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Autore: kymyit    10/10/2012    1 recensioni
Taichi e Yamato guardano una partita di football insieme, scherzano un po' e si fanno delle avances... ma la gelosia è in agguato.
[Piemon/Yamato]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Piemon/Piedmon, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Two Lonely Stars'
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Note: Sì è una fic altamente stupida, non aspettatevi una morale. Il Gie che verrà nominato è un mio oc, tutto si basa su quello che ho inventato, non posso farci niente, non riesco davvero a non tirare in ballo i miei poveri prescelti, a costo di farvi spoiler per altre mie fic... ammesso che riesca a presentarveli laggiù. Beh, non so che altro dirvi se non buona lettura ^^





Quella sera Taichi e Yamato erano soli in casa del secondo, appallottolati sul divano davanti alla televisione a guardare il football. Non che Taichi fosse un patito di football, in effetti, non sapeva che Yamato lo fosse, anche se aveva una giustificazione plausibile in mente.
-Da quando t’interessano quei ragazzoni corazzati che si scannano per una palla ovale?-
Yamato arrossì appena.
-Da quando… beh, ho visto allenarsi Gie-senpai.- rispose. Taichi annuì. Lo sapeva. Lo sapeva! Yamato ammirava tantissimo Gie, forse perché come lui aveva una relazione con un uomo. O forse perché, ed era solo un sospetto eh, a Yamato piacevano quelli più robusti di lui e Gie, beh, era uno ben piazzato, con e senza protezioni. Inoltre a vederlo in campo c’era da restare a bocca aperta, sembrava una macchina da guerra.
Infatti, il suo digimon era Mugendramon e il fatto che la squadra si chiamasse Mugen Dragons la diceva lunga, molto lunga sulla sua indole. Che poi, di fatto, Gie era uno tranquillo e gentile, ma preso per il verso sbagliato sapeva bene come farti a pezzi, triturandoti a terra.
Taichi si scolò la sua aranciata sgasata e afferrò le patatine dalla ciotola, Yamato era talmente preso dal match che non resistette a rompergli le scatole.
-Senti e se in linea del tutto ipotetica ti chiedessi di smutandarti?-
Si preparò a incassare un pugno, ma Yamato rispose con calma -In linea del tutto ipotetica ti direi che se i Mugen Dragons riescono a vincere potrei anche saltarti addosso.- Lo disse con calma, divertito, sereno. Taichi ridacchiò, poi ridacchiò anche il prescelto dell’Amicizia e ripresero a guardare la partita. Ne furono coinvolti alla fine, quando fu segnato il Touchdown della vittoria, i due esalarono un grido di trionfo e Taichi avvolse un braccio intorno alle spalle dell’altro.
-Hai visto che roba?-
-C’era d’aspettarselo da Gie-senpai!-
-Ehm… quindi? In linea del tutto ipotetica… non dovresti smutandarti?-
-Sì, beh… però, magari ti concedo il vantaggio della fuga…- fece l’altro mettendo mano ai pantaloni. In realtà erano entrambi tesi da morire, perché non sapevano se fare davvero qualcosa o fermarsi. Era una di quelle situazioni in cui tutto quello che vorresti fare, è uscire in terrazza, salire sulla balaustra nudo come un verme e gridare -Sono il re del Mondo!- così, senza pensarci. Godersi la vita, divertirsi, senza pensare ad altro. E quando qualcosa stava per smuoversi, una voce fermò il mondo.
-E, se in linea del tutto ipotetica, fossi geloso?-
Yamato si voltò irrigidendosi come un manico di scopa -Pi… Piemon?! Che ci fai qui?-
-Ho finito il sale. Secondo te? Sono venuto a controllare che tutto fosse in ordine e invece, sorpresa! Sai, queste partite che guardate voi umani sono interessanti, dovrei iniziare a seguirle anch’io se l’effetto è la tua buona predisposizione per il resto della serata.- sciorinò fulminando entrambi con lo sguardo, in particolare Taichi, fissandolo come fosse una ripugnante cimice, impossibile da schiacciare senza poterne subire le conseguenze.
-Io… mi sa che vado…- fece quello, avviandosi verso la porta con aria vagamente codarda.
-No, resta, Taichi Yagami, resta. Perché non assisti a quest’appassionante incontro?-
-No, mi spiace, io e il wrestling non andiamo d’accordo, a quest’ora preferisco la pennichella. Baci e abbracci!- esclamò fiondandosi verso la porta, quando la mano del nemico lo afferrò saldamente per il braccio a pochi centimetri dalla porta.
-Insisto, potrebbe essere un’esperienza costruttiva, sai?- gli disse maligno.
Taichi sudò freddo.
-Noi… noi scherzavamo, lo sai, vero?-
-Lo so, scherzavo anche io. - disse il digimon spingendolo verso la porta aperta alle sue spalle e il digiprescelto del Coraggio si trovò improvvisamente all’esterno senza possibilità di replicare. La porta si chiuse lasciandolo solo e in silenzio. Fece per citofonare, perché era scalzo, quando la porta si riaprì e le sue scarpe volarono una ventina di piani più sotto, oltre il terrazzino.
-Buona pennichella.- sogghignò Piemon con gli occhi sottili e maligni.
-E poi si chiedono perché io sia ancora single.- borbottò Taichi calciando l’aria.

   
 
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