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Autore: Etoile_Noir    20/04/2007    7 recensioni
“Syn, S-P-E-G-N-I-L-O!!Dobbiamo parlare” Pretende di conoscermi quando non sa neanche il mio nome, quello vero.Il mio nome è Brian non Synyster.“Cybill, non è il momento” le rispondo acido. “E quando sarebbe, il momento, allora?Quando vai a letto con un’altra, quando preferisci suonare, quando ti sbronzi e mi lasci qui e ritorni con un ti amo solo per riportarmi in camera tua ... E io scema che ci casco!” si ferma per poi ricominciare “Ora rispondimi ... quando?” i suoi occhi sono lucidi, il suo parlare un filo. “Ti ho detto non ora!!!” le rispondo con tutta la rabbia che conosco mentre lei cerca di sedurmi con i suoi soliti atteggiamenti da bassi fondi ma stavolta, mia cara, non funziona.
[Avenged.Sevenfold.Synyster.Gates.Fanfiction]
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora pongo delle premesse prima della lettura.

- 'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

-Questa è la prima vera fanfiction sugli A7X di questo sito e di questo sono felice.

Spero che vi piaccia e che commentiate.

In particolare devo dire che sarà abbastanza piena di parolacce e balle varie perciò se non le sopportate non leggete.Potrei anche farne a meno ma il personaggio di Syn sarebbe compromesso.

L’ultima cosa che devo dire e poi non vi stresso più se ci saranno violazioni di regolamento, orrori di grammatica o qualsiasi altra cosa avvertitemi ok?

- Enjoy It!

 

Syn ” la sua vocina stridula e implorante mi rimbomba nel cervello mentre le sbatto la porta in faccia. Violentemente.

“Cosa dovrei fare, perdonarti? ” le dico aspro mentre mi passo una mano tra i capelli ancora bagnati dal concerto.

Non sono neanche andato in camerino. Non ne avevo voglia, tanto la situazione è la stessa di sempre; Val e Matt appiccicati, sia Zacky che Rev e anche johnny con la groupie di turno.

Distolgo gli occhi dalla sua figura e guardo da un’altra parte

“Non parlarmi con quel tono!” mi risponde lei puntando due dita al mio stomaco

Non me ne frega più niente e continuo a guardare alla finestra.

Sono settimane che litighiamo, sempre per la stessa ragione.

Non me posso più, sono stanco.

“Un ora e passa che guardavo verso il pubblico, guardavo te sbattuta contro la parete e quel tizio che vi stavate scopando allegramente davanti a me. Sai la novità … Non te frega un benemerito cazzo di me. Mi hai avuto, mi hai scopato, ti sei beccata un po’ di gloria, di scoop e foto con me in giro. Non ti bastano? Fai a farti un altro cantante-batterista-chitarrista-pianista-bassista-o-chi-altro-cazzo-ti-pare di questo mondo, tanto io di groupie come te me trovo a migliaia solo con uno schiocco di dita”

L’ho fatta tacere. Ora è allibita, shoccata, immobile.

Fisso i suoi occhi; spalancati, azzurri , imploranti e falsi.

Falsa come lei e le sue extension e i suoi finti fottuti capelli biondi tinti e le tette rifatte.

C’è qualcosa rimasto in lei oltre alla plastica o forse anche il suo cuore è di plastica?

Allontana il suo sguardo dal mio, quasi infreddolita dalla mia durezza.

“Ho visto! Non UNA ma TRE in camerino!!! Te lo devo ricordare?”contrattacca lei

“Ero ubriaco e avevamo litigato e non stavamo tecnicamente insieme!!!”

“Quella volta stavo venendo per fare la pace ma tu avevi altro da fare,vero, amore?” mi brucia con il suo sguardo

Amore? Cosa? Ma chi la conosce quella fottuta parola?

Io No. Io mi sono visto davanti solo “storie” da una botta e via davanti e questa era solo la long version + litigate.

Ormai non mi pongo nemmeno più il problema della sua esistenza

“Io non ho continuato DAVANTI a te e neanche mentre stavi lavorando!”continuo io

“E allora …”mi risponde traquilla lei

“E allora … Sei un egoista stupida bambola che non sa controllare i suoi impulsi in pubblico!” replico puntandole il dito mentre lei indietreggia verso la parete

Senza nient’altro da aggiungere ci sbraniamo con gli occhi.

Johnny rompe il silenzio aprendo e chiudendo la porta.

Lei mi rivolge un’ultima occhiata e poi gli si avvicina a lui. Lo bacia e ogni tanto si volta verso di me.

Lui è ubriaco, non è colpa sua, ma lei è totalmente e mentalmente lucida.

Una puttana, ecco cos’ è.

Mi avvicino a loro.Li urto apposta.Prendo la bottiglia piena dalle mani di Johnny e prendo la porta.

Scendendo dalle scale ne ingurgito un po’ furiosamente. E’ assurdo quel liquido, brucia come il fuoco ma quando arriva alla mia gola scendendo mi da la forza per andare avanti.

Non so che ci sia dentro ma mi piace.

Arrivo al mio SUV, entro e accendo il motore. Prima di partire bevo quella cosa fino a finirla in un sorso e prendo un respiro profondo.

Si parte.

 

Ancora ubriaco, fottutamente andato e ferito a morte.

  
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