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Autore: _Anima_Libera_    11/10/2012    0 recensioni
Stein e Spirit, insieme per forza...Spero che vi aggradiiiiiiiiiiii!!!!!
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Franken Stein, Spirit Albarn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SUNDAY MORNING

 
Finalmente è domenica e dopo un’estenuante settimana passata sui banchi mi rilasso un po’ nella mia stanza che divido da un po’ di tempo con un ragazzo che ho conosciuto da poco, ma che mi ha già recato un sacco di problemi: Franken Stein.
Un tipo come lui non lo trovi facilmente in giro, impassibile e senza un apparente filo di sentimenti nel cuore, se ne va a destra e a sinistra a massacrare di botte chiunque gli capiti sotto tiro, oltretutto ha anche la mania di dissezionare gli animali…macabro davvero. Chissà poi perché Lord Shinigami mi ha affidato come meister uno come lui.
Per ora è un mistero.
Sto per socchiudere gli occhi quando un urlo mi fa sobbalzare  per lo stupore e d’istinto mi affaccio dalla finestra: come al solito Stein sta picchiando a sangue un malcapitato ragazzo e io incomincio ad urlargli: - Oh insomma Stein!!! È domenica cacchio! E riposati un po’! Possibile che devi sempre fare il bullo?! -
Stein si volta verso di me, è stato facile per lui capire dove mi trovassi, riesce nonostante i suoi 14 anni a captare le onde dell’anima meglio di chiunque altri nella scuola.
Molla finalmente la presa e allontanandosi se ne va. Io rimango a fissarlo fino a quando non lo perdo di vista. Non so come spiegarlo, ma mi sento in dovere di andare da lui a vedere come sta e che cosa stia facendo. Cioè, in fondo è il mio meister, credo che questo da parte mia sia il minimo.
Sono davanti ai giardini della scuola, ma di Stein nessuna traccia…
-Ma dove accidenti si è cacciato quel cretino?!-
-Guarda che sono qui…-
Una voce da dietro un albero mi fa voltare.
“Finalmente ti ho trovato”.
 Mi avvicino dove di Stein riesco a vedere solo il fumo della sua sigaretta, che brutta abitudine. Non dovrebbe fumare alla sua età, non lo faccio io che ho due anni in più di lui! Basta, incomincio a essere un po’ troppo apprensivo nei suoi confronti, in fondo lui non ha bisogno di me, con le sue capacità può benissimo usare qualsiasi arma!
Ma chissà perché allora sono qui?
Non mi importa: resto alzato appoggiandomi all’albero ed osservo il mio partner guardare distrattamente l’orizzonte davanti a lui…a cosa starà pensando?...
-Ti serve qualcosa?-  mi chiede Stein rompendo il silenzio.
-Nulla.- gli rispondo con non-chalance.
-Allora cosa vuoi?-
-Niente-
Mi siedo vicino a lui, gli sorrido e gli tolgo dalla bocca quella schifezza che sta fumando da più di 5 minuti, il mio compagno mi guarda stupito, ma non mi ferma, mi fissa e questo provoca in me una strana sensazione.
-Perché mi hai tolto la sigaretta?- Stein è incredibilmente diretto e sincero nelle sue domande ed è questa una delle cose che mi piacciono in lui…ma cosa vado pensando?!
-Fumare fa male, non lo sapevi?- gli rispondo facendo il severo.
-Sai che m’importa…- mi dice seccato distogliendomi lo sguardo.
-Ah, ah! Quando fai così sembri proprio una femmina!- ok, ora l’ho detta grossa, ma che cavolo vado dicendo?!
Stein si volta fa una piccola smorfia e i nostri occhi si incrociano. Sono verdi come i miei ma di una tonalità più chiara…
-Guarda che io sono un ragazzo…-
-Lo so benissimo!!!- gli urlo, devo essere rosso in viso per quello che ho detto…che gaffe immane!
-Ah, basta, con te non riesco proprio a essere serio- Stein fa un piccolo sorriso e si distende sull’erba, io mi metto di fianco a lui e mi dice: -ma oggi non dovevi andare a fare il demente dietro a qualche ragazza come fai al tuo solito?-
Stavolta a ridere sono io  e gli rispondo frenando appena la risata :- oggi è domenica, mi riposo e ti faccio pure compagnia, non sei contento?…- lo sto stuzzicando, lo ammetto, voglio vedere che faccia fa adesso.
Stein mi guarda stupito ed è lievemente rosso in viso, devo dire che un po’ più di colorito non gli farebbe male, candido com’è…
-uff, fa un po’ come ti pare!- Stein chiude gli occhi e si distende di nuovo sull’erba e la stessa cosa la faccio anche io.
Ci addormentiamo sotto la fresca protezione dell’ombra di un albero. Quando mi risvegliai Stein non c’era più, ma sopra di me avevo un lenzuolo azzurro un po’ rattoppato: era il suo, l’ho riconosciuto anche dal profumo…chiudo di nuovo gli occhi e per un altro istante stringo a me quel lenzuolo, sussurrando un breve “grazie”.
-Fine-
   
 
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