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Autore: Reysoul    09/10/2012    2 recensioni
Germania e Prussia non hanno mai avuto un buon rapporto, non sono mai stati complici. Germania, però, accorre alla sua richiesta di aiuto ma non ha la più pallida idea di quello che lo aspetta: dovrà fronteggiare il fratello per poter ottenere l'amore di Italia. Il triangolo amoroso è raccontato tramite il serio e bellicoso punto di vista di Ludwig. Il primo incontro tra i due riporta subito alla memoria di Ludwig il suo passato come Sacro Romano Impero, ribaltando la solita versione in cui è soltanto Italia a ricordarsene: Ludwig ricorda ogni cosa con bruciante vividezza e vergogna ed è sempre più desideroso di mostrare ad Italia quanto sia affidabile e quanto lo desideri. Italia di per sè, non prende una posizione netta e non si apre, è sempre solare ed allegro però c'è qualcosa in lui che non va...
Chi la spunterà? Prussia o Germania?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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-...e quindi qui in Spagna le cose procedono così, sono tempi duri...- finì la frase Spagna, aveva l'aria triste ma determinata.

Terminato il discorso, ammutolirono, era un argomento spinoso da trattare con Germania al tavolo. Era triste perché erano tutti in situazioni molto diverse e il ragazzo biondo non aiutava, si era chiuso in un voluto mutismo.

Il visino di Italia era così entusiasta, nonostante tutto, la sua voce era onnipresente se non altro col suo piccolo "Ve", non lesinava commenti, ma la sua attenzione era tutta per Germania.

Al tavolo non mancavano le pietanze, Germania apprezzò la cucina spagnola, ma quello che preferì di gran lunga era la buona birra che gli avevano portato, Spagna aveva molta cura dei suoi ospiti e faceva di tutto per farli sentire meglio. Prese il boccale colmo della gustosa birra bionda e ne tracannò un lungo sorso.

- Jey...!- Italia lo stava guardando, era seduto alla sua sinistra, sorrideva e i suoi occhi color oro erano fissi nei suoi.

Lo guardò interrogativo, non rispose, ma il suo viso rifletteva la sua domanda.

-Mi faresti assaggiare...?-

Sorrise e gli passò il boccale. Prima di lasciarglielo gli riservò un appunto.

- Ma non bertela tutta!-

Italia rise apertamente. - Sei più preoccupato per me o sei preoccupato che io te la finisca, eh?-

Germania arrossì un pochino, abbassò lo sguardo.

-Che sciocco che  sei, Ita-chan.- Antonio si unì alle risate di Ciano, nel suo consueto modo gioviale, e diede una grossa pacca sulla schiena di Romano, che invece manteneva un'espressione neutra.

-Ridi un po', Romano!- quello lo fulminò con gli occhi e poi li roteò.

Sono proprio due scemi questi due, non capisco cos'abbiano tanto da ridere! Non è divertente, oh! Spagna lo sa che Ciano non sopporta bene l'alcol, poi diventa fin troppo allegro! Ma guarda tu...

-Romano! Verresti con me in cucina? Vorrei servire il dolce! Dai non farti pregare...- Spagna lo guardò con aria da cucciolo, chiudendo e riaprendo i suoi occhi da cerbiatto.

Romano sbuffò e spostò la sedia su cui era seduto, tutto come se gli costasse un'enorme fatica quando in realtà era ben contento di allontanarsi per un po'. Spagna sapeva perfettamente interpretare il suo stato d'animo col solo sguardo o semplicemente lo "sentiva", e sapeva anche come ottenere ciò che voleva da lui.

Andò in cucina, sapeva che Spagna era pochi passi da lui perché sentiva il suo calore e il suo profumo.


Italia osservò il fratello e Boss-Spagna allontanarsi, prese il boccale dalle mani di Germania e lui gli versò un altro po' di birra, lasciando che questa facesse schiuma. Quando Italia appoggiò le labbra al bicchiere, la schiuma dorata gli si depositò sui baffi e il gusto amaro gli riempì la bocca. Teneva il boccale con entrambe le mani e quando lo posò sul tavolo sorrise verso Germania.

Germania lo guardò e si lasciò andare ad una risata di cuore.

-Ita-chan!-

-Che c'è??- lo guardava un po' imbronciato perché si sentiva deriso.

-Hai i baffi di birra!- Italia fece il visino sorpreso ed alzò il dorso della mano per levarsi i baffi, Germania lo intercettò e lo fermò.

-Jey?- Germania arrossì ma si protese verso di lui, il viso ad un soffio dal suo, leccò via i baffi di birra, e poi si ritirò. Lasciano il ragazzo shockato per qualche secondo.


Spagna non richiuse la porta dietro di sè, ma si avvicinò al ragazzo moro che si girò verso di lui
interrogativo, lo prese per la vita e lo attirò a sè.


Nonostante fossero secoli che stavano insieme, il sentimento tra loro non si era mai spento nè affievolito.

Romano fece per ritrarsi, frappose tra di loro le mani, posandole sul petto di Spagna ma lo lasciò avvicinarsi e rispose con calore al suo bacio, seppure il rossore fosse diffuso sulle sue guance. Spagna lo strinse forte appoggiando il viso alla sua testa. Romano aveva abbandonato ogni resistenza e si lasciò andare contro la sua spalla. Chiuse gli occhi e godette del suo calore.

-Te quiero Romano!-

-Ti amo anche io, Antonio...-

-Awwww! Adoro sentirtelo dire, mi Romanito!- Romano, che già per conto suo si sentiva in imbarazzo, riuscì se possibile ad arrossire ancora di più, gli bruciavano le orecchie. Si staccò da lui e si rigirò a braccia conserti, camminando verso il tavolo.

-P-prendo il dolce!- evitò di guardarlo in faccia.

-Aah Romaa...-

-Toh i piattini!- Spagna lo guardò imbronciato e prese i piattini.

-Va bene va bene! Ho capito...- uscì dalla cucina.



Germania era sprofondato in una poltrona, subito dopo pranzo, aveva mangiato con gusto per la prima volta dopo molto tempo.

Mi sento completo ora, prima mancava costantemente qualcosa, sapevo che si trattava di Italia, sapevo che era lui a mancarmi. L'ho sempre saputo ed è sempre stato lui, che in un modo o nell'altro, ha sempre avuto un posto nella mia vita. Anche solo come ricordo.

Ed ora è mio... ho voglia di fare qualsiasi cosa, so che con lui posso fare tutto, so che è tempo che la guerra finisca, supererò ogni cosa.

Spagna era mezzo disteso mezzo seduto sul divano, era a casa sua e faceva ciò che gli andava. Era pieno di posti dove sedersi e loro erano in pochi. Si rilassava dopo la giornata piena di tensione. Aveva davvero avuto paura che potesse non funzionare quando aveva visto il viso di Germania la prima volta, era così serio e triste.

Tutto era poi andato per il meglio, e lui si sentiva contento per Italia e fiero di sè per la riuscita del piano. Sorrideva beato.

Romano non c'era nemmeno, se n'era andato nella camera che condivideva con Spagna e con tutta probabilità stava leggendo.

Germania sospirò.

-Ehi Lud?-

-Mh?-

-Senti quanto tempo pensi di riuscire a stare? Sai con la guerra e tutto...-

-Beh, Spagna, la guerra sta per finire. La Germania sa' quando deve arrendersi e penso che fra poco firmeremo la pace. Penso che mio fratello avesse già disposto la cosa prima che io arrivassi qui.-

-Sono felice! Cioè non voglio dire di essere felice che tu perda!- disse Spagna muovendo le mani davanti a sè.

-Volevo dire che sono felice che finalmente la guerra abbia fine...-

-C'è lui dietro a tutto questo vero?- chiese Germania, guardando Spagna e ghiacciandolo con i suoi occhi freddi.

-Beh potrei dirti di no, ma mentirei.-

-Capisco.-

Ne ero certo, c'era qualcosa nel suo sguardo quando mi aveva portato la lettera. Bruder...

-Penso mi tratterrò ancora, fin quando non riceverò notizie da Prussia per quanto riguarda le trattative. E se andrà come penso, porterò via Italia con me.-

-Non sarà pericoloso?-

-Se la guerra sarà finita, non lo sarà, e poi darei la vita per proteggerlo.-

In tempo di guerra anche le Nazioni erano in pericolo, non solo perché erano gli unici momenti in cui una Nazione poteva scomparire, ma anche per la possibilità di essere ferite. Una Nazione raramente ne moriva, ma poteva soffrire.

Non lascerei mai che qualcuno gli facesse del male, finché sarò con lui nessuno potrà. Ed intendo proteggerlo ancora molto a lungo.

-Non ne dubito.-


***

Il ragazzo moro guardava la sua immagine riflessa nello specchio, indossava solo i pantaloni e scrutava il suo ventre. Si rigirò e guardò la schiena. Era molto cambiato in quel periodo, il suo fisico si era fatto più asciutto e muscoloso grazie al suo allenamento, che per essendo blando, aveva sortito il suo effetto.

-No... uffa così non va...-

Sbuffò tra sè e sè.

-Sono troppo magro... e se non gli piacessero i miei cambiamenti? Se preferisse un fisico più morbido? Tanto lui ha muscoli per tutti e due...-

Guardò la sua schiena preoccupato.

-E se questo solco sulla spina dorsale non gli piacesse? Se lo preferisse meno accentuato?-

Sospirò.

­-Beh... inutile piangere sul latte versato, per questo non posso fare niente...-

Si guardò negli occhi, se c'era una cosa di sè che aveva spesso dipinto erano gli occhi, a volte riempiva degli interi fogli di occhi e con i suoi colori cercava di riprodurne la tonalità dorata. Ma non gli era mai riuscito di farla perfettamente. Ora sapeva che si ci avrebbe tentato ci sarebbe riuscito, e questo gli dava forza. Spostò lo sguardo ai capelli e se li arruffò con le mani, per darsi un tono un po' sbarazzino.

-Mh, non posso fare altro che mettere un po' di profumo, una maglietta e andare. Spero di essere abbastanza per lui, spero di non deluderlo...-


***

Germania si era congedato da Spagna da pochi minuti, si era subito diretto nella sua camera. Si trovava in bagno e sapeva che quella sera sarebbe arrivato Il Momento, con la maiuscola. Prese il suo tempo per rinfrescarsi, si tolse i vestiti che aveva indossato per il viaggio, non aveva nemmeno pensato di levarseli tanto era contento quel giorno. Non ci aveva nemmeno riflettuto. Erano davvero consumati.

Era stato un viaggio non solo fisico, non si era semplicemente spostato dalla sua terra alla Spagna, correndo vari pericoli, ma era stato un viaggio anche mentale. E la meta era la felicità, da quella tristezza, noia, nostalgia alla gioia e all'eccitazione, all'aspettativa ed ora quasi paura.

Germania non era Nazione che aveva spesso paura, l'aveva provata poco nella vita ed ora era così ansioso.
Quella sera, si era concesso una lunga doccia tiepida, che gli togliesse di dosso tutta la stanchezza. Chinò la testa sotto l'acqua e lasciò che i capelli gli ricadessero sulla fronte. Alzò il viso e l'acqua gli sferzò gli occhi e le guance.

Si asciugò in modo sbrigativo e mentre lo faceva si diede, per la prima volto dopo molto tempo, un'occhiata allo specchio.

Notò di essere molto dimagrito, guardò i muscoli ben delineati del suo corpo. Si frizionò i capelli velocemente e li tirò indietro. Poi ci ripensò e lasciò che fossero naturali. Smise di guardarsi perché si metteva ancora più ansia.

Uscì dal bagno, si vestì e mise la sua camicia preferita , era bianca e sapeva di fresco. Quando la indossava si sentiva sempre come appena uscito dall'acqua della doccia.

Fece dei respiri profondi per cercare di dominare l'ansia.

Ok, andrà tutto bene, anche se per me è la prima volta. Non posso fare a meno di chiedermi se sarò all'altezza di mio fratello che è sempre stato molto esperto... Dio e se non gli piacesse? Uff... devo cercare di pensare positivo, sarò determinato. Andrà tutto bene.

Si sedette sul letto e accavallò le gambe.

Devo andare io da lui? O verrà lui da me? E se invece non intendesse passare la notte con me? Se volesse aspettare ancora? A che scopo... non abbiamo già aspettato abbastanza?

Basta, vado io da lui. Troverò la sua camera. O chiederò a Spagna o... BASTA!

Scosse la testa e si alzò in piedi, annuì con decisione tra sè e sè, raggiunse la porta e la spalancò con un gesto ampio. Per sua fortuna la porta si apriva verso l'interno perché se no avrebbe preso in pieno il povero Italia.

Quando l'aprì guardava dritto davanti a sé per darsi la carica e quindi al disopra degli occhi di Italia, ma appena se lo trovò davanti i suoi occhi color miele e un po' sorpresi si fissarono nei suoi. Rimase immobile a bearsi della sua vista. Arrossì perché lo trovava molto bello, ma anche molto  disordinato con quei capelli all'aria. I suoi occhi lo guardavano un po' insicuri.

-Allora, non mi fai entrare, Jey?- gli disse maliziosamente, Germania sbatté le palpebre e si fece da parte.

Italia entrò sorridendo e si lasciò cadere mollemente sul letto. Guardava il soffitto con le braccia completamente divaricate e canticchiava come suo solito.

-Ve... bella serata no?- ruppe il ghiaccio. Germania si riscosse e chiuse la porta. Si avvicinò alla finestra.

-Davvero una splendida notte, la luna è molto luminosa.- disse spalancando le tende.

-Spegni la luce Jey, la notte è abbastanza chiara per noi, e siediti vicino a me!- disse ridendo.

Germania si girò a guardarlo da sopra la spalla, spense la luce e lentamente si avvicinò al letto. Si sedette sul bordo al fianco di Italia, puntellandosi con le mani.

Il giovane uomo spostò la testa sulle sue cosce e lo usò come appoggio, Italia guardava i contorni del suo viso, poiché la luce permetteva giusto questo. Germania sapeva che gli stava sorridendo anche se non lo vedeva.

Italia allungò una mano verso il suo viso, e ne seguì i contorni con le dita, con l'indice gli sfiorò le labbra e alzò il busto verso di lui. Germania sentì un brivido salirgli su per la schiena, e il viso infiammarsi.

So che non mi vede e non sa che sto arrossendo, ma Dio mi sento a disagio!

Italia rise piano.

-Jey...? Cosa devo fare per essere baciato da te? Dovevo portarmi un boccale di birra?- scherzò lui, coprendo la distanza che li separava e dandogli un bacio lento e caldo.

Germania sentì qualcosa sbloccarsi, sentì la tensione cominciare ad allentarsi e rispose con calore.

Italia sorrise e strofinò il nasino contro quello del biondo e si alzò a sedere, inginocchiato sul letto e con una mano toccò il petto di Germania, spingendolo dolcemente giù.

Ho paura che mi scoppi il cuore di questo passo... se non mi calmo non combinerò niente. Calmati, è solo Italia! è la persona che ami...

Ciano mise un ginocchio di fianco a lui, all'altezza del suo stomaco e si puntellò con le mani, tenendole lateralmente al viso di Germania. Sentiva i suoi occhi azzurri piantati sul suo viso. Si stava abituando alla penombra e distingueva sempre meglio i suoi tratti.

Italia era più tranquillo perché voleva solo lasciarsi andare, lui non lo prendeva come un compito, non gli importava di sentirsi o non sentirsi all'altezza, alla fine quand'era con lui non sentiva niente di tutto ciò. Ogni pensiero negativo usciva dalla sua mente, e si riempiva di lui.

Lo baciò con calore, comprendeva come si sentiva, immaginava cosa stava pensando, e cercava di fare in modo che lui si sciogliesse. Ma non capiva che non doveva essere perfetto? Che doveva essere sè stesso?

Germania reagiva ai suoi baci ma non riusciva a mostrare quanto fosse coinvolto, sentiva come una mano invisibile che gli impediva di muoversi come voleva. Per quanto Italia si sforzasse rimaneva legato, e più si rendeva conto di dover far qualcosa e meno ci riusciva.

-Lud...- disse Italia senza fiato, ad un certo punto, Germania cercava di trattenere il respiro affannoso. Il giovane uomo moro si scostò dal suo viso e lo guardò per qualche secondo.

-Lasciati andare...- Lud distolse lo sguardo e sospirò.

-I-io...-

-Jey senti... non so cosa tu abbia ma...- deglutì e Germania tornò a guardare il suo viso. Ne scorse i contorni.

-Ma?-

-Ma non devi dimostrarmi niente Jey! Non voglio che sia perfetta questa notte... ok? L'unica cosa che voglio sei tu, come sei, mi basta questo perché sia meravigliosa.-

-...-

-Lasciati andare Germania...-

-E se poi... non ti piace?- Italia rise e gli prese il volto tra le mani, portò il viso ad un soffio dalle sue labbra.

-Allora lo rifaremo...- passò la lingua sulle sue labbra socchiuse.

-... e ancora...- gli diede un piccolo bacio.

-...e...- disse con un tono di voce basso che Germania non aveva mai sentito. La sua voce di solito così candida, priva di malizia, allegra, trasformata in questo modo lo faceva sentire...

Ciano si avvicinò di nuovo alle sue labbra e finse di baciarlo ma all'ultimo minuto  si scostò un pochino, Germania cercò le sue labbra e non le trovò, sentì il suo respiro caldo, il petto gli bruciava, si sentiva tutto bruciare. E l'unica maniera di trovare sollievo era prenderlo.

Assimilò le sue parole e sentì la sua mente cedere, lasciare la razionalità, prese una boccata d'aria come se quella mano invisibile che lo opprimeva fosse scomparsa. Baciò Italia e gli prese la nuca con una mano mentre con l'altra gli stringeva un fianco, si scambiarono qualche bacio e poi Lud ribaltò la situazione. Italia prese un respiro profondo mentre lui lo metteva sotto e lo sovrastava con la sua mole, oscurava totalmente la luce della luna che entrava dalla finestra. Sentì con piacere le sue mani sbottonare la camicia, si sorprese del fatto che erano così grandi e calde eppure così precise nei movimenti. Trattenne il respiro quando scivolarono sui suoi pantaloni.


La camicia di Ciano giaceva abbandonata sul pavimento.

Italia strinse tra le mani il lenzuolo, gemette inarcando il corpo, mentre sentiva gli occhi inumidirsi.

I muscoli di Germania erano madidi di sudore, Italia gli stringeva forte il busto, l'uomo si lasciò sfuggire un gemito soffocato. Sentire sotto le sue mani la pelle calda di Italia era una sensazione che non sapeva descrivere. Sapeva solo che in quel momento era suo, sotto il suo pieno controllo, abbandonato a lui in un momento in cui non sarebbe mai stato in grado di difendersi.

Ciano, fuori controllo, si aggrappò alla sua schiena, lasciando dei profondi segni rossi sulle scapole, cercò le sue labbra. Urlò tutto il suo piacere, al culmine delle sensazioni, accompagnò la voce a quella profonda del compagno.


Ludwig guardava il visino di Italia, era disteso a fianco a lui e aveva le mani giunte dietro la testa, ne vedeva i controni e vedeva che splendevano a causa delle goccioline di sudore. Vedeva il suo petto gonfiarsi a ritmo col suo respiro affrettato. Si passava una mano nei capelli e sospirava.

-Beh... wow.- sospirò Ciano, detergendosi il sudore sul viso.

-Mh?- Ludwig lo guardò interrogativo, mentre anche lui si rilassava.

- Beh... è stato bello no? Ve...- Lud gli sorrise e si stiracchiò. Ciano si avvicinò e posò la testa sul suo petto caldo e si sistemò al suo fianco. Spalancò gli occhi con sorpresa quando sentì la mano di Germania sulla sua testa, accarezzargli i capelli. Spostò il viso verso quello di lui e fissò gli occhi color miele nei suoi.

Anche se non vedo il loro colore, lo ricordo benissimo, ne ricordo ogni sfumatura.

Si chinò verso di lui e gli diede un bacio sulla fronte, gli diede un'altra carezza ed aspettò che si  addormentasse.

Chiuse gli occhi.

-Ti amo Jey...-

Li riaprì e sbatté le palpebre, non ancora abituato a sentire quelle parole.

-Ich liebe dich, Ita-chan.- con una mano recuperò le lenzuola e coprì entrambi, il sonno lo colse pochi minuti dopo.


****

3 Novembre 1918.
La Germania chiede il cessate il fuoco.

11 Novembre 1918.
Data ufficiale della fine della Grande Guerra.

****



Ohhh! E finalmente anche tra Lud e Jey abbiamo avuto la nostra scena clue! La aspettavo anche io >.< spero di non avervi deluso con la decisione di descrivere solo dei flash! Ci ho pensato a lungo, ho pensato che avrei potuto interromperla come con Prussia, che avrei potuto descriverla per intero, ma poi ho deciso di regalarvi degli stralci di passione!  Secondo me è più evocativo ed è più adatto al sentimento... se l'avessi descritta per intero forse non si sarebbe adattata alla purezza dei loro sentimenti >.< boh alla fine spero di aver preso la scelta migliore :D

Lo so che le prime volte sono sempre disastrose e che è un po' poco realistico che Ciano, dopo aver provato Prussia (che è tutto dire) sia rimasto contento di Jey... però non poteva andare diversamente X°D

Ho anche vuoluto mettere una piccola Spamano, piccina piccina però così dolce >.<

E con questo ragazzi siamo al penultimo capitolo, SAAADNEEEEESS!! ç_ç


Blody_354: piangi piangi X°D ho pianto anche io quando l'ho scritta (che idiota che sono -.-)
tranne Prussia, hai detto bene hehe... nell'ultimo capitolo infatti vedremo la resa dei conti... e non sarà piacevole! Però ce ne faremo una ragione no? La vita non è tutta rose e fiori, in compenso della fic che sto preparando per voi Ciano è tutto di Prussia (che è ancora più supermegaiper sensuale ed eroticCOOOF) e manco si vede Germania LOL aspetta cara mia :D
E scusa ma AUSHUNG NO, io sono per Austria-Prussia forever and ever and ever, ma tranquilla.
E Canada... beh... chi è? Hahah
Troverò un modo per farti leggere ugualmente anche le mie di cazzate! Dehihio, penso di non poter vivere senza scemate ç_ç
(Un pappagallo? Io ho una rana in casa X°D l'ha portata il gatto)

WacciPC: yeeeei *balla fra i brillantini ma tutto ad un tratto gliene va uno di traverso* COOOF mao ç_ç
Sono contenta che ti sia piaciuto questo capitolo >.< doveva essere il più bello di tutta la fic :D quindi mi auguro che sia stato all'altezza :D E Lud non piange mai, ma questa volta ci stava, ci stava troppo! Un azz di pianto disperato ci vuole una volta nella vita! La verità è che Spain è un po' un pirla X°D l'idea è tutta di Prussia! Diciamo che Spain non sarà super intelligente ma è di buon cuore. Ed è simpatico. Ed è sexy. E SPOSAMIIII hahah!
Come al solito Romano, che non ha fatto niente, passa per il santo protettore di Ciano X°D Amo Romano, mi ci rivedo troppo.
OOOh un'altra che è soddisfatta di sto finale! Oh! E che cavolo! Porta anche tu il dogma "il finale deve essere soddisfacente e deve seguire il sacrosanto volere dei personaggi e non le regole dell'originalità assoluta a discapito della realisticità" in tutto il mondo. Oh. (Oh!) (OH!) haha
Piaciuto il nostro Jey?? >-<
  
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