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Autore: yuki    20/04/2007    1 recensioni
Un piccolo sogno,forse una piccola illusione...o meglio ancora, un esiderio!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogni

Sogni

 

Le luci del mattino attraversano la tenda per andarsi a posare sul viso della giovane. Ha gli occhi chiusi,i capelli sparsi sul cuscino. Ha un’espressione preoccupata,triste. Non ha dormito bene la notte. Poggia le mani sul viso, si strofina gli occhi,si avvolge nel suo candido lenzuolo e si alza. Si dirige verso la finestra, e si affaccia. La città è ancora addormentata. Si sente ancora l’odore della terra bagnata dalla pioggia e il canto degli uccelli. Fa un sorriso triste,rassegnato,ripensando a quello che aveva sognato. Ma la cosa comica era che non aveva fatto un incubo, anzi! Il sogno non era mai stato tanto bello. Aveva rivisto nella sua mente il suo ex ragazzo e in quel sogno si era sentita tanto amata quanto non mai. Una lacrima scende dal volto,per andarsi poi a perdere nelle sue labbra. Lei rientra in casa. Fuori fa freddo e se continuava in quel modo si sarebbe presa un raffreddore cosa che non poteva permettersi. Si dirige in bagno e si infila nella doccia. L’acqua calda le scivola su tutto il corpo,mischiandosi alle lacrime che diventano sempre più copiose, tanto da non distinguersi con le gocce di acqua e sapone. Esce,si asciuga,indossa una maglietta nera e un paio di jeans, un trucco scuro e si dirige verso il locale dove lavora il weekend. E’ un piccolo ristorantino,non troppo lontano dal centro. La pagano bene e in più il lavoro è molto piacevole,anche se stancante. Indossa la divisa e comincia ad apparecchiare per il pranzo. Starà là tutta la giornata, ma a lei non dispiace, in questo modo potrà permettersi di non pensare grazie a quel rumore.

Il silenzio a volte è peggio del rumore che,perlomeno copre il brulicare delle idee…

Le viene in mente una canzone di Max Pezzali. Un tempo ne era una grande fan, ma poi, per un po’,dovette ascoltare canzoni più casinara,per non pensare a nulla durante quell’ultima estate che avrebbe passato là. Di lì a pochi mesi avrebbe lasciato quella maledetta città che, nonostante tutto, era stata testimone del suo amore, di tutto quello che per lei era stato importante nella vita. Ma ora non poteva più permettersi di rimanere lì.Erano passati cinque mesi e ancora non era riuscita a dimenticare,per quanto ci provasse. Era uscita con altri ragazzi, ma nessuno le era sembrato quello giusto. Lei non voleva una storia passeggera,credeva nell’amore vero,anche se l’aveva provato per un tempo relativamente breve, ma continuava a crederci.

Sta prendendo in mano un piatto, quando quella specie di flauto di Pan suona, segnando che la porta era stata aperta. E’ messa di spalle quando sente quella voce. La stessa che le sussurrava all’orecchio “Ti amo” o ancora “sei la mia vita” o di nuovo “sei la mia piccola”.

Quella che avrebbe riconosciuto tra molte,tra tutte…Si gira di scatto,e un piatto le cade di mano.

“Simona!!!”

Lei si volta verso quell’uomo che era il suo capo. “Si capo, mi scusi…Non volevo. Me lo detragga dallo stipendio.”

Lui sorride e scuote la testa. “Non ti preoccupare, basta che non accada di nuovo,va bene?”

Lei annuisce.

“Beh ora vai a servire quei due che sono appena entrati.

Spalanca gli occhi “C-oosa? No capo la prego.”

“Mi spiace Simo, ma tocca a te, dai vai.”

Lei non lo contraddice e si prepara al peggio. Si avvicina al tavolo con la testa bassa nella speranza che il giovane non si accorga di lei, ma…

“Simo?”

Lei non può più scappare.

“Eh già. Allora cosa desiderate mangiare tu e Marco?”

“Beh due piatti di pasta con il sugo di carne, due bistecche e delle patate. Da bere coca cola”

Lei segna tutto sul suo blocchetto e mentre fa per andarsene lui la blocca per il polso.

“Ti prego,rimani qua, non ci vediamo da mesi.”

“Lo so. Ma mi spiace, devo lavorare.”

Le porge un biglietto. “Questo è il mio numero, ti prego,chiamami.”

Lei annuisce.

Finito il pranzo lui le si avvicina e la bacia a fior di labbra.

“Ti prego chiamami.”

La giornata prosegue terribilmente. La giovane fa un errore dopo l’altro, lo stesso capo se ne accorge che non è la solita e la manda a casa. Lei si distende sul letto abbracciata al suo peluche preferito e comincia a piangere.

Quando si sente meglio si siede alla scrivania e comincia a scrivere nel diario.

21 Giugno 2008

Non ci credo!L’ho visto!!!E’ stato orribile, una giornata da dimenticare. Anche Fred si è accorto che non ero la stessa. Non so che mi succede. Credevo di averlo dimenticato, ma il mio comportamento di fronte a lui e riguardo il sogno, mi fanno capire che non è così. Forse lo amo ancora. Io avevo promessa che il primo giorno utile, quando l’avrei rivisto, l’avrei picchiato, ma non ce l’ho fatta. Quando mi ha sussurrato quelle parole, quando mi badato quel bacio a fior di labbra…mi sono sentita morire…Che devo fare?

Chiude il diario,lo mette in una borsa, prende la macchina e si dirige verso la spiaggia. Non c’è nessuno, dopotutto è sera tarda. Lei si toglie le scarpe e immerge i piedi in acqua. Un senso di serenità l’accompagna. Mentre ha gli occhi socchiusi, qualcuno le si avvicina.

“Scusa se ti ho seguito”

Lei si ritrae. Non si aspettava di rivederlo così presto. “Che ci fai qua?”

“Scusa, ma ti ho seguita. Sono certa che non mi avresti chiamato, ma io ti devo parlare.”
”Che cosa devi dirmi?”

“Scusami…voglio chiederti perdono, per quello che ti ho fatto, per come mi sono comportato…sono stato un bastardo, lo so!Non ti dovevo lasciare andare…non dovevo lasciare andare quella che è la ragazza della mia vita.

“Ah, ora lo capisci? E comunque che vuoi? Io per te non provo niente.”
Lui sorride rassegnato “Lo so, ma io volevo solo chiederti questo e darti questo…”

Le porge un pacchetto. “Cos’è?”

“Aprilo.”

Lei lo scarta e ci trova dentro un anello bellissimo “Che vuol dire?”

“Niente, non vuol dire niente…questo è il mio regalo per i tuoi diciottoanni.”
”Che vuol dire? Mica stiamo insieme?!

SI, lo so…ma dovevo mantenere la promessa. Comunque vedi che c’è scritto dentro”

lei lo gira e vede quelle poche incisive parole, il mio respiro è il tuo.

Lei lo guarda. “Non posso accettarlo, mi spiace.”
Lui richiude la mano sopra l’anello. “Devi.” La bacia e …

 

Lei si sveglia di soprassalto. Si sfiora le labbra con le mani. Anche se era stato un sogno era stato bello. Era stato fantastico ripensare al suo ex sotto altri aspetti, sotto quelli positivi,visto che tutta la gente accanto a lei la costringeva ad odiarlo, a ricordare i momenti brutti della storia…ma lei non ce la faceva…dopotutto lui era stato il suo primo amore, la sua gioia e anche la sua vita. E anche se adesso non stavano insieme lei provava ancora un grande affetto per lui. Beh dopotutto non si può dimenticare chi si è amato…Non subito…

“Anche se alcune volte lo vorrei…”

  
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