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Autore: Mysty    23/04/2007    2 recensioni
Credevo che nei sogni il tempo non potesse scorrere. Evidentemente mi sbagliavo... La mia vita è celata dietro quel nome. Tutti credono che io sia lui, invece... sono qualcos'altro...
Genere: Romantico, Sportivo, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Credevo che nei sogni il tempo non potesse scorrere

Credevo che nei sogni il tempo non potesse scorrere.

Evidentemente mi sbagliavo...

 

 

Sogno a quattro ruote

 

1

 

Un pensiero rincorre l'altro. Un volo di gabbiano nell'animo.

Ed io, silenziosa a percorrerne le spiagge come l'onda che

infrange la battigia.

Il remix incessante degli stessi pensieri. Le note in ascesa

con cui sale la melodia di sottofondo.

Piano, piano.

L'immagine imbrunita dell'ametista al calare del sole.

Tutto ciò che voglio, tutto ciò che desidero.

Un continuo salire e scendere di certezze e dubbi che non

restano mai ancorati alla medesima altezza.

Il suono s'abbassa lentamente. La musica cantilenante s'interrompe.

Così si conclude il mio sogno.

Apro gli occhi e torna a dipingersi la realtà nella quale continuo

a specchiarmi ogni giorno.

Rombo di motori a destra, fascioni rossi a sinistra e la folla

esultante che acclama.

Ce la faccio e ci riesco.

Ho vinto anche questa volta.

Dietro il casco nero e d'argento celo qualcosa di vero che al

mondo appare come una bugia.

Dietro il nome di Alex si disegna la mia vita da sempre.

Io di donna non ho più nulla.

Sono solamente qualcosa dietro un casco, acclamata e riverita

quando do foga all'acceleratore.

Quando la MC12 sfreccia sull'asfalto e come il flash

della macchina fotografica lascia che gli altri

aspiranti vincitori mangino polvere, io volo

di nuovo come quel gabbiano e, solo allora mi sento libera.

Trattengo il respiro attendendo che il mio manager s'avvicini.

Un'occhiata veloce, non vedo mai soddisfazione completa nel suo

sguardo celato dagli occhiali scuri.

Non importa, nemmeno io lo sono. Devo dare di più,

il massimo.

Mi fa un cenno col capo. Devo seguirlo, lo so.

Scendo dalla mia MC12 e m'avvio verso i boxe dove m'attende

la squadra.

Complimenti su complimenti, tra poco c'è la premiazione

e come sempre porto alto lo stendardo di Alex silenziosa.

Minuko-san m'osserva austero, come sempre, non posso permettermi

nemmeno un istante di riposo.

Dovrò attendere stasera.

Per un istante mi specchio sulla vetrata che sponsorizza

il mio logo.

Cosa vedo? Un casco e una tuta che mi vanno troppo stretti.

Il corpo di una giovane donna recluso dietro una maschera.

Attraverso la visiera il mio sguardo si spegne per un istante,

vorrei solamente un giorno, per poter essere quel

gabbiano in volo.

Un 'ora, un istante per essere Kagome e basta.

Non mi è permesso.

Sono Alex per tutti, lo sto divenendo anche per me stessa.

Il mio manager emette una sottospecie di brontolìo sommesso.

Svaniscono i miei pensieri come una passata di tergicristalli.

Penso anche come una macchina.

Vivo per vincere e basta.

La coppa brilla a pochi passi da me, nuovamente.

Salgo quei gradini quasi riluttante ormai.

Minuko-san incrocia le braccia al petto inarcando le sopracciglia

spesse sulla fronte.

Le urla, le grida, i flash.

Alla mia destra e alla mia sinistra i due sfidanti

si congratulano con Alex.

Tutti sono pazzi di lui.

Fingo di essere soddisfatta di nuovo, innalzando

la coppa della vittoria mentre fiumi di spumante

mi inondano il casco e la tuta.

Il riflesso del disco d'oro riflette sulla visiera,

tutto pare splendido nella mia vita, piena di soddisfazione,

lodi e vincite.

L'unica che non è soddisfatta sono io.

 

 

 

 

  
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