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Autore: Nivees    09/10/2012    2 recensioni
[ Sharon/Xerxes ] ♥
Xerx-niisan si stava dichiarando allo specchio del bagno, non c'erano altre spiegazioni. Probabilmente, quelle parole dovevano essere delle prove, che l'uomo avrebbe poi detto alla donna amata quando si sarebbe sentito pronto.
E pensò con imbarazzo che, forse, quella donna era proprio lei.
«Oh, io ti amo...».

{ Terza classificata al '24 ore [Multifandom contest]' indetto da La Lolly Dolly }
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sharon Ransworth, Xerxes Break
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: L'ora del thé
Autrice: Nivees.
Genere: Comico; Fluff.
Note (?):
{ Ha partecipato al contest '24 ore...[Multifandom Contest]' indetto da La Lolly Dolly sul forum di EFP arrivando terza (♥) }
Buonsalve! Da folle temeraria quale sono, ho partecipato a questo contest dove la scadenza era il giorno dopo, ma dettagli. Infatti ho avuto troppo poco per pensare, e questa cosa (?) è stata scritta totalmente di getto. Ed è pure arrivata terza, contro ogni mia più rosea aspettativa. Lo ammetto, mi aspettavo di essere tipo la trentordicesima (?) classificata, ma -ehi!- così è perfetto!
In poche parole la fic fa abbastanza schifo, sì. Massù, volevo entrare in questo fandom con qualcosa di carino, soprattutto se tra le mie mani ho voluto dovuto usare Xerxes (ammmore lui ) e la dolce (?) Sharon.
Bene, credo sia tutto. Questo è un Missing Moment che non è mai successo se non nella mia testa e ovviamente Xerxes è un adorabile idiota che però io amo tanto.
Smetto di blaterare, quindi enjoy it
Niv.







L'ora del thé



 

Seduta compostamente sulla sedia, Sharon stava sorseggiando il suo thé verde accompagnato da dei biscotti alla vaniglia. Sembrava la tranquillità fatta persona, niente e nessuno sarebbe riuscito a interrompere quell'attimo di pace che stava vivendo.
Ed era proprio quello il problema.
Solitamente, non trascorreva mai l'ora del thé da sola. Nell'ultimo periodo, la residenza Rainsworth ospitava tre particolari individui che rendevano le sue giornate piene e divertenti - per un certo verso - nonostante facessero in modo che le domestiche avessero il triplo del lavoro in casa, con tutta la confusione che facevano.
Ma il problema non era neanche quello, al momento.
Prima che la sua residenza divenisse quasi un hotel, l'ora del thé era un modo per passare del tempo insieme al suo maggiordomo; spuntava dal nulla non appena la ragazza metteva sul tavolino in terrazza qualche dolce, di cui ne andava ghiotto, e se lo ritrovava sempre intorno, con sempre quel sorriso birichino stampato sulle labbra.
Quel giorno, puntualmente alle diciassette come ogni volta, Sharon si era seduta e lo aveva aspettato, invano, continuando a bere il suo thé diventato ormai freddo.
«Chissà dove si sarà cacciato» mormorò tra sé e sé, «Forse sarà solo andato a dar fastidio a Gilbert-kun, come al solito».
Eppure, Xerxes non aveva mai saltato quella routine quotidiana solo per infastidire il loro ospite. Appurato questo, la giovane Ransworth si alzò dal suo posto con la sua innata grazia, posando la tazza sul suo apposito piattino e andò alla ricerca del suo servitore, pronto a prenderlo amorevolmente per le orecchie e inculcargli ancora una volta le regole del bon ton nella testa, facendo in modo che la prossima volta non accadesse più questa dimenticanza di una cosa tanto importante come l'ora del thé.
Passando per caso vicino alla porta di uno dei bagni - in realtà si stava dirigendo nella stanza di Xerxes, convinta di trovarlo proprio lì - sentì una voce ben conosciuta sussurrare qualcosa che, purtroppo, non colse subito.
Le avevano sempre insegnato che origliare era segno di maleducazione, ma in quell'istante la curiosità prevalse su tutto; anche perché voleva sapere per quale motivo Xerxes stesse parlando da solo. Dunque si avvicinò e appoggiò delicatamente l'orecchio al legno freddo della porta.
«Io non so come dirlo, ahimé! Quasi una vita intera passata con te e non ho mai avuto il coraggio di dirti una cosa simile. Il merito è solo tuo se il mio cuore batte e se provo questi sentimenti che fin'ora sono stati all'oscuro dentro di me!».
Sharon ebbe un tuffo al cuore quando sentì pronunciare quelle parole. Arrossì tremendamente e si portò le mani alle guance, sentendole quasi scottare.
Xerx-niisan si stava dichiarando allo specchio del bagno, non c'erano altre spiegazioni. Probabilmente, quelle parole dovevano essere delle prove, che l'uomo avrebbe poi detto alla donna amata quando si sarebbe sentito pronto.
E pensò con imbarazzo che, forse, quella donna era proprio lei.
«Oh, io ti amo...».
Trattenne il respiro, la giovane Rainsworth, e il cuore iniziò a battere furioso nel petto.
«... Emily!».

Quel giorno, l'ora del thé venne spostata dalle diciassette in punto alle diciotto.
Sharon Rainsworth sedeva compostamente sulla sedia e sorseggiava dalla sua tazzina il thé verde che era stato riscaldato con accuratezza. Di fronte a lei, il suo servitore Xerxes Break la osservava con invidia, senza toccare nemmeno un piccolo pezzo di dolce, troppo occupato a massaggiarsi il bernoccolo sulla testa che la sua adorabile Ojou-sama gli aveva fatto.
Mentre la guardava, ignorando il dolore, Xerxes accennò un piccolo sorriso cercando di non farsi vedere. Pensò che Sharon l'aveva sentito mentre si dichiarava ad Emily, e di conseguenza era terribilmente arrabbiata.
Il sorriso di poco prima si addolcì, quando la guardò dritto negli occhi.
La sua Ojou-sama non avrebbe mai saputo che, infondo, Emily era solo una bambola e che quel 'ti amo' non era proprio per lei.

 

  
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