Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: sakurai    10/10/2012    3 recensioni
Aomine conosceva solo la vittoria.
Eppure, ora quella stretta sapeva tanto di una bruciante sconfitta.

[Aomine_Kise, one-sided, flashfic, rating verde]
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Underneath.




Aomine non aveva mai provato l'amarezza della sconfitta che ti stringeva la gola e ti faceva pizzicare gli occhi.
Tutto quello che aveva imparato a sentire era stato il brivido del gioco e l'euforia della vittoria, presto soppiantate da una noia e da una passività latente.


Chiunque si arrendeva.
Non era divertente.


Era passato dall'amore vivido per quel gioco alla delusione di non trovare nessuno alla propria altezza, e si era chiuso in un bozzolo di indifferenza e rifiuto.
Non aveva conosciuto l'insopportabile sensazione di inadeguatezza, guardando con occhi opachi e consapevoli il proprio talento, né le sue ginocchia avevano incontrato l'asfalto bagnato di una partita persa.


Erano sentimenti che non avrebbe mai provato.
L'unico che lo poteva battere era lui.


Non aveva mai sentito il suo cuore fermarsi per un attimo, a riprendere fiato e a guardare quelli che gli stavano intorno.


Che stronzata. Perché avrebbe dovuto?
Erano deboli.


Erano tutti deboli, e illusi perché speravano ancora di poter avere una possibilità contro di lui.
Kuroko era debole, e aveva bisogno di Kagami.


Aveva bisogno di una luce per cui essere un'ombra.
Ma era inutile, lui avrebbe vinto comunque.


Kise era debole, con quella sua maledetta ostinazione a perseverare nella direzione che aveva scelto il sesto membro.
Per quanto potesse provarci - per quanto potesse avvicinarsi - una copia non sarebbe mai stata come l'originale.
Una copia risulterà sbiadita e offuscata dalla brillantezza dell'originale.


Perché allora il sorriso di Kise era così brillante?
Era uno stupido se pensava di farcela.
Solo uno stupido illuso.




[Stupido era lui.]

[Perché, nonostante avesse vinto, la vista di Kise che si appoggiava a Kasamatsu per uscire dal campo
era risuonata come un'amara sconfitta.]

[Quanto sei stupido, Aomine]




Kise si accasciò piangendo lacrime di rabbia per quella sconfitta, con ancora nella mente lo sguardo vuoto che Aomine gli aveva rivolto a fine partita.




[Quanto sei cieco, Kise]

   
 
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