Adam guardava Tommy, la tensione che scaturiva dal loro sguardo dava quasi fastidio per quanto fosse eccitante.
Adam doveva scostare lo sguardo, perché l’inquilino di sotto stava diventando problematico da gestire. – dai cazzo, smettila di guardare quel micio, smettila di pensare alle sue labbra, alla sua lingua- si ripeteva Adam, ma questo serviva solo a peggiorare la situazione. – smettila di guardare i suoi occhi, quegli occhi vogliosi, smettila di pensare a quei baci che puoi tranquillamente assaporare durante i concerti con la scusa della pubblicità -. Ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce più bella del mondo.
Dopo circa due minuti, due intensi minuti, Tommy parlò nuovamente riprendendo il discorso. “ Se veramente non mi ami, se veramente vuoi passare tutta la tua vita con… con Sauli” si costrinse ad usare il suo nome invece che un imprecazione poco adatta all’intensità del momento, “…baciami. Baciami, e non per le telecamere, non per i fan, non per la pubblicità. Baciami, perché in questa stanza siamo solo noi due, senza finzioni. Baciami perché lo vuoi o per dimostrarmi che… non mi vuoi.”
Perché era una tentazione così forte? Perché voleva stingerlo tra le braccia e non lasciarlo mai? Ma soprattutto perché aveva accettato di sposare Sauli, e ora, a New York, vestito con lo smoking e pronto per andare a dire “lo voglio”, stava per baciare il suo testimone? Perché ormai l’unica cosa che sapeva per certo di dover fare era baciarlo. Si avvicinò a Tommy, chinò la testa, dischiuse le labbra respirando il suo profumo. E lo baciò. Come non aveva mai fatto prima e come, si rese conto, avrebbe voluto fare da molto tempo.