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Autore: taisha    07/10/2012    3 recensioni
Era ancora una ragazzina la giovane Tatia.Non conosceva l'amore.L'odio.La rivalità.La cattiveria pura.E neppure l'amore fisico.Era pura e dolce la piccola Tatia.Ancora non sapeva che sarebbe diventata il centro di tutto.Il suo destino era segnato.Dal sangue.Lei era un diamante rosso sangue.
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Klaus, Rebekah, Mikaelson, Tatia
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice! ^_^
 
Ebbene si!Mi inoltro in una nuova storia!Molto più breve della prima!
Onestamente mi frullava da molto quest'idea e ho buttato su carta bianca i miei pensieri!
Spero tanto che vi piaccia anche questa nuova storia!Il personaggio di Tatia è fascinoso e misterioso al tempo stesso e poi è la prima Petrova!
Non mi sembrava giusto non dedicarle una storia!!Non so se con i periodi storici abbia azzeccato ma perdonatemi la licenza poetica! xD Eh vabbè vi lascio alla storia!Buona lettura e ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno e perchè no,commenteranno!
Un bacio grande Tay!













 
Villaggio vicino all'odierna Mystic Falls, 476 D.C






 
 
 
Era da poco che quel villaggio si era formato.La grande nave scandinava era ancora ferma sulle rive del fiume.Göran uscii dalla sua capanna e respirò a pieni polmoni l'aria del mattino.Si erano stabiliti lì nel nuovo mondo per cercare di iniziare una nuova vita dopo l'epidemia di peste che aveva investito tutta l'Europa.Aveva deciso di salpare per salvare la moglie e le tre figlie.Sorrise guardando due delle sue figlie ancora addormentate.Erano poco più delle ragazzine.Fu raggiunto dalla moglie.Una donna giovane dai lunghi capelli biondi e gli occhi celesti.
 
"Sei già sveglio marito mio?"Gli sorrise e posò a terra la legna che aveva raccolto.

"Si mio tesoro.Ho delle cose da fare."Posò un leggero bacio sulle labbra della moglie e le sorrise.
 
"Le nostre figlie dormono ancora Eleonor.Le sveglieremo tra poco.Mikael vuole parlarmi."Le sorrise dolce e le baciò dolcemente il dorso della mano.Andando poi verso la capanna del capo villaggio.Eleonor lo guardò andare via e  rientrò nella capanna.

 
 
 
Sorrise vedendo la piccola testolina bionda sbucare dalla pelliccia.
 
"Buongiorno madre!"Il risolino della figlia coinvolse anche Eleonor.
 
"Buongiorno a te Serena."La tirò su dandole un caloroso bacio sulla guancia.
 
Serena era la più piccola delle sue figlie.Era una piccola peste bionda.Aveva all'incirca 8 anni.Grandi occhioni blu e la vitalità di un cucciolo di lupo.Sorrise accarezzandole la testolina.Posò poi lo sguardo sulla maggiore delle sue figlie che stava rientrando nella capanna.
 
"Buongiorno madre.Sono andata al fiume a prendere l'acqua."Sorrise.
 
"Hai fatto bene figlia mia." La donna più anziana sorrise accarezzandole la guancia.
 
Edith.La primo genita.Era quasi la copia del padre.Lunghi capelli biondi e occhi blu.Era una bellissima ragazza e quasi in età da marito.Aveva 18 anni ormai.Sorrise e le diede un bacio sulla fronte.
 
"Sveglia tua sorella Edith.Dobbiamo andar a prendere delle erbe.Preparare il pranzo e andar al fiume a lavare i panni sporchi."Così dicendo abbandonò la capanna seguita dalla piccola Serena.
 
Edith sorrise e annuì."Certo madre."Si avvicinò al giaciglio della sorella.
 
"Tatia.Sorella.Svegliati.E' mattino inoltrato abbiamo molte cose da fare."Rise leggermente guardando la faccia contrariata della sorella.
 
"Tatia.Svegliati!"Rise tirandole di dosso le coperte di pelliccia.
 
Lunghi capelli castani fecero capolino da sotto le coperte."Edith!Smettila."Rise però anche lei."Siete davvero un tormento sorella lo sapete?".
 
Grandi occhi castani si incaternarono a quelli blu della sorella.La secondo genita di Göran era forse quella più diversa in fatto di colori.I lunghi capelli e gli occhi erano di un castano chiaro.Figura esile e sottile.E caratterino tutto pepe.Non sembrava per nulla una ragazza dalle origini scandinave.Come sua sorella Edith.

 
"Persino nel nuovo mondo non hai voglia di far nulla Tatia."Rise la sorella passandole le vesti.

"Prendi.Il bucato e fuori appena avrai finito di vestirti.Questa mattina tocca a te andare al fiume."Sorrise la bionda lasciandola da sola.
 
La bruna sbuffò contrariata."Che fortuna!Che Odino mi aiuti stamattina."Si alzò dal letto.
 
 
 
Svestitasi della leggera casacca bianca di lino che si usava per dormire si vestì dell'abito che le aveva lasciato la sorella.Un abito lungo di velluto blu.Sistemò al meglio i capelli legando piccole ciocche in due trecce, le legà dietro la nuca lasciando gli altri ricadere morbidi sulle spalle.Si diede un ultima occhiata e uscì dalla capanna.Respirò l'aria del mattino.Era appena da poco passata l'alba ma il villaggio era già in piena attività.I suoi occhi castani si soffermarono sulla catasta di panni che vi erano da lavare.
 
Sospirò alzando gli occhi al cielo."Grazie sorella."Si lamentò sollevando il peso del cesto di vimini.Si avviò al fiume canticchiando una vecchia canzoncina per bambini.La metteva di buon umore.Sorrideva scansando i ragazzini che giocavano a rincorrersi.C'era anche la piccola Serena.
"Fa attenzione Serena.Non sbucciarti le ginocchia."Sorrise la bruna accarezzando la testa della sorella che le sorrise.

"Va bene Tatia!"La lasciò sola e rincorse la ragazzina che l'aveva toccata.Era stata presa.Era lei adesso a dover prendere gli altri.

La più grande sorrise ricordando quando anche lei giocava a quel gioco.A quei tempi erano ancora al loro villaggio natio e lei e sua sorella erano ancora delle bambine.E non delle ragazze che erano in procinto di trovare marito.

Sospirò alzando le spalle e oltrpassò quasi tutti il villaggio.

 
Passò dinanzi alla capanna del capovillaggio.Suo padre Göran e Mikael parlavano di come si sarebbero dovuti organizzare al meglio per mandare avanti il villaggio,il commercio e la caccia.D'altronde dovevano ricominciare tutto daccapo in quella nuova terra.Difianco a loro tre giovani li ascoltavano annuendo.Dovevano essere i figli di Mikael da quello che la giovane ricordava.Due ragazzi mori e uno biondo dai tratti scandinavi.La ragazza li guardò meglio.Si, dovevano essere i suoi figli più grandi.Lei conosceva solo Rebekah.L'unica figlia femmina del capovillaggio.Delle volte si erano incontrate a fiume e avevano condiviso del tempo insieme anche con Edith.
 
Göran si accorse della presenza della figlia."Tatia.Figlia,vieni ti presento a Mikael."Sorrise porgendogli la mano.Immediatamente tutti gli occhi furono puntati su di lei.Sorrise timida e si avvicinò.

 
"Buongiorno miei signori."Abbassò lo sguardo al cospetto dei quattro uomini.Era in età da matrimonio e sicuramente suo padre le voleva presentare il meglio.Si sentiva tanto una merce in quel momento.Mikael le prese il mento e lo sollevò.
"Non dovreste abbassare lo sguardo mia cara.Siete così bella.Fatevi ammirare."Sorrise guardando Göran con fare complice.

Ecco ci risiamo.Pensò la ragazza."Siete troppo buono.Mio signore.Ma credo che stiate esagerando."Osservò la ragazza sincera e troppo sfrontata per quel tempo.
 
Fortunatamente Mikael rise e constatò."Avete anche un bel caratterino.Non pensate ragazzi miei?"Sorrise osservando i figli che non avevano fiatato per tutto il tempo.Osservavano solo con interesse la giovane.
 
 
 
I due uomini più anziani scoppiarono a ridere osservando gli sguardi dei giovani ragazzi."Göran amico mio.Penso che tua figlia abbia folgorato i miei ragazzi."Rise ancora più sguaiatamente.Göran dal canto suo non poteva non ridere.
 
"Su su Tatia.Adesso lasciaci da soli.Abbiamo delle cose di cui discutere."Sorrise amorevole alla figlia.
 
"Miei signori."Fece per congedarsi la giovane ma uno dei fratelli la fermò.
 
"Permettetemi di presentarmi mia signora.Io sono Elijah."Sorrise inchinandosi leggermente.e la ragazza non potè non sorridergli di rimando.
Era robusto.Alto.Ben educato e poi era anche bello.
 
"Io mi chiamo Tatia."Sorrise facendo un leggero cenno di rispetto col capo.Ma la sua attenzione fu attratta poi da un altra voce leggermente più bassa e calda.
 
"Io sono Niklaus.Ma voi potete chiamarmi semplicemente Klaus,Tatia."Sorrise anche il biondo.Bhè anche lui non scherzava.Si disse mentalmente la ragazza.
 
Era bello.Alto e aveva due occhi celesti da far invidia."Piacere mio Klaus."Sorrise la ragazza distogliendo lo sguardo da Elijah.
 
Il terzo dei fratelli sospirò sonoramente e rise leggermente."Scusate i miei fratelli Tatia.Sono sempre degli avventati."Sorrise cordiale e li trascinò letteralmente via."Io sono Finn comunque.Ma credo che mi conosciate" Uno sguardo di intesa venne scambiato tra i due ragazzi.E così era lui il Finn di sua sorella.
 
Sorrise voltandosi un ultima volta.Era possibile aver fatto colpo su quei con un solo sguardo la prima volta,pensò la ragazza.Sorrise scuotendo il capo e una volta congetadosi dai due uomini più anziani si avviò al fiume.Ignara completamente del fatto che suo padre stava parlando del suo futuro con quell'uomo.
 
"Allora Mikael.Che te ne sembra.E' in salute.Ben educata.E' bella.E' mia figlia insomma."Rise e l'altro fece lo stesso."Si.Sarebbe una perfetta moglie per uno dei miei ragazzi.Ormai sono degli uomini e hanno bisogno di una donna.D'altronde diventeremo già una famiglia mio caro amico.Il matrimonio tra Edith e Finn è già un accordo ben pensato."Risero.

"Esattamente amico io.Ci vediamo stasera alla mia capanna.Faremo conoscere i ragazzi.E banchetteremo fino a tarda notte."Sorrisero e si salutarono.
 
 
 
 
Sollevando la veste di velluto blu si sedette a terra.Era arrivata al fiume ma non aveva la minima voglia di lavare i panni che le aveva lasciato sua sorella.Sospirò e accarezzò l'acqua con le dita.Il freddo dell'acqua le diede un leggero brivido.Era abituata alle basse temperature della steppa questo si,ma ormai si stava abituando piano piano a quel nuovo ambiente.Le piaceva casa sua.Sospirò malinconica.
 
"A che pensate mia signora?"Una voce alle sue spalle attirò la sua attenzione.Era Klaus.
 
"Mi dispiace.Vi ho spaventata Tatia?"Si avvicinò facendo attenzione.La ragazza scosse la testa sorridendo.
 
"No.Non preoccupatevi Klaus.Stavo solo pensando a casa nostra."Sorrise.Il biondo si sedette accanto a lei.
 
"Anche io a volte ci penso Tatia.Ma sapete.E' stato fatto per il nostro bene.Saremmo morti sennò."La guardò negli occhi.
 
La giovane annuì."Avete ragione.Devo la vita a mio padre."Allungò la mano al cesto e prese un panno.
 
"Volete che vi aiuti?"La domanda arrivò inaspettata dal giovane.La ragazza rise.
 
"Scusatemi Klaus.Ma non penso che un guerriero dovrebbe lavare i vestiti al fiume.Non dovreste allenarvi con la spada?"Rise leggermente e il giovane fece lo stesso.
 
"Mio fratello è impegnato.Dopo che ve ne siete andata è andato a caccia con nostro padre e io mi annoiavo.Dico sul serio."Cercò di levare di mano la veste dalla ragazza che si ritrasse ridendo

."Lasciate che vi dia una mano." Klaus le sorrise tenendo ancora tra le mani l'indumento.
 
"No!Si sporcherà di più così Klaus!"Rise e vide il giovane fermarsi a guardarla.
 
"Siete bellissima quando ridete Tatia."La ragazza sorrise abbassando lo sguardo imbarazzata.
 
"Vi ringrazio Klaus."Rialzò sorridendo lo sguardo da cerbiatta sul giovane.
 
Era come se si fosse fermato il tempo fra i due giovani.Solo i rumori del fiume e del bosco c'erano da sottofondo.Il giovane si allungò verso il viso della ragazza ma quando fece per avvicinarsi pericolosamente alle sue labbra la vide ritrarsi.
 
"Che..Che fate Klaus."La giovane si alzò.
 
"Io non sono la vostra promessa.Non potete.."Era evidentemente imbarazzata.Il giovane si riscosse.
 
"Perdonatemi Tatia.Perdonatemi vi prego."Si alzò e la raggiunse.Ma la ragazza indietreggiò di due passi."Non volevo."
 
La ragazza lo guardò."Sono..Sono occupata adesso.Vi prego Klaus.Andatevene."Non lo guardava più negli occhi.Le gote rosse.Il giovane scosse la testa e si allontano dalla ragazza.

Aveva sbagliato stavolta.Era stato troppo avventato,suo fratello aveva ragione.Si voltò un ultima volta a guardarla.Aveva i capelli a coprirle il viso che era voltato di lato.Ma poteva benissimamente scorgere il suo profilo.Le gote rosse per l'imbarazzo e le labbra morbide e rosse ripiegate in una sorta di broncio.Era bellissima.Klaus scosse un ultima volta la testa per riprendersi e si avviò al villaggio.

 
 
Solo allora la giovane si voltò a guardarlo.Che volesse baciarla?La bruna scosse la testa.Impossibile.Vide la sua schiena allontanarsi sempre più.Era stata bene in sua compagnia.Rise leggermente.Qualcuno era finalmente interessato a lei.Ma era ancora una ragazzina la giovane Tatia.Non conosceva l'amore.L'odio.La rivalità.La cattiveria pura.E neppure l'amore fisico.Era pura e dolce la piccola Tatia.Ancora non sapeva che sarebbe diventata il centro di tutto.Il suo destino era segnato.Dal sangue.

Lei era un diamante rosso sangue.
 
   
 
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