Giro per scuola in cerca del mio ragazzo.
Ho gli occhi di tutti puntati addosso; non c'è anima viva che non m'insulti: "Puttana!" - "Torna a battere, non ti vogliamo, qui, troia!" e altre frasette sulla stessa linea d'onda.

Sinceramente? Me ne frego.

Maschi, femmine, belli, brutti... sono tutti gelosi di me e per questo m'insultano.
Perchè "gelosi"?
Perchè ho conquistato il cuore del ragazzo più bello, figo, intelligente, carino, dolce, disponibile e bravo della città.
Svolto nel corridoio a destra, dov'è situato il mio armadietto. Mi blocco di colpo, ma riprendo a camminare subito dopo.
C'è un "WHORE!" grande quanto casa mia, scritto con una bomboletta rossa e contornata da vari disegni a sfondo sessuale. Che infantili, Dio mio! Sghignazzo aprendo l'anta e prendo il pacchetto di sigarette di scorta, richiudo l'armadietto e continuo a cercare il mio fidanzato.
Esco nel cortile interno e mi accendo una sigaretta con lo zippo.
Prendo qualche boccata di fumo e intanto scruto i vari gruppi.
BINGO! L'ho trovato: è seduto sulle scale con quattro o cinque ragazze che ridacchiano rumorosamente e in un modo pressocchè ridicolo.
Galline.
Faccio per raggiungerli quando un ragazzo alla mia destra si "accorge" di me e comincia ad insultarmi:
"Ecco la puttana che raggiunge il suo puttaniere. Ma perchè anzi che rompere i coglioni qui non raggiungi la tua cara mammina per strada? Su', che stasera voglio divertirmi e mi servono proprio due belle troie come voi."
Non ci vedo più: mi scaglio contro il coglione e lo prendo a cazzotti. 
Dopo dieci minuti buoni lo lascio perdere e torno a camminare verso il mio obiettivo: le scale.
Il mio ragazzo si alza, allargango le braccia:
"Sei forte, Zacky"
"Grazie, Haner" dico baciandolo.