Angolo dell'autrice: A giorni di distanza sono ancora depressa per quello schifo che i RIB hanno avuto il coraggio di definire miglior episodio della serie. Tanto per cambiare, hanno riservato una storyline ridicola al Brittana, e dobbiamo davvero ringraziare Naya ed HeMo per la loro performance, perché nonostante tutto, hanno fatto un lavoro eccezionale! Piango ogni volta che rivedo la scena...ALL THE AWARDS FOR HEYA!

Ed a proposito di Heya … non ho potuto fare a meno di scrivere questo piccolo delirio dopo la scena perché davvero non capivo se quelle due fossero Santana e Brittany o Naya ed Heather. Ho lasciato che la depressione si impossessasse di me...e questo è il risultato. Buona lettura!

She is the best thing that's ever been mine

You are the best thing that's ever been mine

do you believe it?

we're gonna make it now

and I can see it

I can see it now.

“Wow, le canzoni tristi mi rendono triste. Ed io non voglio essere triste.”

Non fui più capace di trattenere le lacrime accumulate per tutta la performance. Quella canzone era magnifica, quelle parole mi entrarono dentro facendomi accapponare la pelle e Naya … la sua voce mi fece rabbrividire.

Chiaramente conoscevo la canzone di Taylor Swift, conoscevo il suo significato che, a mio avviso, trovavo decisamente differente da quello emerso dallo script degli autori. Ma io non ero nessuno per contraddirli, anche se avrei tanto voluto delle spiegazioni su quella storyline che non mi convinse per nulla, già alla prima lettura del copione.

Non so precisamente per quale motivo mi ero ripromessa di non ascoltare mai la versione di Naya, fino a quel momento chiaramente.

Forse perché, inconsciamente, sapevo quale sarebbe stato l'effetto di quelle parole su di me.

E adesso, le lacrime scorrevano lente dagli angoli dei miei occhi, la mia voce tremava e per un attimo ebbi il timore di dimenticare le battute da recitare. Cercai inutilmente di asciugare una lacrima che mi rigava il viso con una mano.

“Non sono stata una brava fidanzata. Non posso tornare a casa nei fine settimana e fingere che sia tutto come un tempo, perché non lo è.”

Disse, guardandomi negli occhi solo per una frazione di secondi. Riuscì comunque a vedere i suoi occhi lucidi, a leggervi dentro la sofferenza e la consapevolezza di quelle parole che non erano rivolte solo a Brittany.

Strinsi le mani attorno la cartellina poggiate sulle mie gambe, mentre il mio cervello – a fatica – rielaborava quelle parole.

Non potevamo più fingere. Niente era più come prima. Lo sapevo io e lo sapeva lei, ma ammetterlo sarebbe significato arrenderci. Ed io non volevo.

“E non voglio una di quelle relazioni a distanza dove, sai, aspetti per qualche mese e poi … ci si lascia quando finalmente uno tradisce l'altro o la situazione si fa troppo strana.”

Riprese, gesticolando nervosamente. Sapevo quanto il contatto visivo fosse importante per lei ed il fatto che non mi avesse guardata dritta negli occhi quasi mai fu come una pugnalata al petto.

Perché quel discorso suonava così dannatamente reale? Perché non riusciva a guardarmi? Perché continuavo a confondere Brittany e Santana con noi due?

“Io non ti tradirei mai.”

Mi affrettai a rispondere, seguendo i tempi di registrazione. E la ringraziai mentalmente quando alzò lo sguardo per incrociare il mio.

Io e Brittany avevamo tante cose in comune e questa era una di quella. Neanche io avrei mai potuto tradirla. Non intenzionalmente almeno. E questo, cercai di comunicarglielo con gli occhi.

“Lo so.”

Annuì, con un debole sorriso sulle labbra e con gli occhi rossastri per le lacrime.

“E neanche io ti tradirei mai, ma … per essere del tutto onesta, ho avuto, beh … il modo migliore per descriverlo sarebbe 'uno scambio di energia'?”

La battuta che seguì fu solo come un mormorio nell'aria che arrivò distrattamente alle mie orecchie. Nel momento in cui Naya mi guardò, capii cosa stesse cercando di dirmi attraverso Santana, quello che da tempo sapevo ma che fingevo di non capire.

Sentii nuovamente gli occhi riempirsi di lacrime che, questa volta non provai minimamente a trattenere.

In fondo, agli occhi dei cameraman o dei produttori, sarei semplicemente risultata una grande attrice che si stava calando perfettamente nel ruolo.

Ma quelle lacrime non erano di Brittany. Nessuno avrebbe mai capito che la sofferenza che traspariva dai miei occhi fosse mia. Era il mio dolore, la mia paura di perdere ciò che di più caro avevo.

Il movimento deciso di Naya mi riscosse da ogni pensiero. Si sedette sulla sedia accanto alla mia, annullando le distanze.

Subito venni travolta dal suo profumo intenso che riaccese i miei sensi ed il battito del mio cuore accelerò inverosimilmente, come accadeva ogni qual volta la sentivo vicina a me, del resto.

“Cerchiamo di fare la cosa più matura, okay?”

Chiese con un tono di voce dolce, fissando costantemente i suoi occhi scuri nei miei, forse per la prima volta da quando eravamo chiuse in quella stanza.

Scossi automaticamente la testa, non ero pronta a sentire quello che aveva da dirmi o leggere nei suoi occhi ciò che non riusciva a comunicarmi con le parole.

“Non è una rottura ufficiale, ma ammettiamo che le relazioni a distanza sono quasi impossibili da portare avanti. Perché è difficile che entrambe le parti ottengano ciò di cui hanno bisogno, specie alla nostra età.”

Disse con voce tremante, mentre le sue mani stringevano le mie.

Non avrei immaginato che potesse far così male. In quel preciso istante stavamo rompendo la nostra promessa, stavamo mettendo fine al nostro amore che, fino a quel momento, credevo sarebbe durato per sempre. Sentii il mondo crollarmi addosso ed il cuore frantumarsi nel mio petto. Tutte le mie sicurezze scivolarono via insieme alle mie lacrime.

Anche se eravamo costrette a nasconderci, avevo sempre creduto che il nostro amore fosse più forte di qualunque cosa e che un giorno, saremmo potute uscire allo scoperto, alla luce del sole. Questo era il suo desiderio, ed anche il mio. E ci bastava quello per andare avanti, senza problemi.

Eppure, non eravamo state capaci di affrontare gli ostacoli, le avversità che la nostra carriera di attrici comportavano.

E adesso, con gli occhi pieni di lacrime mi stava dicendo che non ce la faceva più. Sentivo che non era più in grado di reggere quella situazione ed io non avevo fatto nulla per aiutarla.

Se solo avessi avuto il coraggio di voltare pagina, di lasciare Taylor, di cambiare la mia vita per lei …

Per tutto questo tempo l'avevo fatta sentire come un' amante, costringendola a dividermi con qualcun altro. E quella distanza tra noi feriva entrambe. Volevo essere sua, solo ed esclusivamente sua non solo con l'anima, ma anche con il corpo.

Non era una rottura ufficiale, mi disse.

Stava mentendo, lo sapevo. Quello che io potevo darle non era più abbastanza e adesso lei … lei si guardava intorno alla ricerca di ciò di cui aveva bisogno, alla ricerca di una felicità che sembrava aver trovato in qualcun altro che non fossi io.

Almeno, era quello che voleva far credere. Nessuno la conosceva come me, nessuno sapeva leggere la tristezza nei suoi occhi, nessuno poteva amarla come me.

“A me sembra proprio una rottura.”

Confermai, tentando ancora di asciugare le lacrime che scorrevano sul mio viso. Neanche io credevo di possederne così tante.

“Sai che non sta funzionando.”

Lo sapevo, lo sapevo sul serio. Ma il mio cuore innamorato non riusciva ad ammetterlo. Il nostro rapporto era in crisi da mesi e senza neanche rendercene conto, ci eravamo trovate ad essere così fredde e distanti l'una con l'altra. Mi mancava il nostro rapporto, i nostri sguardi complici, il nostro essere noi. Ma avevo imparato ad accontentarmi anche della sua semplice presenza.

E adesso, lei mi stava privando anche di quello, l'ultima cosa che mi era rimasta.

“Sai che sarai sempre quella che amo di più.”

In quel momento, ebbi la certezza che fosse Naya a parlare, non Santana. Lo capì dalla sua voce spezzata, dalle sue labbra tremanti, dai suoi occhi fissi nei miei. Nessuno come me conosceva il linguaggio del suo corpo.

E quello per me fu il colpo di grazia. Quelle parole risultarono essere solo una consolazione a cui aggrapparmi nei momenti di sconforto che sarebbero seguiti da quel momento in poi.

Era tutto finito.

Stavo ancora cercando di metabolizzare quando percepì il suo lento movimento. Si avvicinò a me, con le labbra protese in una silenziosa richiesta.

Le nostre labbra si incontrarono a metà strada e bastò quel semplice contatto a scatenare una tempesta di emozioni in entrambe.

Chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi solo sulla morbidezza di quelle labbra che probabilmente non avrei più sfiorato e delle sue mani che istintivamente strinsero le mie.

Lasciai che le nostre dita si intrecciassero, così come le nostre labbra che si muovevano in una lenta, dolce ed ultima carezza.

Si allontanò lentamente da me, lasciando il suo inconfondibile sapore sulle mie labbra. Avei voluto che quel bacio non finisse mai.

Restai con gli occhi chiusi, pensando a quello che stavo perdendo ed a quello che avrei potuto avere se solo fossi stata più coraggiosa. Sentii le sue braccia avvolgermi e stringermi a lei. Poggiai il mento sulla sua spalla ed avvolsi un braccio attorno i suoi fianchi.

“Ti amo anche io.”

Dissi, con la voce rotta dal pianto. Ed era vero, l'amavo. L'amavo con tutta me stessa.

Naya tremò tra le mie braccia in risposta a quella mia silenziosa promessa di non smettere mai di amarla, anche se faceva male. Anche se questo avrebbe significato soffrire ogni volta che l'avrei vista, ogni volta che avrei dovuto baciarla seguendo uno stupido copione, ogni volta che i nostri sguardi si sarebbero semplicemente incrociati.

Singhiozzai sulla sua spalla e mi strinsi a lei, godendomi quegli ultimi istanti prima del fatidico “Stop!”, in cui avrei sentito il suo corpo così vicino a me, il suo respiro caldo infrangersi sulla mia pelle, il suo cuore battere all'unisono con il mio per l'ultima volta.

E quando quel momento che tanto temevo arrivò, fummo costrette a separarci. Ed a mettere la parola fine su quello che eravamo state.

Il mondo non era pronto per noi.

Ci guardammo negli occhi, ignorando gli applausi dei tecnici alla riuscita perfetta della nostra performance.

“Sei la cosa migliore che sia mai stata mia.” Mi ripetette in sussurro, accompagnando quella frase con un sorriso amaro.

Non mi diede il tempo neanche di pensare che subito si alzò dalla sedia, uscendo dalla stanza.

“Sarò sempre tua.” Mormorai, fissando con gli occhi annebbiati dalle lacrime la porta spalancata. Mi alzai dalla sedia e mi guardai intorno. Sospirai, prima di uscire da quella stanza che aveva visto nascere il nostro amore anni fa e che adesso era stato lo scenario del nostro addio.

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Angolo dell'autrice: Ok, non mi odiate, per favore. Capitemi. Sto soffrendo per tutto questo angst Heya e la mia mente malata ha immaginato tutto ciò durante il break up Brittana. Sentivo l'esigenza di scriverlo...ho persino sperimentato un modo diverso di scrivere, cioè in prima persona.

Spero che, comunque, vi sia piaciuta. Prometto che non scriverò più cose così deprimenti...

A presto! <3