Note
dell’autore:
Allora
ho la febbre, e ho sognato questa cosa sicuramente perché mi sto guardando le
puntate di L.A. Ink a
manetta sul sito di Dmax.
Ovviamente
tutto questo è frutto della mia immaginazione e dei miei pensieri!
Spero
vi piaccia e che non vi abbia depresso abbastanza! Una recensione non farebbe
mai male, scusate per eventuali errori ortografici e baci a tutti!
È
il nostro arrivederci per sempre Capo.
Spesso le cose capitano all’improvviso,
indipendentemente dal ruolo che giocano, sia in positivo che in negativo,
segnano una spaccatura nella tua vecchia routine, te la stravolgono, spesso
capita in bene, seppur l’essere umano riesce a captarne il male.
Qualsiasi cosa che stravolga una routine è il male
per ognuno di noi, la vita è suddivisa in vari spazi, da noi scelti, ognuno di
loro ha una tale importanza che se ne venissimo privati ci incazzeremmo come
pochi.
Passeggiavo lungo il marciapiede cementato di uno
strano color beige, il sole tramontava e i raggi color arancio illuminavano
tutto il paesaggio, dalle foglie verde oliva, ai fiori biancastri, come le
villette bianche che assumevano un colore caloroso, un colore di casa, sorrisi
ripensando a quante ne avevo combinate prima di arrivare qui, ai miei trent’anni,
la vita cambia, e spesso viene stravolta.
Da adolescente passavo le mie giornate a far scorrere
le mie dita affusolate lungo il manico della mia fedelissima amica a sei corde,
mi esercitavo, ore ed ore, non avevo la minima idea di come poi sarebbe andata
a finire, sono diventato un chitarrista eccezionale, faccio emozionare la gente
proprio come mi emoziono io quando compongo, lungo la spina dorsale sento dei
forti brividi e dico ‘cazzo questo si che stravolgerà’ allora so che è la
melodia giusta, allora so di essere il migliore. E lo sono cazzo.
Alzo lo sguardo passando per un portone a specchio e
non riesco ad evitare di guardarmi, è una cosa naturale, guardo le lenti color
cappuccino illuminate dal sole dei miei occhiali, si notano i miei occhi, il
naso piccolo privo del piercing, le mie labbra leggermente gonfie, si cazzo,
sono Synyster Gates.
Molti pensano che io abbia abolito questo mio nome,
lo abbia abolito dopo la morte di The Rev, invece no,
ammetto, forse le prime due settimane l’ho fatto, anche perché le prime due
settimane volevo solo che il mio cuore cessasse di battere in qualche modo, ero
triste, depresso, solo, indifeso, dolorante, uno zombie umano, ma lui, il mio
migliore amico, era un combattente, devo onorarlo, ed andare avanti per lui, crescere
i miei figli raccontandoli di un eroe pazzo invisibile agli occhi ma presente
nel cuore.
Arrivo al negozio e sento un enorme peso al petto,
finalmente mi ero deciso, grazie ai miei amici, alla mia vera famiglia, ci
stavo riuscendo.
Apro la porta a specchio sfilandomi gli occhiali da
sole, e sorrido entrando nella mia seconda casa, lo studio di tatuaggi, i ricordi
riaffiorano alla mente ripensando a quante ore e soldi avevo speso per rendermi
la persona che volevo essere. Ci ero riuscito ad essere la persona dei miei
sogni, ma adesso mancava solo il tocco finale.
<< Amico! Carissimo ben tornato a casa.
>>
Cory
è un uomo molto giovane, ha all’incirca sui ventiquattro anni, posso dire di
averlo visto crescere, è il manager della Laguna Tattoo, ha sempre contatti col
pubblico, prende appuntamenti e organizza spese, è un piccolo grande lavoratore
con un sorriso smagliante.
<< Piccolo Cory! Grazie!
Ho appuntamento con Andreas. >>
<< Sì, te lo chiamo subito! >>
Un uomo basso e tosso, dall’altezza di Zacky e un sorriso famigliare si avvicinò con la camminata
da orso, mi aveva fatto provare i bruciori più assurdi con il suo cazzutissimo ago e inchiostro, ma era magico.
<< Junior, allora come ti sta passando la vita?
>>
Sorrisi, quasi nessuno mi chiamava in quel modo
tranne lui. << si tira avanti, e tu? >>
<< Al solito, allora spiegami questo
incredibile tatuaggio. >>
<< Allora sì, allora vorrei tatuarmi al centro
del petto ‘per sempre’ ti lascio libera scelta per il font, anche perché sai
già i miei standard, però vorrei che i contorni siano ben evidenti e calcati mentre
l’interno delle lettere siano sfumate, bianco e nero, mi fido di te. >>
<< Perfetto lasciami dieci minuti per la bozza,
intanto accomodati >>
<< Junior, che ne dici? >>
Andreas
si era avvicinato con il foglio di carta traslucida, era semplicemente
perfetto, ritraeva The Rev in persona, le lettere in
formato maiuscolo che sembravano un tributo alla sua grande altezza sia fisica
che morale, immaginai le sfumature radicali del suo carattere pazzo, dal chiaro
della pacatezza e saggezza alla trasformazione al nero della sua esuberanza,
quei tratti estremamente gotici e appuntiti quasi ossuti alle linee morbide e
rotonde che addolcivano il tutto, semplicemente perfetto. Rimasi a bocca aperta
con gli occhi che pizzicavano.
<< Lo prendo per un sì! Muovi il culo amico che
lo facciamo subito! >>
Mi alzai lanciando la rivista di chitarre sul
tavolino raggiungendo la sua postazione, mi tolsi la maglia guardando allo
specchio per l’ultima volta il mio petto spoglio.
Stampò la scritta sul mio petto e mi incitò ad
osservarmi allo specchio, semplicemente magnifico, allora ritornai a sdraiarmi
sul lettino appoggiando la testa ad un seggiolino, che il bruciore abbia
inizio.
Il brusio di sottofondo del macchinario era
assordante, un continuo rumore metallico, sembrava di essere in officina,
mentre l’inchiostro nero cominciava a dilagarsi e sporcare il mio petto chiaro,
ogni tanto strizzavo gli occhi, la gabbia toracica era una stronza, faceva un
male bestia.
<< Allora perché questo per sempre? >>
Guardai il soffitto sofferente, mi ci voleva un po’
per abituarmi a quel brusio e dolore contemporaneamente.
<< Jimmy, è venuto a mancare circa un anno fa,
per me era come un fratello, uno di quei migliori amici che vorresti per tutta
la vita, lo avevo trovato, abbiamo raggiungo l’apice della felicità lottando e
sorreggendoci a vicenda, molti tatuaggi che ho, oltre ad avere un significato,
fanno parte della scena, della mia esuberanza, ma questo è diverso, questo è
per Jimmy, e per immortalare la sua felicità in questo per sempre. Molte persone
lo ricordano in modo assurdo, strano, stupido, io lo voglio ricordare felice,
quando abbiamo raggiunto il nostro apice di felicità che non sono mai stati i
soldi, ma la famiglia. Sì eravamo come una famiglia, anzi siamo una famiglia e
non avercelo più così vicino come prima fa molto male, ma ricordare gli eroi, e
i geni con un velo di tristezza non fa altro che alterare aspetti negativi, e
malinconici, mi manca e lo ammetto, ma preferisco ricordarlo e ricordare tutto
con un sorriso stampato sulle labbra, vorrei essere forte per me come lui era
forte per se stesso. Spesso invidio la forza che aveva, ci sono giorni in cui
non riesco ad alzami dal letto, in cui vorrei chiudere gli occhi e ripetermi ‘ehi
questo incubo finirà’ ma poi ti accorgi che non è un incubo, si chiama vita,
nella vita capitano cose, sia felici che tristi, la mia felicità è quella di
ispirare persone, amare la mia famiglia e amare me stesso, la mia tristezza è
di aver perso una persona cara, una persona che reputo ancora adesso casa, ma
vorrei che col tempo questa tristezza si trasformasse in forza, Jimmy vorrebbe
questo per me, ne sono certo.
Diciamo che con questo tatuaggio vorrei regalargli il
suo arrivederci per sempre. Non è un addio, non ce la farei, è solo un ‘ehi ci
vediamo dopo capo’. >>
Sorrisi con gli occhi lucidi mordicchiandomi il
labbro. Avrei affrontato diversamente la vita, avrei tratto forza da questa
semplice parola che racchiudeva il significato di una vita.