Era fuori dalla porta del bagno… camminando avanti e indietro con le mani giunte vicino alla bocca, oppure scompigliandosi convulsamente i capelli per l’agitazione. La chiave girò da dentro la toilette e gli salì il cuore in gola.
Lei uscì con questo congegno tra le mani, guardandolo attentamente.
- Cos’è? Che è successo? È positivo?.- si sedette senza dire nulla, sempre con l’aggeggio tra le mani.
- Cristo parla!! Che cazzo c’è scritto!!.- poggiò l’affare sul letto e lo guardò seria. Lui spalancò gli occhi.
- Nooo! No cazzo no!.- lo guardò stranamente.
- Adesso sei preoccupato? In ospedale non lo eri!. Hai detto che non l’avevi messo apposta.-
continuò a camminare nervosamente
- Si ma cazzo non pensavo che sarebbe successo! Era una metafora Gesùcribbio! Non l’avevo messo perché volevo qualcosa che ci legasse per sempre! Ecco qual era la metafora! No no no, ho 18 anni tu 16! Non possiamo avere un figlio proprio adesso.- lo guardò… e scoppiò a ridere stendendosi sul letto e portandosi le mani alla bocca.
- Ahahah aaaah dovresti vedere la tua faccia! Ahaha.- la guardà prima perplesso… poi incazzato... poi felice.
- Cioè tu… vuol dire… non sei…. .- scosse la testa sorridendo. Si buttò addosso a lei stringendola forte e baciandola con entusiasmo.
- Ti amo! Ti amo ti amo ti amo ti amo, Dio ti ringrazio! Dio grazie!! Grazie Dioo!!.- lei rideva tantissimo, felice come non mai.
Ad una settimana dall’ospedale, la sua costola era ancora rotta, ma i loro cuori, per lo meno, erano integri. L’osservava mentre saltellava da una parte all’altra della stanza.
-Sì.- si fermò e la guardò.
- Sì cosa?.- sorrise spostandosi i capelli dietro l’orecchio.
- Sì, ti voglio sposare…. .- lui sorrise e la prese tra le sue braccia una volta che fu in piedi.
- Sì… sì ci sposeremo… promesso!. Un giorno andremo a vivere lontano da tutti, solo noi… magari proprio allo chalet. Che te ne pare?.- lei annuì e sorridendo, si strinsero più forte.
La situazione era la seguente:
aveva chiesto scusa a Tom per essersi comportato come un’idiota, ed erano tornati più amici di prima. Adesso i tre campioni, sarebbero dovuti partire per un torneo mondiale in giro per il mondo tra qualche mese, ma ormai lei si fidava di lui… nonostante la notizia le spezzò il cuore.
Si ritrovarono la sera nel letto ad abbracciarsi teneramente e a stringersi dolcemente.
- Perché ridi?.- disse lui ad un certo punto, ma lei continuò a sorridere.
- Non lo so… sono felice!... proprio tanto… però vorrei che... .-
stava per chiedergli di restare, ma se l’avesse fatto, lui sarebbe rimasto sul serio, rinunciando al suo sogno. E non poteva permetterlo… .
Così si limitò a rimpicciolirsi tra le sue enormi braccia e a lasciarsi coccolare da quella brezza leggera... .
 
 
Arrivò la vigilia della partenza, ed erano andati tutti insieme in un locale molto raffinato.
- Vedervi vestiti così bene mi lascia davvero perplessa! E pensare che ora siete qui in questo lussuoso locale e tra qualche mese prenderete a pugni il mondo intero!.- risero colpevoli.
Nancy era incantevole quella sera... capelli raccolti, un vestito meraviglioso e soprattutto, molto più altra del solito. Anche Brad era affascinante, anche se con un semplice completo serale. Entrambi si ritrovarono sul balcone del locale, dopo cena, guardando i loro amici nella sala. Colin silenzioso ma sorridente, Tom in preda alle risate ed Eoin in preda al vino, tutto rosso in faccia che urlava e rideva esageratamente.
- Guardalo!. Sta delirando!.- disse Nancy sorridente. Sorrise anche lui, ma guardandola. Le prese la mano ed i loro sguardi s’incrociarono.
Sfoggiarono un bellissimo sorriso, ma malinconico. Le lasciò la mano e si schiarì la voce.
- Io... mi dispiace così tanto piccola… .- tentò di sorridere nonostante la tristezza.
- E di cosa? Di essere un campione? Sei bravissimo e sarebbe una cattiveria farti rimanere… devi seguire i tuoi sogni e spaccare tutti quanti… e quando tornerai… io sarò proprio qui… .-
- Ma potrebbe succedere tra un anno… anche di più!. Tornerei ogni tanto ma giusto un paio di giorni…. Mi mancherai.- lei fece un grande sospiro… stava per piangere.
- No, no... piccola no ti prego... .- la strinse forte e si tranquillizzò. La fissò a lungo negli occhi… .
S’inginocchiò ed ebbe l’attenzione di tutti su di lui.
- Nancy… devo andarmene, sapendoti sicura poiché legata a me… .- estrasse un meraviglioso cofanetto dalla tasca ed il cuore di Nancy balzò in gola. Cosa stava facendo? Era palese ma in certe situazioni si rimane solo pietrificati, e nella sala regnava un assoluto silenzio, tutti intenti ad osservare.
- Sarai la donna che troverò ogni mattino al mio fianco? Quella che illuminerà il resto dei miei giorni, colei che diventerà la ragione della mia esistenza, ancora più di quanto non lo sia già…?.-
un ‘vuoi sposarmi’ sarebbe stato troppo banale e sputtanato. Lo fissò sorridendo e piangendo allo stesso tempo, mentre gli occhi di lui, brillavano grazie ai raggi lunari. Aveva un’espressione dolcissima, tanto quanto quel gesto.
- ACCETTAA!.- gridò Eoin mezzo brillo. La promessa sposa, così, annuì sorridendo ed entrambi ebbero l’anello al dito, come eterna promessa. Uno scroscio di applausi pervase il locale e i due, finalmente, avrebbero coronato il loro sogno d’amore.
- Tu sei… pazzo! Assolutamente pazzo!.- disse lei sorridendo e scuotendo la testa, e non gli rimaneva che annuire colpevole e sorridere imbarazzato.
- Ebbene si madame... ma è lei la ragione della mia follia... .-
 
Si tennero stretti per il resto della serata e della notte. Il solo pensiero che la mattina presto, avrebbe dovuto accompagnarlo all’aeroporto, le spezzava il cuore.
 
La mattina alle sei, erano pronti sulla soglia di casa, mentre guardavano la loro stanza.
- Hai... hai preso tutto?.- disse lei tirando su col naso. Lui annuì, e scesero le scale. Tutti quanti, compreso Colin, andarono all’aeroporto, in attesa del volo per Pechino.
- Vai già così lontano… e poi perché proprio a Pechino?? È piena di così tante belle ragazze!.- le diede un bacio sulla fronte e l’abbracciò con un braccio.
- Mi mancherai piccola... tantissimo.-
 
*il volo in partenza per Pechino partirà tra 10 minuti, si prega i passeggeri d’imbarcarsi*
 
si guardarono e si abbracciarono fortissimo, tanto da sollevarla da terra.
- Nancy io non ce la faccio, non voglio partire... non posso... .- gli diede un mezzo ceffone per farlo rinsavire.
- NO!, adesso ascoltami!. Devi partire e fare il culo nero ai bianchi ed il culo bianco ai neri, capito? Devi spaccare la faccia di tutti e bada che se non ti comporti come si deve sarò io poi, a spaccarla a te!.- disse tutto d’un fiato, tanto per smettere momentaneamente di piangere. L’abbracciò di nuovo.
- Dio... mi mancherai... .- andò a salutare anche gli altri.
- Eoin... mi raccomando... niente cazzate. Non bere e non far bere lui, e non andate a mignotte!.- diventava volgare quando non voleva piangere ma era piena di tristezza, così lui rise e l’abbracciò.
- Tranquilla, ci andrò solo io.- le asciugò le lacrime e le baciò la fronte. Andò ad abbracciare anche Tom che le alzò il mento e la guardò dritto negli occhi. Brad stava salutando Colin, ma ormai si fidava cecamente di entrambi, quindi non ci fece per nulla caso.
- Hey! Guardami attentamente... vedrai… tornerà prima del previsto.-
si abbracciarono tutti insieme, e poi entrarono nella galleria che conduceva all’aereo, girandosi più volte verso i due ragazzini che si stavano lasciando alle spalle.
Nancy scoppiò in lacrime, stretta da Colin che tentava invano di farle coraggio.
L’aereo volò via una manciata di minuti dopo, verso Pechino.
E adesso, ci sarebbero state 16 ore a separarli.