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Autore: ethelsgonnabeokay    11/10/2012    4 recensioni
Questa storia partecipa al contest "Il linguaggio segreto dei fiori..." di helly.
[...] -Per quanto ancora sarai arrabbiata con me?- chiese Gohan all'amica, cercando di capire perché gli tenesse il muso da ben due giorni.
-Per sempre.- rispose la ragazza, con le braccia così intrecciate al petto che le ci sarebbero volute parecchie ore per districarle.
Videl ripensò a quando, poco tempo prima, era sul serio convinta che Gohan fosse morto. Strinse ancora di più le braccia intorno al corpo, anche se quella volta lo fece in un gesto più che altro protettivo.
-Mi dispiace- la sorpresa di sentire che l'altro forse aveva capito le fece alzare lo sguardo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Essere amati tanto profondamente ci protegge per sempre.



Autore
: Ethel00

Personaggio/i e/o Pairing: Gohan/Videl
Pacchetto scelto: Lillà Bianco
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico
Rating: Verde
Prompt & Citazione: Emozioni d'amore; Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza. (Antoine de Saint Exupéry)
Questa storia partecipa al Contest [URL=freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10373967&]"Il linguaggio segreto dei fiori" [/URL] di helly.




Videl aveva sempre rifiutato le emozioni troppo forti, troppo rischiose e avventate. Le persone che la conoscevano pensavano semplicemente che non credesse nell'amore e nella paura, che li considerasse solamente come proiezioni nella propria mente, cosa che molto spesso ripeteva. Ma non era vero. Lei stessa aveva provato quei sentimenti, lei stessa aveva paura che l'amore potesse bruciare come un foglio di carta gettato nel fuoco, diventare cenere e non tornare indietro. Per questo aveva cercato di non creare legami, di sembrare sempre più forte e superiore. Pensava che, facendo in quel modo, avrebbe evitato di voler così tanto bene a qualcuno e da poter soffrire per lui o a causa sua, e per un po' ci era riuscita. Poche persone infatti erano riuscite a marchiare un segno indelebile nel suo cuore, dopo la scomparsa della madre. Ma appena aveva incontrato i profondi occhi neri di quel ragazzo aveva capito di essere spacciata.

-Per quanto ancora sarai arrabbiata con me?- chiese Gohan all'amica, cercando di capire perché gli tenesse il muso da ben due giorni.
-Per sempre.- rispose la ragazza, con le braccia così intrecciate al petto che le ci sarebbero volute parecchie ore per districarle.
Videl ripensò a quando, poco tempo prima, era sul serio convinta che Gohan fosse morto. Strinse ancora di più le braccia intorno al corpo, anche se quella volta lo fece in un gesto più che altro protettivo.
-Mi dispiace- la sorpresa di sentire che l'altro forse aveva capito le fece alzare lo sguardo.
Non si era accorta che, intanto che lei era persa nei suoi pensieri, Gohan aveva preso una sedia da chissà dove e le si era seduto accanto.
-Videl, mi dispiace di averti fatto soffrire, dico sul serio. So cosa vuol dire perdere una persona cara. Immagino come ti sarai sentita...
La ragazza si sentì arrossire. “Ha capito davvero, allora... spero... spero almeno che non abbia capito proprio tutto...
-Io però credo che tutto questo sia parte della vita, che bisogni rischiare per viverla fino in fondo. E secondo me, le persone che ci amano comunque non ci lasciano mai del tutto...
Amano?
-Ma te l'ho già detto mille volte che sono dispiaciuto per quello che è successo. Mi perdoni?
Ed era impossibile dirgli di no, perché aveva un'espressione davvero dispiaciuta ed era vicinissimo a lei e aveva appoggiato una mano sul suo braccio, e lei aveva il cervello in subbuglio.
Mandando al diavolo l'orgoglio che ostentava, Videl lo abbracciò.
-Io ci sarò sempre per te, ricordatelo...- sussurrò lui, quasi soffiando nel suo orecchio. Poi, timidamente, posò le labbra sulle sue.
Aveva ancora paura? Sì, la aveva. Ma era anche vero che farsi presenza significa accettare il rischio dell'assenza, e in quel caso... “vale la pena di rischiare” pensò, mentre approfondiva il bacio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Angolo autrice mi siete mancati perciò niente padellate ok?

Ciao a tutti... *padellata* 
Avevo detto niente padelle .-. 
Comunque sì, sono tornata :)
Stupida storia scritta in un momento in cui era proprio giù non si è notato eh?ma spero comunque che vi piaccia :D
Mi sono accorta che il titolo è esageratamente lunga ma è una citazione di Harry Potter, dai!
Avete ancora padelle... ciao!

Ethel

   
 
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