se , scossi il capo e le diedi le spalle , guardai fuori la finestra , sorrisi quando un uccellino si mise sul davanzale della mia finestra e aveva iniziato a beccarsi le piume , venni distratta dal movimento del letto , dovuto al peso di mia zia che fece pressione su di esso sedendosi accanto a me.
<< Senti , io personalmente non sopporto tuo padre … Dopo la morte di mia… Mia sorella , quello che ha fatto è stato poco bello , ti ha abbandonato senza cuore… Ma al telefono era profondamente dispiaciuto , piangeva… >>
Puntai gli occhi azzurri su quelli di mia zia , rimase colpita e sorrise.
<< Sul serio ? >>
<< Si , se vuoi andare và , se non vuoi … Chiamalo e diglielo in faccia..  A te la scelta >>
Vidi mia zia uscire dalla mia stanza , al suo posto entrò il mio gatto , lo presi in braccio mettendomelo sulle gambe , accarezzai il pelo grigio.
<< Micione , forse mancherò per un po’.. >>
<< Miao >>
Il gatto mosse la coda facendomi il solletico sulla mano , mi guardai attorno , ed infine decisi di preparare le mie cose per il viaggio.

  
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