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Autore: LaPanti    08/10/2012    5 recensioni
Let The Klaine Begin:
1) Day one: Cooper + Klaine; "Dear Prudence"
2) Day two: Roomates Klaine; "Ob-La-Dì, Ob-La-Dà"
3) Day three: Heroes!Klaine; "Help!"
4) Day four: Skank/Nerd Klaine; "Let It Be"
5) Day five: Photographer/Model Klaine; "When I'm sixty-four"
****
"Blaine, ma tu mi ami ancora?" chiese Kurt, in tono serio e fissandolo negli occhi.
"Perchè me lo chiedi?" chiese con tranquillità Blaine.
"Intendo dire ... mi ami ancora anche se non sono più ... così?" domandò di nuovo Kurt dubbioso, indicandogli la fotografia che teneva in mano.
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Settimane'
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Dear Prudence

 

 

 

 

 

"Blaine?"

"Kurt, non è il momento! Siamo in ritardo!"

"Blaine?"

"Dove sono finiti i miei papillon? Kurt, dove li hai messi?"

"Dove li ho messi? Io? Hai una certa età, Blaine. Si suppone che tu metta a posto la tua roba da solo, senza bisogno del servo pers ..."

"Tanto lo che li hai messi tu da qualche parte!"

"Oh, li ho dati a Prudence per giocare, le piacciono tanto. Senti, Blaine ..."

"Che cosa hai fatto?!"

"Dio santo, Blaine! Sono nel terzo cassetto del canterano, dove sono sempre stati e sempre saranno! E adesso, ascoltami, maledizione!"

"Okay. Che cosa c'è?"

Kurt guardò perplesso il marito.

"Sei sicuro di voler affidare la nostra innocente- innocente, Blaine!- bambina a Cooper? Proprio a Cooper?"

"Senti, Kurt, ammetto che è un pedagogista dai metodi un po' ... ehm ... inconsueti, però ..."

"Inconsueti? Tu li chiameresti inconsueti, Blaine? Ma infondo, perchè dovresti, ha fatto un così bel lavoro con te ..."

"Beh ..."

"Oh, andiamo, guardalo! Guardalo! Sta litigando con Prue su come vestire le bambole!" gli indicò il salotto con l'indice "Guarda!"

E Blaine gurdò. E se ne pentì.

 

Ditemi che, quelli che sto vedendo seduti sul divano della mia dimora, che si litigano una macchinina di plastica, intenti ad urlare come ossessi, non sono una bambina di quattro anni e un uomo adulto.

Ditemi che non sono mia figlia e mio fratello.

 

“Prue, dai allo zio Coop la macchina di Barbie!

"Nooooo! la macchina di Barbie è mia!!!”
“Ma la voglio io!!!”
“No! Prenditi la vasca!!!”

"E che ci faccio con la vasca?"

"E che ci faccio io?"

"Tesoro, devi imparare a condividere i tuoi gioc-"
“Va bene, allora tienila!” e la bambina lasciò improvvisamente andare il giocattolo, facendo ribaltaree lo zio.

"Hai visto, tesoro? Non è stato tanto difficile e hai imparato che è più bello rendere felici gli altri ..." disse Cooper, massaggiandosi la parte lesa e tentando un sorriso.

Ghignetto sadico della bambina ...

"Tanto io mi prendo il vestito argentato coi brillantini!"
“NOOO! IL VESTITO ARGENTATO COI BRILLANTINI NOOOO!!!”

 

Che scenetta edificante.

Forse non era stata una grande idea, riflettè Blaine.

Richiamò all'ordine suo fratello, un po' per dargli le istruzioni sulla serata e un po' (doveva ammetterlo) per tentare di salvare quel minimo di dignità che (forse) gli era rimasta.

"Che c'è, Blaine? Non vedi che sono occupato?"

Okay, forse no.

"Avevamo notato." ribattè Kurt a denti stretti. Cooper si girò verso di lui, con espressione di rimprovero.

Ovviamente, col dito puntato.

"Tua figlia è un'egoista ed è immatura!"

"Tralasciando che ha quattro anni, il fatto che tu abbia da ridire sull'immaturità di chicchessia è ridicolo!"

"Mi stai dando dell'immaturo, Kurt Hummel-Anderson?"

Ora si fronteggiavano con cipiglio battagliero.

Blaine si battè esasperato una mano sulla fronte.

"Che razza di babysitter sei?" chiese sconcertato. Cooper si rivolse furioso a lui "Uno gratis!"

"Prendiamo tutti un respiro profondo." li interrupe Kurt "Qui" e diede un foglio al suddetto immaturo "C'è il programma della serata, che va rispettato alla perfezione e qui sotto ci sono le cose che Prue può fare e quelle che non può fare. Poi ti ho messo il numero del ristorante, quello del teatro, quello di Rachel, quello della polizia, quello del pronto soccorso e quello dei vigli del fuoco. Tutto chiaro?"

Cooper squadrò il foglio con la fronte aggrottata.

"Manca qualcosa?"

"Cosa, in nome del cielo?"

"Il numero del FBI."

"Cooper!" a Kurt stavano fumando le narici. Letteralmente. Mancava veramente pochissimo a ...

Ma Cooper mutò la sua espressione in un sorriso sfavillante.

Blaine sgranò gli occhi. Un minuto prima stava per farsi esplodere le vene del collo. Ma perchè gli uomini della sua vita erano tutti psicotici, perchè?

"Oh, andiamo Kurt! Era solo uno scherzo! Un'allegra burla!" gli battè una pacca sulla spalla "Sta tranquillo, io e la piccola Klaine ce la caveremo benissimo!"

... all'autocombustione.

"COME HAI CHIAMATO MIA FIGLIA?!"

 

 

****

 

 

Okay, forse le cose gli erano lievemente sfuggite di mano.

 

Stai calmo, Cooper. Stai calmo. Tu puoi farcela. Lo sai lo sanno tutti.

Immaginati in un remake di Full House. Tu sei il magnifico zio Jesse. Magnifico. E sarà grazie a questa serata che ce la farai. Tieni duro e sorridi per le telecamere.

 

“Zio Cooper, io ho fameeeee!” urlò la bambina, saltando sul divano come una pazza, per poi scendere e iniziare a correre per tutto il salone con le braccia spalancate.

 

Ma quando arriva l'ora della nanna?

 

****

 

"Tesoro, mettilo giù, non si gioca con il cibo."

"Perchè?"

"Perchè il cibo non è un giocattolo."

"Perchè?"

"Perchè no."

"Ma zio Cooper, perchè?"

Cooper piego la testa, con un'espressione pensierosa. In effetti non se l'era mai chiesto.

"Già, perchè?"

"E' divertente!"

"E' vero, è divertente."

"E non c'è niente che potrebbe succedere!"

"Già, non c'è niente di male. Forse è solo una di quelle cose che si dicono ai bambini per non farli divertire. " Si girò verso la bambina e le sorrise "Sai che ti dico? Giochiamo col cibo!"

Prudence alzò le braccia al cielo, in segno di trionfo "Sìììììììììììììììììì!"

"Dai, amore, facciamo le bolle col latte!"

Un quarto d'ora più tardi, contemplando le macchie di latte al cioccolato che macchiavano la sua camcia e -Kurt avrebbe ballato sulla sua tomba- il vestitino che Prue non si er assolutamente voluta togliere, capì che forse c'era un motivo per cui non si gioca col cibo.

 

Mia nipote mi ha innaffiato di latte. Adesso sono uno zio felice.

 

L bimba si portò le mani alla bocca con espressione mortificata.

"Mi dispace tanto, zio!"

L'uomo si costrinse a sorridere.

"Non fa niente, bimba. Si lava."

Venne ripagato con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.

"Sai, una volta ho innaffiato i piedi di babbo per farlo crescere."

 

****

 

Cooper era rassegnato all'idea che Kurt e Blaine l'arebbero ucciso.

La casa era un macello immenso e lui aveva una mezza idea di andarsene prima che quei due tornassero: dopotutto era non era colpa sua se avevano per figlia l'uragano Katrina!

La dolce Prudence aveva nell'ordine:

-fatto lo sgambetto a lui, facendola finire in terra e con la testa sotto il pianoforte:5 punti in testa assicurati.
-tagliato i capelli alle bambole e pianto dopo aver scoperto che non sarebbero ricresciuti.

-tentato di tagliare i suoi.

-tentato di farsi una barba come la sua.

-disegnato dei cagnolini sul bracciolo del divano, che erano venuti talmente bene che aveva deciso di lasciarceli!

-infilato la testa in mezzo alle sbarre del balcone, urlando che non riusciva pù a torglierla: aveva perso 10 di vita.

-tirato una sacchetto di spazzatura dal balcone, finito poi sullo stendibiancheria della signora del piano di sotto. Ora, un adulto responsabile sarebbe corso a scusarsi, ma avrebbe lasciato quel piacere ai padroni di casa e colp- ehm, genitori della crimina- ehm, bambina.

Non riusciva a ricordarsi il resto, non ne aveva proprio la forza psicologica.
Detto questo non capiva con che coraggio Blaine chiamasse quella bambina "Il mio amore".

Proprio no.
Almeno quella serata terribile era giunta al termine.

"Piccola Klaine! E' l'ora della nanna!"

 

 

 

Era passata piu' di mezz'ora da quando avevano lasciato la tavola e aveva iniziato a preparare la bambina per la notte, ascoltando paziente il racconto sconclusionato di Prudence sulla sua giornata e su quello che aveva fatto all'asilo con le sue amiche.

L'aveva messa a letto e si era seduto sul bordo del letto accanto a lei

"Non che stavi saltando sul letto, signorinella?" le chiese, facendole una carezza sui capelli.

"No."

Chissà perchè non ne era molto convinto.

Forse perchè riusciva a sentire le molle che ancora cigolavano? Chissà.

Rimboccò le coperte alla bambina e le posò un bacio sulla fronte.

"Buonanotte, piccolina." e si incamminò verso la porta.

"Aspetta, zio Coop!"

Cooper, che aveva già un dito sull'interruttore della luce, si voltò. "Sì, Prue?"

La bimba sporse il labbro inferiore, con gli occhioni lucidi "Rimani un po' con me?"

Beh, quello era gioco sleale.

L'espressione di Cooper si addolcì.

"Certo che rimango un po' con te."

 

****

"Come mai sei così silenziosa, patatina?"

Cooper si era steso sul letto, la bambina gli dava le spalle e lui le massaggiava dolcemente la schiena.

Da quando si era steso, Prudence non aveva emesso un fiato, ma riusciva a sentirla tirare su col naso.

"Stanca." disse lei con voce flebile.

"Solo per questo?" le chiese in tono calmo. La sua "rabbia" nei confronti della piccola si era volatilizzata quando gli aveva chiesto di rimanere con lei.

Andiamo, come avrebbe fatto a resistere a quegli enormi, lucidi, occhioni verdi? Non era mica un mostro.

Lui era lo zio Cooper.

Infondo, era da lui che Prudence ssrebbe corsa quando sarebbe scappata di casa, no?

Il mitico zio Cooper.

"Tu sei arrabbiato con me." piagnucolò lo spirito che – evidentemente- aveva preso possesso del corpo di Prue. Non c'era altra spiegazione.

"Ma no!" la rassicurò lui "No che non sono arrabbiato con te! Perchè lo pensi?"

"Perchè io sono stata cattiva." cominciò a singhiozzare buttandosi sul suo petto e dando dei piccoli pugnetti.
La circondò con le braccia, sospirando afflitto e cercando di farla calmare dato che si sta dimenando come una pazza.

Calcio nello stomaco aggiunto alla lista dei danni.
Prendo un bel respiro, cercando di non pensare al dolore alla gamba e allo stomaco. Prue, amore mio, scusami.Non ero " un respiro profondo "Non ero arrabbiato, piccola. Un po' irritato forse. E mi dispiace. Ma ero tanto stanco e avevo bisogno di riposare. Per questo mi sono arrabbiato. Mi perdoni?" le chiese, dandole un bacio sulla testa.
Lei ci pensò un po' sù e annuì. asciugandosi le lacrime.
"Quindi se ti sei arrabbiato troppo per così poco, io penso che per farti perdonare tu devi fare qualcosa! "esclamava tutta contenta.
Alzò un sopracciglio. "Cosa devo fare per farmi perdonare completamente?"

"Voglio una canzone!"

Bambina diabolica.

 

****

 

 

"Dear Prudence, won't you come out to play?
Dear Prudence, greet the brand new day
The sun is up, the sky is blue
It's beautiful and so are you
Dear Prudence, won't you come out to play?"

 

Prudence se ne stava sul suo petto con le palpebre che si facevano sempre più pesanti, scivolando giù lentamente. Cooper la prese in braccio,facendole posare la testa sulla sua spalla destra e ,iniziando ad accarezzarle i capelli, riprese a cantare.

"Dear Prudence, open up your eyes
Dear Prudence, see the sunny skies
The wind is low, the birds will sing
That you are part of everything
Dear Prudence, won't you open up your eyes?"

 

Ora gli occhi di Prudence erano chiusi ermeticamente, il suo respiro si era fatto regolare e le sue manine stringevano la sua camicia macchiata.

In effetti, invidiava la piccola.

Kurt e Blaine lo avrebbero scuoiato vivo se fosse rimasto lì, a cantare, fino al sopraggiungere del sonno?

"Look around round
Look around round round
Look around ..."


Pace.

Ormai era sopraggiunto.

 

****

 

 

Alle nove e mezza gli Hummel-Anderson tornarono a casa.

"E' scoppiata una bomba?

"Dio Santo, ma questa casa è un macello!"

"COOPER!"

"Dove diamine s'è cacciato?"

Blaine precedette velocemente il marito e, arrivato in salotto, ne esaminò lo stato con espressione allarmata: sembrava che un branco di bufali avesse calpestato ogni cosa!

Ma dove potevano essere finiti Cooper e Prue?

Beh, le nove erano l'ora della nanna per Prudence e, supponendo che Cooper avesse rispettato almeno un punto della lista che gli avevano scrupolosamente stilato- e che Kurt stava scrupolosament elencando a squarciagola dall'ingresso, infrazione per infrazione man mano che procedeva - ... premesso questo, la sua meta era la cameretta di Prue.

Il silenzio era sinistro, ma lui non si perse d’animo. Si diresse verso il lettino della bimba.

Oh. Questa era decisamente l'ultima cosa che si aspettava.

Si trattenne dal ridere per non svegliare Prudence, che dormiva con espressione beata e pollice in bocca tra le braccia di suo fratello, con la testa sulla sua spalla. La camicia di Cooper era sgualcita nel punto in cui le ditine di Prue stavano stringendo il tessuto e i suoi pantaloni macchiati da quello che sembrava ... no, non lo voleva sapere. Cooper stringeva forte la nipotina, con le labbra appoggiate alla sua nuca e l'espressione più dolce e tranquilla e beata che gli avesse mai visto.

Rimase imbambolato davanti a quel siparietto finchè Kurt non lo raggiunse, imprecando ad alta voce.

"Blaine! Accidenti, ma dove diamine-"

"Ssshhh!" Si girò verso di lui, premendosi un dito sulle labbra. "Guarda." gli indicò il lettino.

"Stai facendo sshh a m- oh."

Okay, forse potevano perdonargli tutto il macello che aveva combinato e lasciarlo - lasciarli- dormire.

Però il mattino dopo avrebbe dovuto pulire tutto.



Angolo di Panty

La mamma mi diceva di non sposare i mori per chè sono traditori, perchè sono traditori ...
La mamma mi dic ...
*Vede le lettrici che la guardano sconvolte*
Ehm.
Salve gente.
Non pensavo che sarebbe entrato nessuno :)

Accomodatevi, prego!

Dunque.
Nulla, ripeto, nulla giustifica ciò che il pelatone ci ha fatto.
Bastardo.
Non ho più parole, solo parolacce.
Disonore su di te e sulla tua mucca, Ryan Murphy!
Siete d'accordo con me, Klainer?
Avevamo detto che volevamo una scena nello stesso letto, ora specifico: vogliamo un po' di sesso, Ryan. Puro e semplice fare all'amore.
E lui ha detto "Okay. Sarete accontentate".
Rettifico di nuovo: insieme. Fare all'amore insieme.
Giusto? Giusto

 

   
 
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