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Autore: Jay W    11/10/2012    3 recensioni
Ciao a tutti!^^
Questa è una storia nata dalla mia improvvisa passione per Iron Man (o dovrei dire Tony Stark?) e una lunga chiacchierata con mio padre sulla condizione di vita delle donne libiche, paese in cui ha lavorato per diverso tempo da giovane.
Premetto che non sono araba, non so molto della cultura araba e non ne capisco niente di arabo, ma qualche espressione in questa splendida lingua non volevo perdere l'occasione di mettercela, a partire dal titolo stesso, il cui significato vi verrà svelato più in là nella storia... Sempre che decidiate di continuare a leggere!XD
Enjoy^^
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dicevo? Ah già... Merda!!!

Gran bel casino!

Casino che, naturalmente, non avevo la più pallida idea di come sistemare.

Ah, Tony, idiota di un cazzone: te l'avevo detto che ti saresti cacciato in un mucchio di guai, con quella ragazzina!
Avresti dovuto tenere bene in conto il fatto che fosse femmina, quando l'hai presa con te: maggiorenni, maggiorate e disinibite sono spassose per una notte.
Per più di una notte diventano una palla al piede e, grandi o piccole che siano, si trasformano in petulanti rogne ambulanti.
Ora cosa cazzo racconterai alla cara mrs Parker?
Che la piccola ti considera suo marito? Che fa la mogliettina gelosa? Le chiederai di chiudere un occhio sul fatto che fra qualche anno potrebbe capitare di portartela accidentalmente a letto, perché lei pretenderà da te i tuoi doveri coniugali???
Non riuscii a far tacere i miei pensieri nemmeno sbattendo la testa contro il muro: quella vocina era sempre lí a parlarmi, a dirmi come stavano i fatti, a ricordarmi che avevo fallito. Ancora una volta.

-Sta' zitto! Basterà spiegarle con calma che...-

-Che cosa, Tony? Che non sei suo marito ma suo padre? Che non vuoi essere affatto un genitore ma ti sei costretto a diventarlo perché la ami tanto da non poter vivere senza di lei, anche se non hai alcuna intenzione di esserne marito e perciò, anche se aborri già la sola prospettiva, tra farle da marito e farle da padre, preferisci la seconda opzione...?-

-...Sí!-

- Spassionatamente: dopo non aspettarti che scatti un bacio alla Titanic...-

-Piantala, è una bambina!!!-

-Che è certa di essere tua moglie!-

-Piantala, ho detto! Non sono suo marito! E non sono nemmeno suo padre!-

-Tony... Se non sai nemmeno tu che cosa sei, come diavolo pretendi di spiegarlo alla ragazzina?-

-...Non lo so...-

-Ti crede un angelo... Un angelo, TU! C'è da sganasciarsi, non trovi?-

-...Ha soltanto visto un disegno, è confusa...-

-...Esattamente come te!-

-...Lo so...-

-Sai perché ora ti trovi nella merda fino al collo...?-

-Ehi, un momento: perché mai dovrebbe essere un problema? Le spiegherò le cose come stanno e...-

-...In ogni caso le spezzerai il cuore e le cose peggioreranno di giorno in giorno!-

-Sapevo dall'inizio che non sarebbe stata una passeggiata...-

-Ma se le cose si complicano, e sai che accadrà, te la toglieranno. In ogni caso la perderai, Tony, e non hai tempo per impedirlo: è una faccenda che è nata in modo sbagliato e in modo sbagliato finirà!-

-...Merda!-

-Tu non saresti comunque in grado di farle da padre, guarda in faccia alla realtà!-

-No, non lo sono...-

-Non è colpa tua: in fondo, tu non hai mai avuto davvero un padre...-

Quella considerazione fece male più di tutto.
Fu più dolorosa della consapevolezza di non essere ciò che si aspettavano da me.
Più dolorosa dell'attesa, perché altro non era, che aprissero la porta e prendessero la piccola per portarla via da me... Perché mi consideravano indegno dell'amore di tanta innocenza...
Non avevo mai detto addio ai miei genitori.
Non avevo mai detto addio a quel padre di cui ricordavo solo i rimproveri e le porte che mi chiudeva in faccia, e col momento dello schianto della loro auto, non avevo ancora saldato tutti i conti...
Ecco perché faceva ancora tanto dannatamente male.

-A causa sua, te la porteranno via e non c'è nulla che tu possa fare!-

-No!-

Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a smettere di pensare che fosse vero... Era colpa sua... Era ancora colpa di mio padre...

-Lui te l'ha data, lui se l'è ripresa...-

L'orologio... Quel maledetto orologio con cui l'avevo comprata, era quello di mio padre... Lui mi aveva offerto la possibilità di prenderla con me, lui mi aveva occluso la possibilità di tenerla...

-Dopotutto ha sempre fatto così, per tutta la vita...-

Fermare quel fiume di velenose considerazioni su mio padre divenne quasi impossibile: non credevo di portargli ancora così tanto rancore dopo più di vent'anni... Invece, ad ogni constatazione, mi si apriva una voragine sempre più grande e cocente nel cuore...
Quel cuore martoriato per troppe volte...
Mi ritrovai a ricordare ciò che non avrei voluto: che aveva sempre rovinato ciò che amavo, che aveva fatto soffrire me, mia madre... Ed ora la piccola... Come una maledizione che mi portavo addosso, poco importava se fosse morto o meno...

-Tony, in fondo dovresti ringraziarlo...-

Perché mai dovrei...? Non vedo nemmeno un motivo...

-Volevi salvarla dal deserto, giusto? Beh... Bravo, ce l'hai fatta!-

-Questo è vero...-

-Il tuo compito è finito! Prendila così! Ora puoi tornare alla vita che amavi tanto: donne...-

-...Sesso vuoto e un letto freddo la mattina-

-Orde di ammiratrici...-

-...Che non vedono l'ora di mettermi le mani nei calzoni, solo per avere un quarto d'ora di notorietà-

-Serate di gala, aste di beneficenza, premiazioni...-

-...Dove vagheró da solo come l'imbecille in cerca della prima che mi capita da rimorchiare-

-Feste indimenticabili...-

-...Così indimenticabili che mi ubriacheró fino a star male e di cui non mi ricorderò un cazzo-

-Le tue innovazioni per le Stark Industries, nuovi fantastici brevetti per ottimizzare le tue armi...-

-...Che serviranno a distruggere villaggi e uccidere innocenti all'altro capo del mondo-

-La tua bella casa tutta per te...-

-...Maledettamente vuota-

-La tua bella vita di prima...-

-...Maledettamente vuota!-

-Oh, andiamo Tony, ma sentiti! Non eri tu quello che voleva tornare a fare esattamente tutto questo? La vita ti sta offrendo generosamente un'altra possibilità e tu la butti nel cesso? È da perfetti coglioni! Allora? Che mi dici?-

-...Che sono un coglione!-

 
Mi alzai dal letto, stavolta senza controllare nuovamente l'orologio: operazione inutile.
Merda! Merda! Merda!!!
Chiedevo tanto? Volevo solo darle una vita migliore ed ora, invece, cosa mi ritrovo?
Una ragazzina che non parlava la mia lingua, confusa, convinta di essere mia moglie e che si sentiva, quindi, tradita perché credeva che, donando un orologio al padre di Pepper, avessi comprato sua figlia. Cioè, gliel'avessi chiesta in sposa!
Mi credeva un angelo... Bell'angelo, che ero!
Giuro: nella prossima vita, se c'è una dopo di questa, non cadró dal cielo con un reattore luminoso nel petto: porta solo guai!
Ero padre da poco più di una settimana e lei era  la prima a non saperlo.
Forse dovrei dare ascolto a tutti, non sono tagliato per questo genere di cose: c'è chi nasce per fare il pilota, chi nasce per fare il medico, chi nasce per fare l'inventore, chi nasce per fare il poeta... Io, certamente, ero nato per molte di quelle cose, ma di certo, non ero nato per fare il padre!
Ero solo un coglione, senza tempo per cambiare le sue carte. O per cambiare le sue stelle, se vi piace l'idea di un Tony Stark poetico.
Ma, come padre o come marito, non importava... Lei mi amava.
E anche se non sapevo bene come, io amavo lei.
Quindi che importava, tutto il resto?
Se lei mi amava e anche io l'amavo davvero, avrei dovuto dimostrarglielo.
E come dimostra d'amare, un padre...?
Ecco il punto.
Non avrei mai immaginato potesse essere tanto doloroso.
In realtà... In realtà, senza volerlo, mio padre mi aveva già insegnato a dimostrarlo: era tutto lì, nel dolore mai consumato dello schianto della sua auto.
Solo che ancora non potevo saperlo...
Di una cosa, però, ero certo: un padre cerca di proteggerti.
La piccola si era già sentita tradita una volta e non avrei commesso lo stesso errore: l'avrei protetta.
Perfino da me.
Ma come...?
 
In laboratorio, mentre i miei pensieri fluttuavano su quell'interrogativo e fra le mie mani cominciava a plasmarsi qualcosa che non possedeva ancora un nome, una forma, nè un'utilità, esattamente come l'amore che provavo per la piccola e quello che rappresentavo per lei, tentai di rifletterci e, l'unica risposta che riuscivo a darmi, era identica all'oggetto metallico che stavo costruendo: non lo sapevo ancora!
 
Le idee cominciarono a schiarirsi solo molto più tardi, quando, colpito dai primi raggi del sole, tra le mani mi trovai un propulsore, alimentato col mio mini reattore arc.
-Jarvis, producili in serie! Dagli un po' di colore... Rosso e oro!- ordinai, mentre lo provavo su una lastra di vetro che finí in frantumi.
In quell'istante la nebbia si diradó: forse potevo usare le mie stesse armi, per proteggere la piccola.
Se avevano seminato paura e morte, avrebbero potuto adesso assicurarle protezione: sarebbe stata un'occasione di redenzione, anche per me...
 
Ma se non fossero state sufficienti...?
 
Mi balenó l'idea che da solo non potessi riuscirci, che avessi bisogno d'aiuto, per proteggerla.
Proteggerla da cosa? Bella domanda!
Dai servizi sociali... Dal mondo in cui l'avevo portata e che forse era sbagliato quanto il suo... Dalle mie paure, credo...
No, tranquilli: per quanto m'arridesse l'idea, non avrei puntato un Jericho contro mrs Parker!
Volevo solo dimostrare che, se dentro di me non ero abbastanza forte per proteggerla, in un arsenale come le Stark Industries sarebbe comunque stata al sicuro.
Tutto ciò che dovevo fare era premere un tasto.
Lo feci.
-Jarvis...?-
-Sí, signore?-
-Proteggi Sarah Stark da qualunque minaccia di pericolo: oggetti, uomini, animali, situazioni, non importa, proteggila e basta, ad ogni costo. Hai libero accesso al controllo delle armi!-
-Sarà fatto, signore!-
 
Sapete una cosa? Mi fa proprio bene parlare con voi, ha un che di... Liberatorio! Grazie, mi sto affezionando alle nostre chiacchierate...
 
 
Ed ora cancellate tutta questa robaccia melensa alla romanzo Harmony e andiamo avanti!
 
Voce narrante...? Forse era meglio se continuavi tu: credo di essermi sputtanato per sempre!
 
 Merda!








  Cari/e Lettori/rici, la storia giunge quasi alla conclusione! Niente paura, cercherò di postare più presto che posso, grazie per la paziente attesa, siete degi angeli (o dei "mallaki" come direbbe Sahar!XD)
Enjoy!^^
 

 
  
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