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Autore: dizzyreads    10/10/2012    0 recensioni
Non si può impedire alle cose di cambiare, dobbiamo adattarci o rimaniamo indietro, il cambiamento ci fa crescere e crescere fa dannatamente paura. La verità che a molti sfugge, è che a volte più le cose cambiano più rimangono le stesse, anche se a noi non sembra; e ci sono volte in cui il cambiamento fa bene ed è la cosa migliore che ti potrebbe capitare.
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 WE ALL NEED A REASON JUST TO STAY


#1. – EVERYBODY’S CHANGING
 

“I try to stay awake and remember my name
But everybody's changing
And I don't feel the same”

(Everybody’s changing – Keane)

 
I cambiamenti sono spaventosi, fanno una cazzo di paura che a volte vorresti rimanere nella tua solita monotonia per tutta la vita, perché non sai mai cosa ti capita, non sai cosa ti riserva il futuro.
Non si può impedire alle cose di cambiare, dobbiamo adattarci o rimaniamo indietro, il cambiamento ci fa crescere e crescere fa dannatamente paura. La verità che a molti sfugge, è che a volte più le cose cambiano più rimangono le stesse, anche se a noi non sembra; e ci sono volte in cui il cambiamento fa bene ed è la cosa migliore che ti potrebbe capitare.
Questo era un concetto che ad Eyre restava difficile da comprendere a primo impatto, era spaventata da queste cose, la sua migliore amica si era fidanzata e adesso pretendeva che lei frequentasse il suo nuovo gruppo d’amici. Che c’è di male? Penserete, beh fondamentalmente nulla, ma Eyre odiava dover confidarsi con gli altri, dover ricominciare tutto d’accapo, far capire agli altri che tipo di persona è, come ragiona e cosa le piace...con Mya era tutto così semplice, lei sapeva già tutto. Bastava uno sguardo ed era fatta, si capivano al volo per questo le bastava la sua compagnia e nessun’altro accanto. Poteva dare l’impressione di essere un po’ asociale ma non le importava...voleva rimanere chiusa nel suo piccolo mondo, fatto di certezze e senza mille possibili variabili.
“Senti Ey, mi dispiace ma...potrebbe farti solo bene conoscere gente nuova!”  Le stava dicendo Mya camminando a passo svelto verso il cortile della scuola.
“Non è che m’interessi molto la gente del tuo ragazzo...” Commentò Eyre con l’entusiasmo di un bradipo ma non è che avesse molta scelta, non voleva perdere la sua migliore amica.
“Ti piaceranno vedrai.” L’assicurò lei convinta. “Hanno pure un gruppo del genere che piace a te.” Aggiunse come se fosse un incentivo per farglieli piacere.
“Ah beh allora...” Disse con una punta di sarcasmo; conosceva quei ragazzi di vista ma non le era mai venuto pensato di conoscerli meglio o che la sua migliore amica si potesse infatuare di uno di loro. 
Seguì Mya verso il gruppetto di cinque ragazzi che era radunato verso l’entrata della scuola, stavano fumando e ridendo con tutta la tranquillità del mondo; erano dei bestioni tatuati da capo a piedi che vestivano metal e che volevano fare gli spacconi, ecco l’impressione che davano ad Eyre in quel momento mentre si avvicinava.
“Ragazzi, lei è Eyre.” La presentò Mya ai cinque, in un nanosecondo si sentì cinque paia di occhi che la fissavano curiosi e lei odiava stare al centro dell’attenzione.
“Ciao, sono Matt.”  Le porse la mano il primo, uno con due fossette adorabili  e un sorriso magnetico, quello che scoprì essere il ragazzo di Mya; Eyre gli strinse la mano accennando un sorriso.
“Come butta? Sono Zacky.” Disse un altro un po’ grassottello, con un due piercing alle labbra e la faccia da fattone. Andiamo bene...pensò d’istante la ragazza, ma in fondo sembrava innocuo.
“Io sono Johnny.” Si presentò un ragazzo poco più basso di lei, quello che – scoprì poi – veniva preso in giro da tutti e lo chiamavano ‘nano’.
“Io sono l’onnipotente Reverend Tholomew Plague ma puoi chiamarmi Jimmy o Rev.” Matt rise a quella frase, da quando si era dato quel soprannome, lo usava in ogni circostanza. Eyre, dal canto suo, era rimasta un po’ sconcertata ma sembrava simpatico quel ragazzone alto almeno due metri.
“Synyster Gates, al tuo servizio.” Disse l’ultimo presentandosi con una faccia da schiaffi. Com’era il proverbio...dulcis in fundo? Ecco appunto, forse avrebbe dovuto dire: coglione in fundo.
“Che razza di nome è?” Sbottò la ragazza senza neanche pensarci, era schietta e non si faceva problemi a dire ciò che pensava, smorzando così l’entusiasmo del ragazzo. Jimmy scoppiò in una fragorosa risata e lo stesso fecero gli altri, era inevitabile, andava così fiero di quel nome d’arte che vederlo smerdato così...era un qualcosa di epico.
“Come osi...” La frase di Syn fu interrotta dalla mano del batterista sulla sua bocca per evitare che vomitasse una serie di colorati insulti senza ritegno.
“Puoi chiamarlo Brian e non morde, tranquilla.” Disse al suo posto Zacky mentre il suddetto ragazzo gli lanciò un’occhiata truce; Eyre fece spallucce come a dire che non le importava se mordesse o meno, sapeva difendersi bene.
“Bene, presentazioni fatte! Devo andare in classe... ci vediamo dopo?” Chiese Mya cercando di allentare un po’ la pressione, si rivolse verso Matt che annuì e le lasciò un casto bacio sulle labbra.
“E’ stato un piacere, ragazzi.”  Anche Eyre li lasciò da soli e seguì la sua amica dentro la scuola.
“Hai demolito l’entusiasmo di Brian, lo sai?” Le fece notare la sua amica non appena furono sole.
“Non è colpa mia se si è scelto un nome di merda” Commentò semplicemente Eyre scrollando le spalle, Mya alzò gli occhi al cielo.
“Sii meno scontrosa con loro, ti prego.”  Mya si fermò in mezzo al corridoio per guardare meglio l’amica con aria supplichevole.
“Ma perché? Che hanno di tanto speciale?” Domandò esasperata quest’ultima.
“Perché sono gli amici del mio ragazzo e anche i miei, fallo per me almeno!” Odiava quando la metteva su questo piano, quando le chiedeva di fare qualcosa che non voleva fare in nome della loro amicizia, ma era lecito usare un’amicizia come capro espiatorio? Se lo chiedeva un po’ troppo spesso ultimamente.
Eyre sbuffò. “Pff, potrei fare uno sforzo.” Mormorò infine come se fosse un sacrificio enorme.
“Ti ringrazio e una cosa...se continui a fare la scontrosa così, non avrai mai un ragazzo” Le fece notare l’amica con tono comprensivo, Eyre la guardò di sbieco.
“E’ il mio carattere.” Commentò semplicemente la ragazza non sapendo bene come ribattere.
“Beh cerca di cambiare un po’.” Detto questo se ne andò lasciandola da sola con i suoi pensieri. Non sapeva come ribattere perché sapeva che aveva ragione, non era così disperata da cercare a destra e a manca un fottuto ragazzo, ma sapeva che usando quell’atteggiamento allontanava tutti e a lungo andare avrebbe potuto allontanare anche Mya. Non voleva che accadesse.
Quando entrò nella sua classe di fisica notò che il suo posto preferito, l’ultimo banco, quello vicino alla finestra dove c’era la sedia più comoda e dove nessuno poteva vedere che cosa stesse facendo durante le lezioni perché era abbastanza coperta, insomma il suo posto era occupato...niente popò di meno che da mister Cancelli Sinistri.
Si avvicinò con passo spedito verso il ragazzo e incrociò le braccia quando gli fu davanti con un cipiglio severo, al che lui, sentendo una presenza vicino a sé, si voltò.
“Oh ma guarda, la signorina simpaticona.” Commentò vedendola con tono sarcastico.
“Quello è il mio posto.” Borbottò lei sentendosi molto bambina in quel momento, ma chi si credeva di essere quello arrivando così e rubandole il posto?
“Veramente è il mio.” Replicò lui tranquillo scrollando le spalle.
“No, ci sono sempre stata io in tutte le lezioni.” Ribatté soddisfatta.
“Perché io non sono venuto alle lezioni, prima era mio e lo è ancora.” Avrebbe tanto voluto prenderlo a schiaffi ma si diede un contegno.
“Affari tuoi, alza il culo.” Sbottò senza la minima intenzione di lasciar perdere.
“Neanche se mi paghi, cara.” Fece un sorriso proprio da presa a schiaffi che fece ribollire il sangue nelle vene ad Eyre, lei odiava i presuntuosi come Brian.
“Signorina Grey, si sieda, la lezione sta per cominciare.” Il professore che entrò in classe, la costrinse a sedersi accanto al ragazzo che se la rideva sotto i baffi ma Eyre decise di ignorarlo, la lezione di fisica le interessava perché le materie scientifiche le avrebbero alzato la sua penosa media scolastica.
“Sai, mi hai offeso prima.” Esordì dopo un quarto d’ora dall’inizio della lezione, Brian accanto a lei.
“Quando ho detto che il tuo nome d’arte fa schifo?” Domandò allora la ragazza senza un reale interesse, aveva lo sguardo fisso sulla lavagna mentre invece Brian si era voltato a guardarla.
“Esattamente.” Ghignò il ragazzo facendo buon viso a cattivo gioco.
“Quanto mi dispiace.” Commentò con tono piatto la ragazza.
“Dovrai farti perdonare.” Buttò lì il ragazzo accanto a lei con noncuranza, Eyre finalmente si voltò a guardarlo con un sopracciglio inarcato.
“Certo, contaci.” Era proprio l’ultima cosa che voleva fare, non le passava nemmeno per l’anticamera del cervello; per fortuna, il discorso si smorzò così visto che il professore prese a consegnare i compiti in classe che avevano fatto un po’ di tempo prima.
“Haner, andiamo proprio male...dovrà recuperare se vuole superare il mio corso e di conseguenza l’anno.” Disse il professore porgendo il compito a Brian accanto a lei che non fece una piega.
“Bel lavoro signorina Grey, dovrebbe dare lezioni di fisica al suo compagno di banco.”  Eyre sorrise soddisfatta nel vedere la sua B+ che si era sudata.
“Se, non sarebbe possibile.” Commentò con un sorriso sarcastico Brian ma al professore scattò una campanello nel cervello che gli fece rivalutare quella proposta.
“Invece la trovo un’idea geniale, Grey deve dare ripetizioni al suo compagno di banco per fargli prendere almeno una C nel prossimo compito.” Ordinò con un sorriso compiaciuto, Eyre lo guardò come se fosse completamente impazzito.
“No prof, io e lui non andiamo proprio d’accordo, sarebbe un suicidio studiare insieme.” Tentò di sistemare le cose la ragazza ma fu tutto inutile.
“Grazie eh.” Borbottò Brian ma in fondo si ritrovò d’accordo.
“Niente ma, lo aiuterà se non vuole che le abbassi il voto...mi raccomando il compito di recupero è tra due settimane.”  Detto questo li lasciò soli anche perché la campanella suonò, segno della fine delle lezioni.
“Tu e le tue battute del cazzo!” Sbottò Eyre al chitarrista che roteò gli occhi.
“Cazzo ne sapevo che mi avrebbe sentito, ha delle orecchie porca puttana peggio di quelle dei fottuti pipistrelli!” Quando Brian s’infervorava cominciava a sparare parolacce a destra e a manca...a dire il vero, lo faceva anche quando era normale ma ogni tanto cercava di darsi un contegno.
Uscirono dalla classe scazzati e in silenzio visto che nessuno dei due sapeva come affrontare l’argomento “ripetizioni” ma per loro fortuna, trovarono gli altri ragazzi ad aspettarli fuori dalla classe e quindi non avrebbero dovuto parlarne...per ora.
“Siete nella stessa classe di fisica?” Chiese sorpresa e con un sorriso malizioso Mya.
“Già.” Sbottarono in coro i due guardandosi poi male.
“Wow, sento odore di amore nell’aria!” Esclamò Jimmy divertito nel vedere le loro espressioni.
“Sparati in bocca, Jim.” Sentenziò Brian tirando fuori una sigaretta dal suo pacchetto di Marlboro, Matt scoppiò a ridere e gli diede una pacca sulla spalla.
“Andiamo a fumare, ci vediamo dopo.” Disse il Rev seguendo il chitarrista fuori nel cortile insieme a Johnny.
“Allora com’è andata?” Chiese Mya all’amica con sguardo a dir poco malizioso.
“Andata cosa?” Domandò di rimando Eyre non capendo dove volesse arrivare.
“Con Brian!” Esclamò come se fosse ovvio, in quel momento persino i due ragazzi erano curiosi di sapere qualcosa, erano dei pettegoli quando ci si mettevano.
“Come vuoi che sia andata? Gates è un ritardato.” Sbottò la ragazza facendo ridere Zacky e Matt.
“Adoro questa ragazza!” Dichiarò Zacky indicandola tra le risate.
“Ma che è successo?” Chiese quindi Mya non capendo da dove provenisse tutto quell’astio verso il ragazzo che aveva conosciuto da due ore nemmeno.
“Che ha preso una F nel compito e io B+ e siccome non riesce a tapparsi la bocca nemmeno per un secondo, il prof ha deciso che io avrei dovuto dargli ripetizioni di fisica.” Spiegò esasperata Eyre mentre a Matt scappò una risata.
“Cristo...buona fortuna.” Disse poi scuotendo la testa.
“Vedi, Syn è un po’ tardo quando si tratta di materie scolastiche.” Aggiunse Zacky che conoscendo bene il soggetto, già immaginava quanto poteva essere difficile inculcargli qualcosa in quella testina bacata.
“Certo quando si tratta di stronzate e musica, capisce tutto lo stronzo.” Disse poi Matt facendo spallucce, certo Brian era un musicista fenomenale e un fancazzista di prima categoria, ma per il resto era un disastro...anche nelle relazioni sentimentali.
“Fantastico ragazzi, davvero, se prima non ne avevo voglia, ora mi vorrei buttare da un ponte.”
Sentenziò alla fine Eyre facendoli ridere.
“Ma non sarà così terribile dai...” Nemmeno Matt era convinto delle sue stesse parole ma almeno ci aveva provato; alla fine decisero di tornare in classe o i professori si sarebbero incazzati.
 
“Bri, se ti bocciano è un fottuto casino.” Gli fece notare Jimmy, erano distesi sul tetto di casa di quest’ultimo a bere birra e guardare le stelle, lo facevano spesso quando dovevano parlare o avevano bisogno di stare un po’ conto loro; Jimmy e Brian erano molto legati, come fratelli, inseparabili, non riuscivano a stare separati per troppo tempo.
“Lo so cazzo, ma come minchia faccio? Non so neanche che diavolo stiamo facendo di fisica...” Borbottò il chitarrista prendendo un sorso di birra.
“Prova a chiederlo a Eyre, che dici?” Jimmy si voltò a guardarlo come se fosse ovvio.
“Neanche per sogno! Non siamo compatibili...abbiamo lo stesso rapporto che tu hai con i ragni.” Replicò soddisfatto del perfetto paragone anche se il batterista non era della stessa idea.
“Cioè ti fa schifo?” Chiese quindi inarcando un sopracciglio, Brian lo guardò male.
“Non in quel senso idiota...mi ha insultato il nome!” Ribatté come un perfetto bambino.
“E allora? Non fare il cretino e metti da parte un po’ di orgoglio che male non ti fa’!” Jimmy era reputato come la voce della verità, aveva sempre dannatamente ragione e il più delle volte rimetteva sulla giusta via i suoi amici che molto spesso si tagliavano le gambe da soli...soprattutto quando si trattava di relazioni. Troppo ciechi davanti l’evidenza che neanche si accorgevano della cosa più ovvia.
“Quando lo farà lei, lo farò anche io.” Ma Brian quando ci si metteva era davvero ostinato e testardo, o ci sbatteva la faccia da solo o proprio non ci arrivava.
“Bri, non fare il bambino.” Commentò esasperato il batterista. “Senti, tuo padre ha detto chiaramente che se ti fai bocciare addio Sevenfold, se ci tieni davvero...fai uno sforzo.” Ecco, quando la mettevano su questo piano, allora non aveva proprio scelta, teneva troppo al gruppo per sputtanarlo così.
Dopo quell’affermazione, rimasero in silenzio per un po’ di minuti, durante i quali Brian si ritrovò a rimuginare sopra le parole dell’amico e Jimmy questo lo sapeva bene, lo conosceva così bene che già s’immaginava cosa girava dentro quella testa calda.
“Non è che mi lasci tanta scelta, non voglio mandare tutto a puttane.” Disse infine con un sospiro.
“Bene, allora sai già cosa fare.” Con Jimmy era tutto così semplice, Brian si complicava la vita e lui glie la risolveva in pochi passi, era così che funzionava tra di loro, si aiutavano a vicenda e si paravano sempre il culo in ogni circostanza.

****
Eccomi tornata a riempire le vostre giornate con le mie fanfiction! (?)
No vabè scherzi a parte, ho scritto questa storia un sacco di tempo fa ma non sapevo se pubblicarla o meno e poi l'ispirazione era andata a farsi benedire perciò...comunque alla fine eccola! Spero vi piaccia...non so quanti capitoli avrà ma ho più o meno tutto in testa, spero solo di aggiornare costantemente :D
  
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