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Autore: yolima90    11/10/2012    1 recensioni
Com' era da bambino Joker? Era folle come lo si vede ora? O solo un timido ragazzino esile? Questa è la sua umile storia.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parcheggiò la bicicletta vicino a quelle dei professori , con la zaino in spalla si avviò sulle scale ormai desolate, spinse l'immensa e pesante portone e fu nel corridoio, solo pochi studenti vi erano ormai in giro,  arrivò davanti alla classe dove proveniva schiamazzi e risate, in quella stanza stava volando tutto , Jack in silenzio senza farsi notare raggiunse il suo banco contro il muro in seconda fila, dietro c'era un chiacchierone di Harvey Dent che si era candidato come aiuto preside della scuola e non smetteva mai di andare in giro a darti la mano dicendoti " conto sul tuo voto vecchio mio! " prima di stringere altre mani e così via, alla sua sinistra c'era un ragazzino grassoccio di nome Matt  che mangiava in continuazione e se ti concentravi potevi sentire il rumore delle sua mandibole che distruggevano quei poveri panini giganteschi di sua madre.

Davanti a lui aveva la ragazza più carina di tutta la classe : Rachel Dawes.

 

 

<<  Jack ! >> 

 

Rachel mise lo zaino sul banco e guardò lui

 

<< Ciao Rachel >> mormorò timidamente, la ragazza non lo sapeva ma lui aveva una cotta terribile per lei.

 

<<   Sei passato davanti al negozio di magia e giocattoli ? >>

 

Jack annui mentre tirava fuori il suo astuccio

 

<< Hai visto quella nuova bambola? Mi mette una paura !  >>

 

<<  Anche  a me…>>

 

tirò fuori un quaderno con un soldato che guardava l'oceano

 

<< Hey guardate chi è arrivato  >>

 

Ahi…

 

Jack pensava che non l'avesse visto, pensava di passare una giornata diversa ..ma invece non fu così

 

<< Ciao sfregiato! Cosa mi racconti? >>

 

Bruce Wayne diede una patta così forte sulla schiena a Jack che per poco non lo mandò per terra, la classe rise escluso Rachel che guardò il ragazzino ricco con aria di sfida

 

<< Hey sfregiato ti ho fatto una domanda   >>

 

<<   Lascialo stare Bruce!  >> si alzò in piedi mentre Jack raccoglieva il suo astuccio che era finito per terra

 

<< Oh ciao Rachel!   >> le sorrise

 

<< Si chiama Jack! E no sfregiato!  >>

 

<<  Ma non dire …>>

 

avrebbero continuato se non fosse per l'arrivo della professoressa che li costrinse a ritornare al loro posto, Jack sorrise alla ragazza che ricambiò e la lezione ebbe inizio.

 

Le ore passarono veloce e l'ora di tornare per pranzo a casa arrivò finalmente, Jack riprese tutta la sua roba e sarebbe uscito come tutti gli altri se non  fuori sulle scale Bruce Wayne lo fece cadere e lui rotolò per terra facendosi male a un labbro.

 

<< Ops >> disse il ragazzo moro alzando gli occhi innocentemente al cielo  << Non ti avevo visto, ero così concentrato a guardare le tue cicatrici che proprio non ti ho visto >>

 

Jack si lanciò sù di lui ma lo mancò, Bruce gli diede un'altro spintone e fu di nuovo per terra 

 

<< Di nuovo ops Napier..>>

 

<< Bruce Wayne lascialo stare! >> gridò Rachel che corse ad aiutare Jack << Veditela con me >>

 

 

Bruce la guardò per un attimo poi si mise a ridere 

 

<< Cos'hai paura di picchiare una ragazza? Hai paura che ti mando per terra?  >>

 

<< Ci vediamo Dawes eh lascia stare lo sfregiato e pensa più a me >>

 

andarono via ridendo.

 

<< G-grazie >> mormorò Jack pulendosi i pantaloni dalla terra, Rachel si voltò 

 

<< Jack non meriti che quel antipatico ti prenda in giro, ti devi far rispettare!  >>

 

Jack fece un timido sorriso, era facile per lei dire questo, nessuno la prendeva in giro e non aveva l'incubo di Bruce Wayne che gli facesse i dispetti.  Almeno i dispetti di quel antipatico aveva portato ad avvicinarla a lui senza che prendesse in giro le sue cicatrici accanto alle labbra. Quello che lo rendeva agli occhi di tutti " lo sfregiato". 

Ma Rachel non le guardava mai o non le nominava quasi mai e quando lo faceva quelle rare volte non era per offenderlo o per avere pena per lui, le rispettava e non faceva tante domande sù di esse come il resto della gente. 

A Jack non piaceva parlare di com'era diventato così, lo metteva in imbarazzo.

Diede un passaggio alla ragazza dai capelli lunghi castani fino a casa sua e poi la salutò sorridendole mentre lei ricambiava e gli augurava una buona giornata.

Si Rachel Dawes rendeva le giornate migliori al nostro piccolo Jack.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

alla prossima :D

   
 
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