Immagino di camminare in un corridoio buio. Immagino di sentire i miei passi rimbombare come se fossero tuoni. Imaggino di non sentire altro suono.
Immagino.
E ricordo.
E mi pento.
Dovrei farlo? Non è da me. Non mi pento degli errori commessi. Se ripenso alle offese fatte a quella persona non penso: "poverina".
Penso: "se ne meritava di più."
Quando penso al bacio che ho dato, alle sensazione che ho provato... non penso alle delusioni che ho avuto dopo.
Penso a godermi di nuovo quel momento, in tutte le sue piccole e impercettibili sfaccettature. Ripenso agli odori, al brivido lungo la schiena, ai sorrisi timidi. Ripenso ancora alla delusione.
Penso a tutti gli stupidi errori che ho commesso.
Al non aver studiato un cazzo per poi farmi bocciare.
All'aver aiutato persone in difficolta.
Perché sono troppo buono? Forse.
Loro se lo meritavano? NO, o almeno... non tutte.
L'aiutare una persona per poi sentirsi dire che un altra cosa ha aiutato di più. Sentirsi inutili, impotenti. Soli.
Sorridere e fare l'idota per nascondere la sofferenza che hai dentro. Poi arriva una persona che ti apre gli occhi, ne arrivano altre e altre ancora.
E il corridoio si riempie di sorrisi, di risate, di battute stupide, di belle ragazze, di quegli amici che non cambieresti per nulla al mondo.
E in quel momento, assieme a tutti loro...
Capisci che gli errori sono pur serviti a qualcosa.
A crescere. A diventare più forte.
Allora continui a camminare su quel corridoio avvolto da tutti quei suoni da tutte quelle luci.
E non ti volti indietro.
Sarebbe un errore.
Ma lo fai comunque, per potere diventare più forte.
Ancora una volta.