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Autore: Serenity Moon    10/10/2012    3 recensioni
"L'ora che precede l'alba è sempre quella più nera, ma piano piano, i raggi del sole cominciano a far capolino. Con una lentezza dilaniante, squarciano le nubi e colorano il cielo di infiniti miliardi di sfumature. E' quello lo spettacolo più bello, l'attimo prima dell'alba. L'istante in cui il sole si fa attendere, hai paura che non arrivi più, ma sai che c'è, devi solo dargli il tempo giusto perché sorga e ti abbagli, in tutto il suo splendore.
Ed io ero così. Ero un'alba che aspettava di nascere.
E lui era la Terra che gira. Mi ha dato vita e luce e poi me le ha tolte entrambe".
Dopo tanta attesa, ecco finalmente, il prequel di 'Bitch'.
Bentornata, Jude.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bitch '
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A ryanforever per due motivi:

  1. perché mi segue lo stesso,

    anche se ha mille cose da fare;

  2. perché da poco è stato il suo compleanno, quindi Auguri!
     



Dawning bitch

 

# 1

 

Hey Jude!

 

"Ehy Jude, don't make it bad! Take a sad song and make it better!".

Cin, cin!

E giù tutto d'un fiato, svuotammo gli shortini di vodka.

«Un altro giro!» urlai esaltata al cameriere che non se lo fece ripetere due volte. Prese la bottiglia e ricaricò i bicchieri, divertito da quella sorta di spettacolino che stavamo mettendo in scena.

Remember to let her into your heart, then you can start to make it better!”.

A nostra discolpa potevo dire che eravamo già mezzi sbronzi, ma quella sera bisognava festeggiare e poco importava se una volta in piedi, avremmo vomitato anche l'anima dietro al primo angolo buio. Quella sera era la prima di tante vittorie.

«Ehy Jude! Alla tua salute! La, la, la, la, lallallà!».

Uno dei miei amici sollevò il bicchierino in aria, in una sorta di brindisi e poi lo ingoiò. Lo seguimmo a ruota.

Sentivo gli ultimi residui di lucidità piano piano abbandonarmi ma non ci badavo. Era bello per una volta staccare il cervello e lasciarsi andare senza se e senza ma.

Ridevamo e cantavamo come se fossimo dei pazzi e forse lo eravamo un po' per davvero, ma eravamo felici, in quel bar dalle luci soffuse e la musica dei bei vecchi tempi a farci compagnia alle tre del mattino.

 

Hey Jude, don't be afraid,
You were made to go out and get her.
The minute you let her under your skin,
Then you begin to make it better”.

 

Al settimo giro smettemmo di massacrare la stupenda canzone dei Beatles a cui dovevo il mio nome.

Mio padre era un loro fan sfegatato. Li adorava e l'intera collezione di vinili e musicassette nel suo studio ne era la prova. Li spolverava una volta a settimana, li accarezzava uno ad uno e poi li riponeva al loro posto, come se fossero esseri umani, quasi figli suoi. Quanti fratelli e sorelle avevo! Piacevano pure a me, anche se io mai e poi mai mi sarei fatta crescere barba e basettoni come aveva fatto lui durante la sua folle adolescenza.

A conti fatti, c'ero pure andata fortunata. Jude era un bel nome e soprattutto era un nome. Ad una mia lontana cugina era toccato chiamarsi Strawberry, in onore della bella 'Strawberry fields forever'. Lei odiava Lennon e compagnia. E chi poteva darle torto?

«Allora, Jude. Il prossimo traguardo qual'è? Ci presenterai il tuo ragazzo?».

Bevvi la mia vodka ad occhi chiusi, trastullandomi della bella sensazione che la sua calda scia mi lasciava in gola. Quando la sentii raggiungere lo stomaco li riaprii e lanciai un'occhiata che voleva sembrare ironica ma che era solo da ubriaca.

«Certo, credici!» esclamai annuendo. Come no!

Sapevano quanto considerassi stupidi e superflui certi discorsi. Io ero sempre stata l'eterna single del gruppo. Non che mi pesasse quel ruolo, anzi! Io mi ci trovavo benissimo e ne andavo pure fiera. Per me l'amore era un'idiozia. Rinunciare a se stessi, alla propria libertà, al proprio essere, per mettersi nelle mani di qualcuno che in un modo o in un altro, prima o poi avrebbe distrutto tutto lasciando solo lacrime, lamenti e bottiglie di alcol vuote? No, grazie. Ero troppo indipendente e felice di esserlo per cadere in una simile trappola e ridurmi come loro: affettuosi, teneri, innamorati... Puah!

«Prima o poi arriverà» sentenziò catastrofista una delle ragazze.

La guardai di sbieco. Provavo compassione per lei. Poveretta, incastrata nel tunnel dell'amore come una testuggine in un porta lattine di plastica.

«E sta' sicura che quel giorno, se arriverà, io mi girerò dall'altra parte e farò finta di non aver visto nulla. Salute!». E per solennizzare quel mio giuramento, brindai con i ragazzi single del gruppo.

Quel giorno firmai la dichiarazione di guerra col mio Destino.

 

And any time you feel the pain,
Hey Jude, refrain,
Don't carry the world upon your shoulders.
For now you know that it's a fool
Who plays it cool by making his world a little colder.

Hey Jude begin,
You're waiting for someone to perform with.
And don't you know that it's just you.
Hey Jude, you'll do,
The movement you need is on your shoulder.
Da da da da da da da da da da”.


 

Grazie a Lollina_, FairyLeafy e sometimes_strawberry per aver inserito la storia nelle seguite.

Grazie a Euterpe_12, ryanforever, rebeccuori ed amabili resti per aver recensito.

Vi aspetto tutti giorno 20 per il secondo capitolo.

Per qualunque informazione su questa storia, visitate la mia pagina ufficiale su facebook: https://www.facebook.com/oo00SerenityMoon00oo?bookmark_t=page

In più, se non volete perdere un capitolo, mandatemi un'e-mail a serenity_moon@hotmail.it con il vostro indirizzo ed io stessa vi avvertirò in tempo.

Siete fantastici e non smetterò mai di adorarvi,

baci, bacini, bacetti,

Serenity.

 

 

 

 

   
 
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