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Autore: cecchino_2028    07/10/2012    3 recensioni
[Tratto dalla storia ...]
I titoli di coda si rincorrono veloci sullo schermo, ho la testa gettata all’indietro e fisso il soffitto, avverto Greg che si muove, alzo lo sguardo e gli afferro il polso, bloccandolo accanto a me.
“Come stai?” domanda sorridendo.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Greg Sanders, Nick Stokes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Consiglio musicale *-* : Come non detto - Syria ft. Ghemon 


Il corpo senza vita di Jason McCann è di fronte ai miei occhi, lo vedo -nonostante siano passate delle ore- come  se fosse ancora sdraiato sulla sabbia del deserto, colpito ed ucciso dai miei proiettili. Mi porto le ginocchia al petto, getto la testa in avanti, lasciando che queste ondate di dolore salgano alla mia mente e la invadano, lasciandomi spossato e nervoso. Non accadeva dal giorno del funerale di Warrick. Oggi mi sono ritrovato oltre il confine che mi ero preposto. Oggi sono diventato uno dei tanti assassini che sbatto in galera ogni giorno da anni. Il buio mi circonda, si nutre del mio terrore e dei miei sensi di colpa. Avverto ogni singolo rumore attorno a me, eppure non riesco a classificarne neanche uno, sono troppo immerso nel mio malumore. Sento, d’un tratto, dei passi sulla ghiaia del vialetto e poi un respiro, infine il battito ritmico delle nocche sulla porta. Alzo la testa di scatto, maledicendomi quando una fitta mi fa dolere la nuca, mi guardo attorno, indeciso sul da farsi. Potrei rimanere in silenzio ed annegare nel rimorso, oppure alzarmi e cercare di migliorare la mia situazione, facendo entrare il visitatore, chiunque esso sia. Sospiro e mi lascio cadere sul divano, di nuovo, raggomitolandomi, lasciando che il buio e la perdizione si impossessino di me.
“Nick, lo so che ci sei …” mormora la voce dall’altro lato della porta. Sorrido appena, riconoscendo l’interlocutore, ma continuo la mia pantomima, stendendomi sul divano, in posizione fetale, in attesa di qualunque cosa. Avverto il rumore delle buste che si poggiano contro lo stipite della mia porta, poi dei passi che si allontanano, il mio cuore si stringe pensando che ho lasciato scappare Greg. Poi sento il rumore della chiave che gira nella toppa e mi allarmo, ma non mi muovo dalla mia posizione.
“Smettila!” esclama Greg chiudendo la porta dietro di sé. La luce si accende nella stanza, chiudo gli occhi, perché mi infastidisce tutto questo brillare attorno a me. Sanders lascia le buste in cucina, sul tavolo, poi si siede accanto a me sul divano, lascia che io poggi la testa sulle sue gambe e mi accarezza piano i capelli, mentre io sospiro piano, beandomi dei suoi piccoli gesti.
“Nick, non puoi sentirti in colpa! Se tu non lo avessi ucciso, lui ti avrebbe fatto del male …” mormora piano. Alzo gli occhi al cielo, gli afferro la mano e la allontano da me, mi alzo a fatica e lo guardo negli occhi, lasciando che veda quanto sto male per quel che ho fatto.
“Non capisci, vero? Non ho avuto paura che mi sparasse, anzi, per un attimo ho sperato che lo facesse, così da non sentirmi più in colpa per nulla! Però poi lui ti ha guardato e mi sono reso conto che avrebbe trovato il modo di rendermi pan per focaccia! Ho ucciso suo fratello, ciò a cui più teneva …” dico tutto d’un fiato. Greg spalanca gli occhi e mi guarda, stralunato e stupito, si passa la lingua sulle labbra, abbassa lo sguardo, trae un sospiro e si alza.
“Ho preso del cibo dal cinese all’angolo ed ho noleggiato un dvd …” replica Sanders come se non gli avessi appena detto, tra le righe, che è ciò a cui tengo di più.
“Non ho fame, che film è?” domando guardandolo muoversi nella mia cucina come se l’avesse sempre fatto.
“Tu mangi!” risponde mettendomi in mano una ciotola con degli spaghetti. Lo guardo storto, incrocio le gambe e poggio la schiena contro il divano, mi passo la lingua sulle labbra ed afferro la forchetta. Greg si accuccia all’altezza del lettore dvd ed infila il disco, per poi far partire il film e spegnere la luce. Mi sorride, sedendosi accanto a me, mi volto e guardo con un sopracciglio alzato lo schermo della televisione.
“Hai noleggiato Avatar?” chiedo in un sussurro.
“Cos’hai contro questo film?” replica lui portandosi il pesce alla bocca.
“Dura tre ore …” concludo mangiando gli spaghetti. “E non mi piace …”
“E dimmi, che film ti piacciono?” chiede curioso Greg.
“Altro genere …” rispondo lasciando in sospeso il discorso.
“Magari la prossima volta potrei noleggiare un film che piace a te!” esclama ridendo Sanders. Alzo gli occhi al cielo e poso la ciotola sul basso tavolo di vetro, lo guardo fissare rapito lo schermo, sorrido e sento che il buio che c’era dentro di me si è diradato, lasciando spazio alla luce.
 
I titoli di coda si rincorrono veloci sullo schermo, ho la testa gettata all’indietro e fisso il soffitto, avverto Greg che si muove, alzo lo sguardo e gli afferro il polso, bloccandolo accanto a me.
“Come stai?” domanda sorridendo.
“Ho ucciso un ragazzino, poteva essere mio figlio!” rispondo abbassando lo sguardo.
“Guardami!” esclama Greg afferrandomi gli zigomi e costringendomi a guardarlo. “E’ tutto passato, ok?”
“No, non è passato niente, vedo il suo corpo senza vita di fronte a me anche senza chiudere gli occhi!”
“Nick, ti avrebbe ucciso, ok? E non posso biasimare quello che hai fatto, perché se lo avessi lasciato vivo, avrebbe preso la mira e puntato la canna qui …” mormora accarezzando piano la mia fronte. “Il suo dito non avrebbe tentennato, il grilletto sarebbe scivolato sotto la spinta e la pallottola si sarebbe conficcata in te, uccidendoti! Ed io non avrei potuto andare avanti, non senza di te! Ogni sera entro in laboratorio ed aspetto di vederti passare nei corridoi e salutarmi con quel sorriso che ti porti sempre dietro, spero sempre che ci capiti qualche caso insieme per poter stare con te più tempo possibile! Sono anni che cerco di farti capire quanto tengo a te, ma tu non te ne sei mai reso conto, mi hai sempre visto come il ragazzino, il fratello minore che ero i primi anni che lavoravamo insieme in laboratorio! Se oggi McCann ti avesse ucciso, non ci sarebbe stato luogo sicuro per lui, perché avrebbe anche potuto finire in capo al mondo, l’avrei trovato e l’avrei ucciso con le mie mani, per poi raggiungerti, ovunque tu fossi!”
Spalanco gli occhi e boccheggio, deglutisco e lo guardo con occhi liquidi, lui arrossisce, scuote il capo e si alza. Estrae il cd dal lettore e lo pone nella custodia, poi lo getta sul tavolo e – respirando piano – si avvicina alla porta. Mi alzo, come se una scossa mi avesse appena percorso il corpo, lo afferro per le spalle e lo sbatto contro il muro.
“Non sai da quanto tempo aspettavo che tu lo dicessi …” mormoro. Greg mi guarda stupito, tenta di dire qualcosa ma non ci riesce, mi tuffo sulle sue labbra, accarezzandole piano, assaporando ogni singolo attimo che quel meraviglioso uomo mi concede.

Greg mi ha strappato dal buio della mia anima e della mia mente.

Ha acceso la luce, donandomi una speranza.









Angolo autrice:
Oggi, per la duecentesima volta ad occhio e croce, ho visto la quindicesima dell'undicesima stagione di CSI, quando Jason McCann muore sotto i colpi della pistola di Nick.
Dopo tante visualizzazioni ho deciso di scrivere la mia versione.
Sappiamo che Nick è un uomo tutto d'un pezzo, ma l'abbiamo visto in rare occasioni essere in crisi con sé stesso ed i suoi sentimenti.
Nella mia long cross-over, Nick spiega ad Eric che Greg gli si è dichiarato solo dopo che Jason McCann ha tentato di ucciderlo.
Detto questo, spero che la storia vi sia piaciuta!
Sarei grata a chiunque avesse il fegato di commentarla! ^-^
   
 
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